La Comunione 18 aprile 1957 P.M. Tabernacolo - TopicsExpress



          

La Comunione 18 aprile 1957 P.M. Tabernacolo Branham Jeffersonville, Indiana U.S.A 1- ...Il Signore. Siamo certamente dispiaciuti di non avere posti a sedere per far ac-comodare la gente, coloro che stanno all’esterno. Ho appena sentito pochi istanti fa, che potremmo avere un teatro in New Albany, che sarebbe in grado forse di o-spitare almeno tremila persone. Il risveglio è stato per il piccolo gruppo qui della chiesa; è come trascorrere un po’ di tempo in famiglia. Siamo davvero lieti di ve-dervi tutti qui. 2- Se non erro, vedo qui il mio fratello della Georgia. Fratello, non ricordo ora il tuo nome; Palmer, da Macom, Georgia. Siamo lieti d’avervi qui, fratello Palmer. Fratello Case, qui di fronte, siamo felici di vederti. 3- So che in qualche parte della sala c’è il dottor Lee Vayle, uno degli sponsor della riunione di Lima, Ohio; egli è il pastore della First Baptist Churc, è un mio personale amico. Egli fu su a casa oggi, ed è venuto a visitarci per la riunione. Probabilmente, una di queste sere, lo inviteremo a venire qui per dire qualcosa. Ho cercato di con-vincerlo a prendere il mio posto stasera, per parlare, ma ha rifiutato. Così speria-mo, che forse domani sera o qualche altra volta, il fratello Vayle potrà dire una pa-rola o due, a proposito della riunione o per qualunque cosa il Signore gli metta in cuore. 4- Ci sono degli altri qui che vorrei poter avere il tempo di riconoscere tutti, ma sia-mo felici che siate qui. Vedo una persona laggiù, che sta con un gruppo di ministri che mi visitarono questo pomeriggio, vengono dall’Arkansas e pure dal Missouri. 5- E ora, stasera, intendiamo guadagnare tempo, visto che ogni sera cerchiamo di concludere per le nove, se è possibile. Stasera è la sera della “comunione,” perciò si farà un po’ più tardi del solito. 6- Domani sera, se il Signore vuole, voglio predicare su: “Siate dunque perfetti” e “Il sacrificio perfetto.” È il Venerdì santo. 7- Poi Sabato sera: “La sepoltura,” se il Signore vuole. 8- Domenica mattina ci sarà il servizio al sorgere del sole, alle sei del mattino, e alle dieci un servizio battesimale. Alle 10,30 la lezione di scuola domenicale. sulla risur-rezione. 9- Domenica sera, un normale servizio di guarigione come l’abbiamo quando siamo in un campo evangelistico. 10- Confidiamo che portiate gli amici peccatori, e stiate con noi, e collaborate in questa riunione o piuttosto nella continuazione di questa riunione. 11- Ho una Bibbia nuova, stasera, mi è stata data da qualcuno: da un fratello Dun-kard (nome di una setta religiosa organizzatisi in U.S.A - N.d.T.) È voluminosa; è la prima volta che abbia mai predicato così; è poco maneggevole per me. 12- So che ci siamo incontrati per uno scopo, cioè per portare avanti la causa di Cri-sto, trovare pace per le nostre anime, e divenire uomini e donne migliori, e ottimi servitori del Signore. Se siamo venuti per qualche altra idea, allora non saremo be-nedetti dal Signore. Siamo venuti per ricevere aiuto. Siamo venuti per volgere lo sguardo a Dio. Questa è la casa di correzione in cui Dio ci elargisce le Sue benedi-zioni e ci corregge dagli errori. 13- Ora, prima di aprire la Parola, chiediamo allo Spirito Santo di venirci in aiuto; chiniamo il nostro capo. 14- Benedetto Padre Celeste, ci presentiamo adesso nella Tua divina Presenza quali uditori dell’Evangelo e dicitori della Parola; circoncidi di labbra che parlano, le orecchie che ascoltano e i cuori che ricevono. Possa lo Spirito Santo dividerSi fra noi, stasera, e impartirci le Verità della grazia dell’Eterno Iddio, a ciascuno di noi, in modo che quando lasciamo quest’edificio, stasera, diremo come quelli che veniva-no da Emmaus: “Non ardevano i nostri cuori in noi, perché Lui ci parlava lungo la strada?” Giacché lo domandiamo nel nome di Gesù. Amen. 15- Nel Libro del Vangelo di San Matteo nel 26° capitolo al 27° 28° verso, gradirei leggere l’argomento. Poi, preso un calice e rese grazie, lo diede loro, dicendo: Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per la remissione dei peccati. Io vi dico che d’ora in poi non berrò più di questo frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. 16 Parleremo su: La Comunione e questa è l’originale sera della comunione. 17- La comunione fu tenuta prima in Egitto. L’agnello pasquale che veniva immolato perché era il tipo o simbolo di Cristo. Molti di voi conoscono bene questa benedetta storia, in cui essi prendevano la comunione, e camminarono attraverso il deserto per 40 anni, e quando ne uscirono, non c’era alcuno debole tra loro. Persino i loro vestiti non si erano logorati: per 40 anni Dio li aveva custoditi. 18- Che benedetta sicurezza è per noi stasera! Se questo è il simbolo, allora Cristo è il prototipo. In che modo Dio libera quei figliuoli… 19- Nel prendere la comunione, stava la differenza tra la vita e la morte. Coloro che erano all’interno, sotto il sangue versato, prendevano la comunione. Nessuno pote-va prendere la comunione all’infuori di essere sotto il sangue sparso. Il sangue dell’agnello veniva dapprima versato, poi era messo sull’architrave dell’ingresso. L’architrave è costituito dalle assi (o legni) a croce; esso stava sulla porta. Allora l’agnello era arrostito, e veniva mangiato con erbe amare. Essi si cingevano. Dopo che il sangue veniva sparso, e loro vi passavano sotto, si cingevano e si prepara-vano per la marcia. 20- Un vero bellissimo simbolo stasera di gente che prendono la comunione, e di non essere più associati o affiliati con cose del mondo. Essi devono venire prima sotto il Sangue, ed essere purificati da ogni peccato, cioè dall’incredulità; e allora essere ricoperti dalla preparazione del Vangelo, avendo la completa armatura di Dio, pronta per l’appello in qualsiasi tempo. 21- Era il segno per cui l’angelo della morte non poteva passare oltre quel sangue. L’angelo della morte doveva levarsi e andare al di sopra del sangue. Ecco dove il poeta ebbe l’ispirazione, dicendo: “Quando vedrò il Sangue, passerò oltre a te.” 22- Si avvicinava l’ora della liberazione quando essi accettavano la comunione, l’agnello arrostito e le erbe che prendevano prima di partire. 23- È il primo simbolo “antitipo” di cui noi parliamo, fu parecchi anni fa stasera, che Gesù prendeva quello che conosciamo come la cena del Signore, la comunione. C’era qualcosa al riguardo che Lui stava dicendo ai Suoi discepoli. Appena prima di andarsene, Egli voleva conversare con loro. Avevano preparato una camera; era un tempo di compagnia, associazione, e la parola comunione significa compagnia. (o stare in compagnia - N.d.T.) 24- Molte chiese hanno una comunione “al chiuso” ossia soltanto per la loro chiesa quando vengono a stare in compagnia. Ma qui noi non siamo una denominazione; abbiamo una comunione aperta a tutti, perché crediamo che ogni credente abbia il diritto per la tavola del Signore, e per stare insieme intorno alle buone cose di Dio, con ogni credente, senza riguardo a credi, colore o qualunque cosa possa essere. Tutti sono stati fatti partecipi della stessa benedizione: Cristo! 25- Questa grande ora si appressava al nostro Signore, uno dei più gravosi tempi di tutto il Suo viaggio terrestre era vicino. Tempo di prova! Gesù doveva passare at-traverso delle prove proprio come noi attraversiamo le nostre. E la Bibbia riferisce che: “Ogni figliuolo che viene a Dio, deve essere provato, educato, corretto.” 26- Per molta gente quando giunge il tempo della prova è il momento della verità; è un tempo di dimostrazione. E la Bibbia dice: “Se noi non sappiamo sostenere la prova, allora siamo figliuoli illegittimi,” professiamo che Dio è il nostro Padre mentre non lo è! Perché se abbiamo correttamente, e con tutto il cuore, ricevuto il Signore Gesù come nostro personale Salvatore, non c’è nulla in questa terra né in ogni e-ternità oscura che possa separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù. 27- Sono sorpreso oggigiorno, e lo sono sempre stato, quando le persone confes-sano di essere Cristiane, e alla prima prova che si fa avanti, crollano dall’altra parte della strada. Questo dimostra che era una intellettuale concezione di Cristo. Ecco la ragione per cui molti non resistono oggi; si tratta di un concetto intellettuale. Intel-lettualmente, vi sarebbe possibile crederLo, però Ciò va ben oltre a questo. AC-CETTARE CRISTO È ACCETTARE LA PERSONA DI CRISTO. 28- Tanti fra noi accettano la religione del Cristianesimo sull’insegnamento di credi. Altri accettano il Cristianesimo sulle dottrine del battesimo. Altri ancora credono d’essere Cristiani a causa di qualche emozione che hanno esercitato, come il giubi-lare o il danzare nello Spirito o il parlare in lingue, oppure perché hanno un dono meraviglioso da presentare. Tutte queste cose stanno bene al loro posto. Ma, ac-cettare Cristo, significa accettare la Persona di Cristo e allora queste altre cose au-tomaticamente si mettono in ordine. 29- Se Dio non risparmiò il Suo stesso Figliuolo dalla dura prova, di conseguenza non risparmierà né voi né me. 30- Gesù Si trovava di fronte alla più grande prova che avesse mai avuto, il Getse-mani Gli stava di fronte, dove doveva avvenire quella definitiva e abbondante prova in cui il carico del mondo intero gravava sulle Sue benedette spalle. Non c’era al-cuno nei cieli né sulla terra che potesse mai sostenerLo tranne Lui. E sapere che tutti i peccati, passati, presenti e futuri, riposavano su questa decisione. È stata una delle più grandi vittorie che Cristo abbia mai riportato, o in cui abbia provato la Sua grande condizione di Messia, come quando disse a Dio: “Non la Mia volontà, ma la Tua sia fatta.” Questa fu la più importante vittoria che avesse mai avuta. Tutti i de-moni di tormento Gli stavano intorno per tentarLo e provarLo. 31- E quando noi ci mettiamo in ordine con Dio, quando i nostri cuori divengono puri e lo Spirito Santo ha preso il Suo posto nel nostro cuore, è la più gloriosa cosa che si deve dimostrare. La Bibbia ci dice che: “Le nostre prove e verifiche sono più pre-ziose dell’argento e dell’oro di questo mondo.” Quindi dovremmo esserne lieti. 32- Non vorrei presentare me stesso in un’esperienza, ma poiché non mi viene in mente, mi ricordo della grande e conclusiva prova che ebbi della mia esperienza Cristiana, che avvenne laggiù all’ospedale di Spring Hill. Quando mia moglie giace-va cadavere nella camera mortuaria e si era appena dipartita da questa vita per essere con Dio. La verifica, la prova era cominciata! Non qualcuno che mi dicesse: “Billy, sei un santone, un fanatico!” altrimenti questo non sarebbe stato molto di prova; né quelle altre piccole prove d’esser criticato dagli uomini con cui lavoravo; ciò non era una gran prova. Ma la mia grande prova giunse quando il dottor Adair (glielo sottoposi ad esame ieri all’ospedale quando fummo assieme) quando per-corse la sala per venirmi all’incontro, mi prese per il braccio e mi disse: “Billy, la tua bambina sta morendo, e non ha alcuna possibilità di vivere; essa ha la meningite tubercolare.” “Di sicuro no, dottore!” esclamai; e sua madre giaceva cadavere! 33- Entrai e lui disse: “Vieni con me,” e ci recammo nel laboratorio, là prese una provetta di vetro e l’agitò; sembrò che vi fosse una striscia all’interno. Egli esclamò: “Questo è il microbo della meningite e si trova nella bambina. L’abbiamo estratto dalla spina dorsale, per liberare lo spasmo.” E aggiunse: “Essa si nutriva da sua madre. Se questa bambina dovesse vivere, resterebbe paralizzata, sofferente. Ma, per la grazia di Dio, la piccola andrà con la sua mamma.” “Dottore voglio vedere la bambina” esclamai. 34- Egli ribatté: “Non puoi farlo Billy, a causa di Billy Paul, il tuo figliuoletto; gli tra-smetteresti il germe.” 35- E dopo essersi sforzato di incoraggiarmi facendo del suo meglio, quando lasciò l’edificio, mi introdussi e scesi nel seminterrato. Quando giunsi là, l’ospedale in quel tempo non era disposto come lo è adesso, la finestra era in alto, la tenda era aper-ta e delle mosche erano posate sui suoi occhietti, scacciai le mosche e osservai il suo corpicino, teso, e le sue gambette si muovevano avanti e indietro. Le dissi: “Sherry, cara, riconosci papà?” 36- Mi parve che si stesse sforzando di tendere le manine verso di me; aveva l’età di 8-9 mesi. La osservai, stava soffrendo terribilmente, la piccola innocente piccina, al punto che uno dei suoi occhietti azzurri era chiuso. Che pena! Oh, avrei preso il suo posto in qualsiasi istante! 37- Mi inginocchiai, con le porte chiuse, e dissi: “O Dio Padre, là in quella camera ardente giace mia moglie; Billy Paul è sul letto, ammalato, e qui c’è la mia bambina, morente. Sicuramente Signore non la prenderai; io l’amo; ella rassomiglia a sua madre; voglio allevarla, vuoi per favore, o Dio, risparmiare la vita alla mia bambi-na?” 38- E come tutti sapete, io sono sempre stato soggetto a visioni; mi sembrò come se una cortina scura cominciasse a svolgersi, scendendo, e come se Dio prendesse la mia preghiera e me la rigettasse in faccia. Esclamai: “Che ho io fatto, Dio? Ho tra-sgredito le tue leggi che devo avere questo castigo? Se è così, rivelamelo e mi rav-vederò. Farò qualsiasi cosa, ma non prendermi la mia bambina.” E notai che lei stava morendo, ugualmente. Mi alzai. 39- E allora il tentatore venne a me. Fu la volta in tutta la mia vita, di cui posso dire, fu il momento cruciale, il mio Getsemani. Quando mi tenevo al letto, il diavolo dis-se: “Ecco, questa è la ricompensa per aver cercato di servirLo. Vuoi dire che Egli prenderà quella giovane madre ventiduenne che giace nella camera mortuaria e le porterai la cara bambina, tua stessa carne e sangue? E ti sbatterà la tua preghiera in faccia? E poi vuoi dire che Lo servirai?” 40- Ero indeciso; dovevo prendere una decisione. Allora misi la mia mano sulla sua testolina, dissi: “Il Signore ha dato, il Signore toglie, sia benedetto il nome del Si-gnore!” Mi sentii sollevato 41- Dissi: “Sherry, cara, papà non può andare dove vai ora, ma un giorno verrà. Ti metterò nelle braccia di tua madre e ti seppellirò, ma un giorno papà ti vedrà di nuovo.” 42- Mister Isler, che è probabilmente seduto qui ora (non riesco a vederlo tra la folla) è stato senatore dell’Indiana. Stavo risalendo l’autostrada. Mister Isler, ritengo che voi lo possiate ricordare bene. 43- Tenevo le mani dietro di me, risalivo per il cimitero, proprio nel periodo di seguito all’inondazione, e piangevo. Andavo spesso laggiù nel pomeriggio. Una tortora su un albero, cantava per me. Sembrava come se laggiù tra i pini e gli alberi, ci fosse un sussurro di un coro, che diceva: C’è una terra oltre il fiume di cui esprimeremo la dolcezza per sem-pre; raggiungeremo quella spiaggia soltanto per una condizione di fede e passo passo arriveremo all’ingresso per dimorare immortali. Un certo giorno quelle campane d’oro suoneranno per voi e per me. 44- Mister Isler, guidando il suo vecchio autocarro saltò fuori e mi abbracciò. Disse: “Ti ho sentito predicare all’angolo della strada, Billy; ti ho visto al tabernacolo; ti ho sentito cantare gl’inni; come hai esaltato Cristo, ciò che hai detto che Lui era! Ora Egli ha preso tuo padre, tuo fratello, tua moglie e la tua bambina. Che cosa signifi-ca Lui per te?” 45- Esclamai: “Mister Isler, se Egli mi inviasse nelle regioni dei perduti, Lo amerei lo stesso! Perché, un giorno, in un vecchio deposito di carbone, qualcosa accadde laggiù nel mio cuore, e non c’è nulla che possa cancellarla. Non c’è niente che io abbia fatto; è stata la grazia dell’Eterno Iddio che mi trattenne nell’ora della grande decisione. 46- E quando il nostro benedetto Signore, nel Getsemani, quando Egli stava per es-sere rigettato a Gerusalemme, e il concilio doveva toglierGli la vita, quando l’eterna destinazione di ogni anima che mai sia stata o sarebbe sulla terra, riposarono sulla Sua decisione. 47- O quant’era piccola la mia prova al cospetto di quella! Quanto erano piccole le vostre in paragone a quella! Com’è penoso che non sappiamo sopportare queste piccole cose! 48- Ma in quella grande ora cruciale, Egli soffrì al punto che sapendo ogni cosa, l’acqua e il Sangue si separarono nel Suo corpo, e grosse gocce di sudore come Sangue sgorgavano dalla Sua fronte. Egli patì la morte, più nel Getsemani che alla croce. 49- Noi dipendevamo dall’esito di questo; poco prima che la grande battaglia avesse inizio, Egli prese la comunione. Egli riunì i Suoi discepoli, per discutere di alcune cose con loro. 50- Questo è il modo che Lui usa con voi e con me, prima che il grande combatti-mento della vita cominci. Prima che la grande battaglia del bene e del male inizi a svolgersi dentro noi, Dio ci conduce a un Getsemani. Egli ci porta alla comunione, e parla con noi. 51- Laggiù in Phoenix, Arizona, c’era un piccolo trio che soleva cantare per me: “Mi piacerebbe discutere con Gesù. Mi piacerebbe dire ‘Gesù, Tu mi amasti quando la mia via era così angusta. Quando fu tanto buio da non poter vedere più, mi amasti quando fu buio’” E il piccolo coro proseguì col dire: “Mi piacerebbe parlare ancora.” 52- È un ottima cosa che uomini e donne di questa terra, si fermino nel lungo viag-gio della vita, e conversino con Gesù; abbiamo comunione con Lui, in compagnia. Allora si inizia il combattimento della prova e dell’esame. “Ogni figliuolo che va a Dio, deve essere provato.” 53- Ora, la comunione non è un errore. Essa non è stata data allo scopo che molta gente crede. Viene insegnato da certe denominazioni chiesastiche, in cui la comu-nione è definita “l’ultimo rito, che riguarda la salvezza.” LA COMUNIONE NON SI RIFERISCE ALLA SALVEZZA. LA COMUNIONE NON VI DA SALVEZZA. Se la prendete al punto di morte, essa non ha niente a che fare con la vostra salvezza. 54- ESSA È UNA COMMEMORAZIONE. Gesù disse nel Vangelo: “Fate questo in memoria di Me.” Viene insegnato e si sostiene per la salvezza, MA È IN MEMORIA DI UN’OPERA FINITA CHE È STATA FATTA IN VOI, DALLO SPIRITO SANTO. È una commemorazione. 55- Ci sono molti che prendono la comunione e non sono salvati. Molti mangiarono l’agnello pasquale e perirono nel deserto; e parecchi prendono la comunione, oggi, e non vedranno mai Dio. 56- Ma voi non potete essere partecipi della Sua salvezza e non vederLo perché la salvezza è un dono di Dio. La comunione è la commemorazione del grande baste-vole Sacrificio che fu creato per questa salvezza. Si deve far vedere che crediamo nella morte, sepoltura, e risurrezione del Signore Gesù Cristo. Essa rappresenta un’opera compiuta. 57- Nell’Antico Testamento una volta non veniva completata nell’offerta di capre, di pecore, di giovenche, perché il Sangue dell’Antico Testamento non poteva espiare per il peccato; poteva soltanto coprire il peccato. Era per lo scopo del tempo in cui sarebbe stata compiuta. Domani sera ci addentreremo in questo. Comunque si trat-tava solo di un simbolo. 58- Ma quando Gesù venne, e il Suo Sangue fu versato al Calvario, avvenne una separazione completa dal peccato. Essa portava via il peccato; è l’unico mezzo di salvezza. Non c’è unione a chiese, né lettere d’associazione, non ci sono riti di bat-tesimi, non c’è comunione, né nulla di rituale, né alcuna cosa che è stata lasciata da Dio che si riferisce alla salvezza; avviene tutto in memoria di un’opera compiuta! 59- Il battesimo in acqua non vi salva, benché la gente talvolta pensa che lo faccia. Il battesimo in acqua è una commemorazione della morte, sepoltura e risurrezione del Signore. Esso non vi salva. 60- La comunione è in memoria della Sua grande agonia e della Sua dipartita, e il Suo corpo spezzato, e il Suo Sangue che fu versato. Non è il letterale Sangue, non è il corpo letterale, ma è in commemorazione del Suo corpo letterale, e del Suo prezioso Sangue. Noi lo prendiamo come un ordine, e Gesù ci ha ordinato di farlo. Finché Lui non partecipa (sta via), dobbiamo prenderla. 61- Abbiamo un grande, meraviglioso quadro nel Libro della lettera agli Ebrei, al 7° capitolo. Mi piacerebbe leggere in un piccolo punto di Ebrei 7, per prendere un te-sto che si addice a questo. Perché questo Melchisedec, re di Salem, sacerdote dell’Iddio altis-simo, che andò incontro ad Abrahamo quand’egli tornava dalla sconfitta dei re e lo benedisse, a cui Abrahamo diede anche la de-cima d’ogni cosa; il quale in prima, secondo la interpretazione del suo nome, è Re di giustizia, e poi anche Re di Salem, vale a dire Re di pace... 62- Notate, intendiamo tornare indietro e riflettere. Paolo qui si riferisce a un caratte-re dell’Antico Testamento. Nel Libro della Genesi, si tratta la vita d’Abrahamo, a cominciare dal 12° capitolo. Dio diede ad Abrahamo la promessa, e attraverso A-brahamo sarebbe venuta la giusta Progenie. Abrahamo sebbene molti credano che sia un giudeo, non lo era. Abrahamo fu un gentile, un caldeo della città di Ur. Egli diventò servo di Dio, non perché fosse diverso da chiunque altro, ma a causa dell’elezione di Dio. 63- Voi non siete salvati perché siete una brava persona; siete salvati perché Cristo vi ha scelti. Nessun uomo cerca Dio; Dio cerca l’uomo. Gesù disse: “Nessuno può venire a me se il Padre Mio non l’attira.” Se solo potessimo soffermarci per alcuni momenti e renderci conto della grande importanza di questo, cioè che è stato Dio che vi ha scelti, non volendo che voi periste, ma vi ha dato l’opportunità, vi ha chiamati ed eletti per essere Suoi servitori. Bene, che cosa potrebbe essere più prezioso di questo? Senza avere la possibilità! Sarebbe stato totalmente impossibi-le per qualsiasi uomo di cercare Dio, perché lui è per natura un peccatore, e non ha niente in se che gli dia il desiderio di servire Dio. 64- Potreste voi andare da un maiale e dirgli che sbaglia? Esso è un maiale per na-tura. Potreste dirgli che il suo nutrimento è errato? Certamente no. Per natura, è un suino. Potreste dirgli che dovrebbe essere un agnello, ma esso e soddisfatto di es-sere un maiale. 65- Un peccatore è soddisfatto come peccatore, giacché la sua natura è di peccato-re. 66- Ecco! “Noi siamo tutti nati nel peccato, formati nell’iniquità, veniamo al mondo proferendo menzogne;” per natura siamo figliuoli di disobbedienza, senza Dio, sen-za speranza, l’ira di Dio abitava in noi. E per l’amore e per la grazia di Cristo, Dio, nella Sua sovrana grazia e la Sua onnipotenza, ha bussato al vostro cuore e vi da la benedetta opportunità di essere cambiati. Come potreste rifiutare? Mutate tutti i vostri desideri, cambiate, e cominciate un’altra via! Oh, sarete sciocchi per il mon-do, ma sarete benedetti al cospetto di Dio. “Benedetti sono quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché essi saranno saziati,” disse il nostro Signore Gesù Cristo. Dio, per la Sua sorprendente grazia! 67- Notate, è stato ciò che Dio ha fatto, quel che Dio chiamò. Voi non avevate voglia di chiamare. Potreste non aver avuto desiderio di chiamare, perché la vostra natura era completamente contraria a questo. Ma Dio, per elezione, vi chiamò e vi cambiò, e diresse il vostro amore verso Cristo e le cose “di Sopra.” Come potremmo riget-tarlo? 68- Allora Dio mostrò in Abrahamo ciò che avrebbe fatto per tutti. Non solo fu data ad Abrahamo questa benedetta promessa della risurrezione e Vita Eterna, ma alla sua Progenie dietro di lui, i chiamati, gli Eletti di Dio. 69- E osserviamo che Abrahamo uscì nei campi dove soggiornava. Suo fratello si chiamava Lot; era in realtà suo nipote, il figlio di suo fratello. E giunse il tempo della prova; egli è un’immagine del credente carnale d’oggi. Quando le prove vengono, per stare sulla terra sterile, Abrahamo fece la sua scelta. Lot alzò gli occhi e vide i campi, la valle, ed era ricolma d’erba, era pure popolata di ottime abitazioni e così via, era inoltre ripiena di peccato. Ma Lot, essendo di natura carnale, amando que-sto presente mondo più delle cose a venire, scelse piuttosto di vivere nel lusso di questa vita, che avere Vita futura. 70- Abrahamo, un perfetto tipo del vero credente che è stato lavato nel Sangue dell’Agnello, le cui emozioni erano stabilite sulle cose “di sopra,” disse: “Prenderò la via con i pochi disprezzati del Signore.” E scelse di stare nella terra dove Dio lo a-veva sistemato, sotto il tempo della prova. 71- Mi chiedo stasera se parlo a gente che una volta avevano cominciato ad andare avanti con Dio, e, quando giunse il periodo della verifica, avete scelto piuttosto di ritornarvene nel mondo e fare le cose del mondo, oppure avete preso la vecchia dura via della salvezza? 72- Avete agito come Mosè, quando si trovò sotto la prova? Quando egli aveva un piede sul trono d’Egitto, però: “Stimò le ricchezze di Cristo tesori più grandi di tutte le ricchezze d’Egitto. Egli lasciò l’Egitto, non badò a tutto quell’oro, né alla gran fa-ma; lui prese Dio nella Sua Parola! Abbandonò le cose d’Egitto, considerando il vi-tuperio di Cristo più grande ricchezza dei tesori d’Egitto.” 73- Come ci comportiamo noi sotto l’esame, quando vengono le dure prove? Quan-do dicono: “Poiché ti sei separato dalle cose del mondo, sei diventato un fanatico religioso,” che venga la fatica; essa deve venire, e voi dovete fare la scelta. 74- Ma io abiterei piuttosto all’ombra dell’Onnipotente. Preferirei invece di fare la mia strada, come Giacobbe, avere un guanciale di pietra; essere comunque considera-to dal mondo una persona originale, che avere tutte le ricchezze e le benedizioni che questo mondo potrebbe offrire. Perché, più grandi sono le benedizioni di Dio che tutte le ricchezze e l’oro e l’argento di questo mondo! Fate ora attenzione. 75- Quando dunque sorsero le grandi prove, Lot scese nel peccato. Ricordate, lui scese dal monte alla pianura; ricadde nell’errore; una perfetta rappresentazione del cosiddetto cristiano carnale d’oggi, che sceglie piuttosto di prendere la via più faci-le, l’agevole letto di fiori, anziché resistere fedele in tempo di prove. Ma alla fine en-trò in crisi. 76- Lo fate pure voi! Quando scegliete quell’agevole letto di piume, ricordate! State per entrare in crisi, in qualcosa. “I vostri peccati vi troveranno!” E Dio vi raggiunge-rà, un giorno o l’altro. 77- E un giorno il re, i re gentili delle grandi regioni lontane, vennero presero Lot, e i suoi figliuoli, sua moglie e tutto quel che aveva e fuggirono con loro. 78- E un certo giorno, mio debole amico, se non starai sotto il Sangue, i regni di Sa-tana ti raggiungeranno e ti porteranno via, se non resterai sotto il Sangue. 79- Abrahamo, un simbolo del giusto, era molto preoccupato per suo nipote, lui era una rappresentazione del vero fedele Cristiano che è verificato ed esaminato ed è stato provato. 80- Ora, le donne ebbero molto da fare con ciò. La moglie di Lot era carnale, molto carnale; essa sta oggi nei campi come colonna di sale, che disgrazia, per quelli che passano oltre. 81- Sara, una donna stupenda, intendeva fare ciò che Dio voleva che lei facesse. Essa rispettava suo marito; come ne parlammo ampiamente l’ultimo pomeriggio. E lei stava con Abrahamo senza badare a chi veniva o andava. Essa stava con lui in quanto stava con la promessa. Ecco il punto. 82- Poi quando Lot fu condotto via; il cuore di Abrahamo era per lui, e riunì un eser-cito dei suoi stessi servitori, e andò dietro suo fratello. È un vero bellissimo esem-pio. Essi presero le loro spade e abbatterono quei re al punto che non ne rimase nessuno di loro. 83- E questo è il simbolo del predicatore del Vangelo, quando vede che il peccato ha afferrato la sua schiena e preso la gente. Egli prende il benedetto vecchio Van-gelo, la Parola dello Spirito, e taglia e taglia finché recide il peccato dalla sua chie-sa, se è un vero servitore di Dio. Egli toglie tutte le sciocchezze, le chiacchiere, le calunnie. Egli toglie tutte le cose e la natura carnale del mondo che si è introdotto furtivamente nella chiesa, se è un verace servo di Dio. Egli prende la Parola e ta-glia da una parte all’altra, finché ha reciso ogni cosa. 84- Quando dunque ebbe raggiunto Lot, il suo fratello nell’errore, e i figliuoli, e fu ri-condotto alla riconciliazione, notate, questo grande Re scese da Gerusalemme, e lo incontrò. Melchisedec! Che tipo d’Uomo era quello? Venne chiamato il “Re di Sa-lem.” Ogni studioso sa che Salem era Gerusalemme. Fu chiamata Salem prima d’essere definita Gerusalemme. Chi fu quest’Uomo che lo incontrò, da cui si ritiene che avesse preso il giusto esempio? Chi era questa Persona che stava con lui? Osservate chi è. ...è re di giustizia, e poi anche re di Salem, vale a dire Re di pace, senza padre, senza madre, senza genealogia, senza principio di giorni né fin di vita... 85- Chi era questo grande Principe che gli andò incontro dopo che la battaglia era conclusa? Prendiamo Genesi, al 14° capitolo 18° verso. E Melchisedec, re di Salem fece portar del pane e del vino... egli be-nedisse Abrahamo, dicendo: “Benedetto sia Abrahamo dall’Iddio al-tissimo, padrone dé cieli e della terra! 86- Dopo che il combattimento era terminato e si era avuto la vittoria, dopo che era stata fatta piazza pulita, Melchisedec incontrò Abrahamo sulle pianure, e portò pa-ne e vino e glielo servì. 87- E chi era? Non era altri che Colui che incontrò Abrahamo circa un anno dopo, seduto sotto l’albero e gli parlò. 88- E questo stesso Melchisedec disse: “Non prenderò più del frutto della vigna fin-ché lo berrò di nuovo con voi, nel Regno di Mio Padre, dopo che la battaglia era fi-nita, quando c’è stata la vittoria.” Quindi lo prenderemo nuovamente nel Suo Re-gno, quando l’ultima battaglia e combattuta. Quando l’ultima spada ha ucciso l’ultimo male del mondo, e la grande Chiesa dell’Iddio vivente trionfa, Cristo li in-contrerà nell’aria, col pane e col vino, ancora, e prenderà la comunione, e per l’eternità nella presenza del Padre. 89- O pellegrino stanco, stasera, ritorna alla Casa del Padre. Vieni fuori da Sodoma! Tu sei stato riconciliato dal Sangue. E questa gloriosa sera memoriale, quando il nostro grande Melchisedec, che non ebbe inizio di giorni né fine di vita, ma è un Re e un Principe nei secoli dei secoli. 90- Lo Spirito Santo qui stasera sta corteggiando il non salvato, se siete senza Cri-sto. E quando la lotta è finita, se volete incontrarLo in pace e prendere la comunio-ne con Lui, e avete promesso di amarLo, e di separarvi dalle cose del mondo. Prendete il vecchio rude Vangelo e l’antica difficile via, e bevuto il calice dell’amarezza della persecuzione del mondo; ci è stato dato tramite la Bibbia che berremo il dolce vino del cielo un certo giorno, quando Lo incontreremo lassù tra cielo e terra quando verrà per servire la comunione. 91- Possano i nostri cuori pensare questo: “Lo berrò di nuovo con voi, nel Regno di Mio Padre.” Se Egli dovesse venire prima che giunga un’altra Pasqua, non impedi-rà quel grande evento. Perché io dico, per la Pasqua del Signore, che quelli che si sono addormentati in Cristo verranno fuori prima; e noi che siamo viventi e restia-mo saremo afferrati con essi, insieme nell’aria, per incontrare il Signore. E il grande Melchisedec del cielo, non il Re della Gerusalemme naturale, bensì il Re della Ge-rusalemme celeste, la nuova Gerusalemme, ci incontrerà e ci servirà di nuovo il vi-no e il pane. 92- Stasera dobbiamo considerare i simboli. Dobbiamo farlo finché vediamo che Lui ritorna. Possiamo essere trovati fedeli mentre chiniamo i nostri capi solo un mo-mento, per una parola di preghiera. 93- Ognuno stia il più silenzioso possibile, in questo solenne, sacro momento. Quant’è facile lasciare perdere queste cose! La Bibbia dice: “Per timore che la-sciassimo perdere quelle cose, e trascuriamo una così grande salvezza.” è così semplice dimenticarsene. Noi non andiamo in chiesa per essere notati. Noi non ve-niamo a sentire buoni cantici o un ottimo sermone; veniamo in chiesa per adorare: adorare Dio. 94- E ciascuno di noi, esseri mortali ha un anima che deve incontrarLo un giorno o l’altro. Alla vigilia di questo gran giorno della crocifissione, in memoria della Sua di-partita. Stasera, se non siete un Cristiano, se non avete mai accettato Cristo in vita vostra, quale Salvatore, siete convinti abbastanza dalla predicazione della Parola, ed è lo Spirito Santo che vi sta accanto, per dire: “Sei colpevole?” Cambiate e co-minciate l’altra via. Volete dichiarare lo stesso alzando la mano, dicendo: “Fratello Branham, prega per me. Sollecito adesso le tue preghiere, affinché Dio sia miseri-cordioso verso me?” Alzate la vostra mano mentre aspettiamo? Dio vi benedica. 95- Padre, mentre portiamo il Messaggio in chiusura, abbiamo raccolto circa quindici persone, che hanno alzato la mano, i quali sono stati peccatori per tutta la vita. E ora, per grazia, Tu hai parlato loro, cambiandoli e mettendoli di fronte al Calvario, e hanno sentito quelle Parole venire dalle labbra del Figliuolo di Dio: “Padre, perdo-nali, essi non sapevano quel che facevano.” Stasera però hanno ricevuto il Vange-lo. Abbiamo sentito che Lui disse pochi giorni prima: “Chi ode le Mie Parole, e cre-de in Colui che Mi ha mandato, ha Vita eterna; e non verrà in giudizio, ma è passa-to dalla morte alla Vita.” 96- Noi li presentiamo a Te stasera, Signore, come Tuoi figliuoli. Possano le Tue e-terne benedizioni riposare su essi, nel nome di Cristo noi preghiamo. Possano essi venire Domenica mattina, portare i loro abiti, e dire: “Desidero rendere una pubblica confessione a questo mondo che sono un credente; desidero ora essere battezzato nel nome del Signore Gesù Cristo; invocandoLo perché mi riempia con lo Spirito Santo, e si curi di me per tutta la vita.” 97- Benedici queste giovani donne, questi ragazzi, i più anziani, i piccoli e tutti. Abbi cura di loro, Padre, essi sono Tuoi; e ancora, i frutti di questo Messaggio di stasera, li presento a Te, come attributi. Essi sono nella Tua mano, come doni d’amore di Dio Padre. Prego che Tu ti prenda cura di loro per tutta la vita. Nel nome di Gesù io prego. Amen. 98- Siamo molto lieti d’avervi qui stasera, vi siamo grati d’essere venuti. Domani se-ra, il nostro Messaggio sarà: La Perfezione del credente. Venite, portate qualcuno con voi, se la vostra chiesa non ha culti. 99- Ora prenderemo la comunione. Sono in ritardo solo di pochi minuti e congede-remo quelli che devono andarsene. 100- Coloro che vogliono restino per prendere la comunione e fare il “lavaggio dei piedi” con noi, noi crediamo assolutamente nel fare ogni cosa che Gesù ci ha la-sciato di fare. Se Lui verrà nella mia generazione, e mi farà stare nella mia giusta mente e tenere il Suo amore nel mio cuore, farò del mio meglio per compirli ognuno ed essere trovato fedele al mio posto. Ora, Dio vi benedica.
Posted on: Wed, 06 Nov 2013 20:11:32 +0000

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