La Crescita della Fame Cinese di Carne è Indicata dalla Scelta di - TopicsExpress



          

La Crescita della Fame Cinese di Carne è Indicata dalla Scelta di Acquistare Smithfield, il Principale Produttore di Maiali del Mondo Janet Larsen earth-policy.org/data_highlights/2013/highlights39 Earth Policy Release Data Highlight 6 Giugno 2013 La metà dei maiali del mondo — più di 470 milioni — vivono in Cina, ma anche questo potrebbe non essere sufficiente a soddisfare l’appetito cinese per la carne che è in crescita. Mentre il consumo di carne negli Stati Uniti è sceso di oltre il 5% rispetto al picco del 2007, il consumo di carne cinese è salito del 18%, da 64 a 78 milioni di tonnellate (metriche) — il doppio rispetto agli Stati Uniti. Il maiale è di gran lunga la proteina preferita della Cina e questo aiuta a spiegare l’acquisto annunciato alla fine di maggio del gigante USA della carne Smithfield Foods Inc., leader mondiale nella produzione di maiali, fatta dalla società cinese Shuanghui International, proprietaria della più grande macelleria cinese. La Cina compra già oltre il 60% delle esportazioni di soia del mondo per nutrire il proprio bestiame ed è stata un importatore netto di carne di maiale negli ultimi cinque anni. Ora la scelta delle aziende cinesi è quella di acquistare sia terreni agricoli stranieri che le società che producono alimenti a titolo definitivo. La gente in Cina ha mangiato 53 milioni di tonnellate di carne suina nel 2012 — sei volte di più degli Stati Uniti. Su una base per persona, il consumo in Cina eclissò per la prima volta quello degli Stati Uniti nel 1997 e non ha mai guardato indietro. Ora il cinese medio mangia 86 libbre (39 kg) di carne di maiale ogni anno, rispetto alle 59 libbre negli Stati Uniti. Mentre aumenta la domanda, il maiale sta cominciando a passare da una produzione di scala a livello di casa o fattoria ad una di livello industriale più grande. Il sovraffollamento in queste strutture è stato ritenuto la causa dell’inquinamento e della diffusione della malattia, così come del recente scarico di migliaia di suini morti in un fiume che scorre in Shanghai. Anche la produzione e la lavorazione di pollo cinese si sono consolidate, come tristemente visto nel recente incendio di un grande impianto di pollame nel nord est della Cina che secondo le cronache ha ucciso almeno 120 persone. L’assunzione di pollo cinese ha raggiunto proprio di recente quella degli Stati Uniti, con 13 milioni di tonnellate consumate nei 2 paesi. Alla Cina ci sono voluti solo 25 anni per fare il salto di consumo raggiunto dagli Stati Uniti nel corso di un mezzo secolo. Il pollo è la carne scelta dell’America e le singole diete degli Stati Uniti sono 4 volte più pesanti con il pollame rispetto alle diete cinesi. Tuttavia, mentre in Cina si moltiplicano i ristoranti fast-food, il consumo di pollo aumenta. Se i cinesi mangiassero tanto pollo a persona quanto fanno gli americani, il loro pollame dovrebbe quadruplicare — come il grano e la soia utilizzati nelle razioni alimentari. Per quanto riguarda la carne di manzo, le limitazioni dei pascoli e i maggiori costi hanno reso questa carne molto meno popolare in Cina che negli USA, con 5,6 milioni di tonnellate consumate nel 2012, o 9 libbre a persona. L’americano medio, in netto contrasto, ha mangiato 82 libbre di carne di manzo quell’anno. Il consumo totale di carne in entrambi i paesi sembra aver raggiunto il picco. I cinesi mangiano quasi tanto montone e capra (vicino a 7 libbre a persona all’anno) quanto fanno con la carne, mentre quelle carni si trovano a malapena nelle diete degli Stati Uniti. I nuovi ristoranti stanno cercando di attirare i cinesi benestanti verso la carne rossa, ma è improbabile che possano raggiungere le masse. Se i cinesi mangiassero più carne come fanno gli americani oggi, avrebbero bisogno di 50 milioni di tonnellate di essa, il 90% del consumo mondiale attuale. Con il reddito medio cinese pronto a raggiungere i livelli degli USA già nel 2035, un più pesante consumo di carne bovina in teoria potrebbe diventare economicamente fattibile. Ecologicamente, però, non sarà mai possibile. Le praterie non sono in grado di sostenere delle mandrie molto più grandi di quelle esistenti, come testimonia la vasta tempesta di polvere formata nel nord della Cina, in gran parte per lo sfruttamento del pascolo di pecore e capre. Di conseguenza, sempre più carne porterebbe all’uso intensivo degli allevamenti. Ma il bestiame consuma più grano e farina di soia per libbra di tutti gli altri e del pollame. Negli ultimi anni la Cina ha importato molto grano anche se le importazioni sono ancora una piccola parte del suo approvvigionamento totale. La produzione di soia cinese, tuttavia, si è appena mossa dal 1995 mentre l’uso di soia (per lo più per le razioni alimentari) è cresciuta di 5 volte. Le importazioni hanno fatto la differenza. I maiali aumentano di circa 2 volte tanto il peso preso dal bestiame per chilo di mangime, e i polli crescono ancora più velocemente. Smithfield Foods negli Stati Uniti è diventato straordinariamente “efficiente” nell’ingrassare in massa i maiali, tale esperienza è una grande attrazione per la Cina. Tuttavia, anche se gli Stati Uniti hanno una reputazione migliore per la sicurezza alimentare rispetto alla Cina, gli allevamenti intensivi americani hanno i loro problemi sia in termini di contaminazione delle carni che delle quantità enormi di rifiuti prodotte dai grandi gruppi di animali. L’uso diffuso di antibiotici negli Stati Uniti nella produzione industriale di carne è stata collegata alla crescente resistenza dei batteri al trattamento antibiotico. E un additivo per mangimi ancora utilizzato negli Stati Uniti per aiutare i maiali a guadagnare peso magro — la ractopamina — è stato vietato in Cina a causa di effetti negativi temuti sulla salute. Secondo l’articolo della Reuters, Smithfield ha iniziato a limitare l’uso della ractopamina su alcuni, ma non tutti, dei suoi animali l’anno scorso, con un occhio al mercato cinese. Dato il degrado del suolo esistente e l’inquinamento che stanno rendendo più difficile per la Cina il produrre di più — e in modo più sicuro — il cibo, non è difficile capire perché l’acquisizione di terra straniera e di produttori di cibo sta diventando sempre più attraente. Tuttavia, proprio come la dieta americana ha dimostrato di essere un export pericoloso — accompagnato dalla diffusione di obesità, malattie cardiache e di altre cosiddette malattie del benessere — il dilagare della fabbrica di produzione di carne in stile americano, non è senza rischi. # # # Per ulteriori informazioni, vedi “Il Consumo di Carne in Cina Ora è il Doppio degli Stati Uniti”, da Janet Larsen , e l’ultimo libro dell’Earth Policy Institute, Full Planet Empty Plates: The New Geopolitics of Food Scarcity, di Lester R. Brown. I dati e le risorse aggiuntive sono disponibili su earth-policy.org. Sentitevi liberi di passare queste informazioni ad amici, familiari e colleghi! Contatto per i media : Reah Janise Kauffman Contatto per la Ricerca: Janet Larsen Earth Policy Institute 1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403, Washington , DC 20036 Tradotto da F. Allegri il 23 settembre 2013.
Posted on: Mon, 23 Sep 2013 12:07:16 +0000

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