LUNIONE SARDA - Sanità e affari sociali : Nuovi guai per - TopicsExpress



          

LUNIONE SARDA - Sanità e affari sociali : Nuovi guai per Porcedda13.11.2013 Continua il terremoto giudiziario nella sanità privata. Dopo aver chiesto la dichiarazione di fallimento di due società riconducibili al presidente di Confindustria Alberto Scanu, il pm Giangiacomo Pilia ha presentato altre tre istanze analoghe al Tribunale civile nei confronti della Immobiliare del Corso, della Icnos e della Sal&C Immobiliare, srl riconducibili allex presidente del Bologna Sergio Porcedda e ai suoi soci in affari Carlo Uda e Roberto Paoni. Tutti e tre sono già imputati per bancarotta, come anche Scanu, nellinchiesta sul crac della Policlinico Città di Quartu di Antonio Macciotta. I DEBITI Ieri le udienze: i legali della Icnos si sono riservati di presentare una richiesta di ammissione al concordato preventivo per cui il procedimento è stato sospeso, per la Sal e lImmobiliare del Corso si prosegue invece il 10 dicembre. Il profondo rosso delle tre società, stando agli inquirenti, emerge dagli ultimi bilanci depositati: per la Immobiliare del Corso i debiti ammontavano a 12 milioni e 597mila euro nel 2010 e a 13 milioni nel 2011, per la Icnos a 38 milioni nel 2009, per la Sal a 32 milioni e 644 mila euro nel 2009 e a 34 milioni nel 2010. LINCHIESTA POLICLINICO Così come accaduto per le società di Scanu - la Casa di Cura SantElena e la SantElena - liniziativa del pm Pilia nei confronti del gruppo “Porcedda-Uda” nasce dai risultati dellinchiesta penale sul fallimento da 13 milioni di euro della Policlinico Città di Quartu, durante la quale sono stati scandagliati i complessi intrecci societari e finanziari tra alcuni dei principali gruppi imprenditoriali del settore della sanità privata. GLI INTRECCI SOSPETTI Al centro dellindagine, che si è conclusa nelle scorse settimane e in cui sono imputate dieci persone, cè la «multiforme attività di spoliazione della Policlinico srl realizzata a favore» proprio della società lImmobiliare del Corso. Due le operazioni sospette, eseguite il 6 agosto 2010, 45 giorni prima della dichiarazione di fallimento della Policlinico: da un lato Macciotta consegnò alla srl di Porcedda 58 assegni circolari per 2 milioni e 900 mila euro a pagamento di un debito «fittizio»; dallaltro trasferì allImmobiliare il 100% delle quote della Sanire srl per un importo di 165.405 euro a fronte di un valore reale di un milione e mezzo. LESAME DI MACCIOTTA Nel corso dei suoi interrogatori Antonio Macciotta ha raccontato al pm di aver ceduto, il 31 gennaio del 2006, le quote della Icnos srl a Paoni, prestanome di Uda, per 2 milioni e 904 mila euro, ma di aver «restituito subito due milioni a Uda» anziché incassare lintera somma. Due mesi dopo Macciotta acquistò Villa Gamberini e le quote societarie della Rosa del Marganai resort e rilasciò a Paoni, che agiva sempre per conto di Uda, 64 cambiali per complessivi 4 milioni e 616 mila euro. IL TRADIMENTO DEL PATTO Dunque, alla fine della complessa operazione, Macciotta sarebbe risultato debitore nei confronti di Uda di due milioni e mezzo di euro, visto che bisognava tenere conto anche dei due milioni restituiti tre mesi prima in base a un «accordo tra gentiluomini». Accordo che Uda avrebbe invece tradito girando le 64 cambiali a Porcedda, il quale pretese da Macciotta il pagamento dellintero importo. In questo modo, secondo le accuse, Uda e Porcedda avrebbero «realizzato unassillante attività di persuasione» su Macciotta perché saldasse subito il debito da oltre 4 milioni, ben sapendo che questi era «indebolito dagli impegni e dalla possibilità di farvi fronte». Tanto che alla fine i due riuscirono nellintento, ottenendo «che lamministratore della casa di cura di Quartu si disfacesse, nellimminenza del fallimento, di risorse economiche e beni aziendali» in danno degli altri creditori.
Posted on: Wed, 13 Nov 2013 08:56:40 +0000

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