“La Crisi come opportunità”: Fabbricare una Depressione - TopicsExpress



          

“La Crisi come opportunità”: Fabbricare una Depressione Globale per creare un Governo Mondiale-------------------- Nel maggio 2010, Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del FMI, ha affermato che la crisi è un’opportunità, e ha invocato una nuova moneta globale, rilasciata da una banca centrale globale, con una solida governance e caratteristiche istituzionali, e che la banca centrale globale potrebbe anche fungere da prestatore di ultima istanza. Tuttavia, ha affermato:Temo che siamo ancora molto lontani da questo livello di collaborazione globale.[1] Il concetto di governance globale ha assunto fino ad oggi un percorso evolutivo, con gli attori e le istituzioni principali sulla scena politica ed economica globale che costruiscono in modo incrementale l’apparato di un governo mondiale. Nel mondo moderno, la governance globale è un’intelaiatura, che interseca e intreccia una ragnatela di organizzazioni internazionali, think tanks, corporation multinazionali, nazioni, ONG, fondazioni filantropiche, alleanze militari, servizi segreti, banche e gruppi di interesse. La Globalizzazione – un termine che è stato reso popolare alla fine del 1980 per fare riferimento alla diffusione globale delle multinazionali – ha stabilito i principi ideologici e le fondamenta istituzionali per questo processo. L’integrazione sociale globale, economica e politica non avviene allo stesso ritmo, anzi, l’integrazione economica e la governance a livello globale sono e continueranno ad essere avanti rispetto agli altri settori di integrazione sociale umana, sia nel ritmo che nel grado di integrazione. In breve, la governance economica mondiale aprirà la strada alla governance politica e sociale globale. Nel 1885, Friedrich List, un teorico economico mercantilista tedesco, scrisse che quando si tratta di integrazione di un’unione universale o di una confederazione di nazioni allora tutti gli esempi che la storia può mostrare sono quelli in cui l’unione politica ha aperto la strada e l’unione commerciale l’ha seguita. Non un singolo esempio può essere fornito in cui quest’ultima ha preso il comando e la precedente si è sviluppata da essa. [2] il XX secolo ha quindi cambiato l’andamento storico, con l’impresa dell’integrazione-unione economica che è poi seguita dall’integrazione politica. Il miglior esempio di questo è l’Unione Europea, che nasce come una serie di accordi commerciali (1951) che hanno portato infine ad una comunità economica (1957) seguita da un’unione economica (1993), seguita da un’unione monetaria (2002) e con il recente Trattato di Lisbona, è ora nella fase di attuazione dell’apparato di un’unione politica (2009). Anche se questo stesso modello di governance regionale sta avvenendo su scala globale in Africa, Sud America, Asia Orientale, Stati Arabi del Golfo nel Nord America e con l’integrazione euro-americana, è contemporaneamente in atto a livello globale. Con la creazione della World Trade Organization (WTO) nel 1995, i sistemi di scambi globali erano integrati istituzionalmente, mentre le principali istituzioni economiche globali del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, così come altre, incluso la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), hanno accelerato la loro gestione dell’economia globale. Il processo di globalizzazione ha fermamente istituito un sistema economico integrato a livello globale e ora la crisi economica mondiale sta facilitando l’attuazione della governance economica mondiale: la creazione dell’apparato economico mondiale, tra cui una banca centrale mondiale e una valuta globale. Questo processo è accelerato in modo esponenziale attraverso le crisi economiche, che creano la necessità, il desiderio, l’urgenza e la possibilità di istituire una struttura di governance economica globale, presumibilmente sotto le mentite spoglie della prevenzione delle crisi economiche e per sostenere l’economia globale. Alle stesse istituzioni e agli attori responsabili della creazione della crisi è dato poi il compito di determinare la soluzione, ed è dato loro il potere e i mezzi per implementarla: problema, reazione, soluzione. Essi creano un problema per attrarre una particolare reazione per la quale hanno poi da proporre una soluzione predeterminata. Quando deve essere applicata una pressione ai singoli Stati che non seguono i dettami delle istituzioni della governance globale, il mercato si rivolta contro essi in una raffica di guerre economiche, spesso sotto forma di speculazioni valutarie e commercio di derivati. Il risultato di questa guerra economica contro una nazione è che poi essa deve rivolgersi a queste stesse istituzioni globali perché vengano in suo soccorso: problema, reazione, soluzione. La crisi economica globale, in realtà solo all’inizio, negli anni a venire volgerà in una Grande Depressione Globale Debitoria, che getterà il mondo intero nella più grande catastrofe economica mai conosciuta. Questo sarà il catalizzatore finale, la crisi più pervasiva e la più imponente opportunità per attuare la formazione di un governo globale. Nel 1988 l’Economist pubblicò un articolo intitolato “Get Ready for the Phoenix,” in cui si ipotizzava che entro l’anno 2018 ci sarebbe stata una moneta mondiale, che veniva chiamata “Phoenix.” La menzione di una Fenice non deve passare inosservata, perché, simbolicamente, una fenice muore e dalle sue ceneri emerge una nuova fenice. E’ il simbolo della distruzione come forma di creazione, l’ultima incarnazione della crisi come opportunità. L’articolo dell’Economist ammetteva questo significato, con l’idea che il collasso economico e monetario avrebbe probabilmente portato alla creazione di una moneta globale, affermando che ci vorranno ancora parecchie tempeste valutarie, un altro po’ di crolli in borsa, e probabilmente un collasso economico o due prima che i politici siano disposti a mettersi di fronte a questa scelta. Inoltre: Con il passare del tempo i danni causati dall’instabilità monetaria saliranno gradualmente e le tendenze che cresceranno renderanno fattibile l’utopia dell’unione monetaria…La fenice probabilmente partirà come un cocktail di valute nazionali, così come è oggi il Diritto Speciale di Prelievo. Col tempo, però, il suo valore nei confronti delle valute nazionali cesserà di importanza, perché la gente lo sceglierà per la sua praticità e la stabilità del suo potere d’acquisto [3]. Questo rafforza ulteriormente il concetto di crisi come opportunità e stabilisce il desiderio di formare una valuta globale molto prima di qualsiasi crisi che solleciti una richiesta ufficiale per averne una. Nel 2000, Paul Volcker, ex presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che se vogliamo una vera economia globale, ha senso avere una moneta unica mondiale, e un dirigente della Banca Centrale Europea ha affermato che noi potremmo avere un giorno una moneta unica mondiale, in un passo verso la situazione ideale di un mondo pienamente integrato.[4] Nel 1998, Jeffrey Garten, ex sottosegretario per il Commercio per gli Affari Internazionali dell’amministrazione Clinton, l’ex amministratore delegato di Lehman Brothers e membro del Council on Foreign Relations, scrisse che il mondo ha bisogno di un’istituzione che metta la mano sul timone economico quando i mari vanno in tempesta. Ha bisogno di una banca centrale globale.[5] ----------------------------------- La crisi economica mondiale come pretesto della governance globale Con l’inizio della crisi economica mondiale nel 2008, potenti figure politiche ed economiche hanno iniziato a fare l’appello per la costruzione di sistemi di governance globale al fine di gestire e prevenire le crisi. Nel settembre del 2008, nel bel mezzo della crisi finanziaria, Garten scrisse un articolo per il Financial Times rinnovando il suo appello per una banca centrale globale, che definì come una Autority Monetaria Globale.[6] Un mese dopo Garten scrisse un pezzo per Newsweek dicendo che i leader dovrebbero iniziare ponendo le basi per istituire una banca centrale globale.[7] Nello stesso mese, John Mack, amministratore delegato di Morgan Stanley, disse che potrebbe essere richiesta una prolungata coordinazione internazionale per sbloccare completamente il mercato del credito e risolvere la crisi finanziaria, forse anche attraverso la formazione di un nuovo organismo mondiale per monitorare il processo.[8] Nel mese di Ottobre 2008, Gordon Brown, l’allora Primo Ministro del Regno Unito, ha invocato una nuova Bretton Woods – la costruzione di una nuova architettura finanziaria internazionale per i prossimi anni, e che lui avrebbe voluto vedere una riforma del FMI per farlo diventare una ‘banca centrale globale’ che monitori strettamente l’economia internazionale e il sistema finanziario[9] Nello stesso mese Brown scrisse un editoriale per il Washington Post in cui diceva che questa ‘nuova Bretton Woods’ dovrebbe lavorare per la governance globale.[10] Questo mese i banchieri centrali del mondo si incontrarono a Washington DC, dove la questione principale che affrontarono fu quella se era il momento di stabilire un poliziotto ‘economico globale’ per garantire che il crash del 2008 non si ripeta, e che qualsiasi organizzazione con il potere di polizia sull’economia globale dovrebbe includere i rappresentanti di tutti i principali paesi – una ONU della regolazione economica. Un ex governatore della Banca d’Inghilterra ha dichiarato che la risposta potrebbe prendere forma nella Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), la banca centrale delle banche centrali del mondo, che, rispetto al Fondo Monetario Internazionale è più indipendente e in una posizione migliore per affrontare questa situazione se gli viene dato il potere di farlo.[11] Il primo grande vertice del G20 – il gruppo delle 20 maggiori economie del mondo – è avvenuto nel Novembre del 2008, nel bel mezzo della crisi finanziaria. Il G20 ha sostituito il G8 nella gestione dell’economia globale. I paesi membri sono Stati Uniti, Canada, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Unione europea, Australia, Russia, Giappone, Corea del Sud, Turchia, Messico, Indonesia, Arabia Saudita, Brasile, Sud Africa, Argentina, India e Cina. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale lavorano anche con il G20, così come la Banca dei Regolamenti Internazionali. Nel marzo del 2009 la Russia suggerì che la riunione del G20 ad Aprile doveva considerare la possibilità di creare una riserva di valuta sovra-nazionale o una ‘moneta di super-riserva’, e di considerare i Diritti Speciali di Prelievo (DSP) del FMI con questa capacità. [12] Una settimana dopo, il governatore della banca centrale cinese ha proposto la creazione di una valuta globale controllata dal Fondo Monetario Internazionale, in sostituzione del dollaro come valuta mondiale di riserva, anche utilizzando i DSP del FMI come paniere di valute di riserva verso il quale sarebbero state fissate tutte le altre valute.[13] Giorni dopo questa proposta, il Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner, ex presidente della Federal Reserve Bank di New York, disse al Council on Foreign Relations, in risposta ad un quesito in merito alla proposta cinese, che siamo in effetti molto aperti a questo suggerimento. Ma dovremmo pensarlo piuttosto come evolutivo, costruito sulla corrente architettura, piuttosto che un impulso verso un’unione monetaria globale.[14] Alla fine di marzo un gruppo di economisti delle Nazioni Unite raccomandarono la creazione di una nuova valuta di riserva globale che doveva sostituire il dollaro USA, e che dovrebbe essere una valuta di riserva amministrata in modo indipendente.[15] Dopo il Summit del G20 dell’aprile del 2009 furono annunciati i piani per l’implementazione della creazione di una nuova valuta globale per rimpiazzare il ruolo del dollaro Statunitense come moneta di riserva mondiale. Il punto 19 del comunicato diffuso dal G20 al termine del vertice affermava:Abbiamo concordato di sostenere una generale allocazione di DSP che inietterà 250 miliardi di dollari nell’economia mondiale e incrementerà la liquidità globale. I DSP, o Diritti Speciali di Prelievo, sono una moneta sintetica rilasciata dal Fondo Monetario Internazionale. Come riportato dal Telegraph:I leader del G20 hanno attivato il potere del FMI di creare denaro e iniziare un ‘alleggerimento quantitativo’ globale. In tal modo essi stanno mettendo in gioco una valuta mondiale de facto. Essa è al di fuori del controllo di qualsiasi organo sovrano.[16] Il Washington Post ha riferito che il FMI è pronto a trasformarsi in una vera e propria ONU dell’economia globale: Sarebbe enormemente ampliata l’autorità di agire come banchiere globale per i governi ricchi e poveri. E con più flessibilità di stampare efficacemente i propri soldi, ci sarebbe la possibilità di iniettare liquidità nei mercati globali in un modo che prima era limitato dalle maggiori banche centrali, inclusa la Federal Reserve Statunitense…E’ quasi certo che il FMI assumerà un ruolo centrale nella gestione dell’economia mondiale. Di conseguenza, Washington è pronta a diventare il centro di potere globale per la politica finanziaria, così come le Nazioni Unite hanno fatto di New York il centro mondiale della diplomazia[17] Nel mese di aprile del 2010, il FMI ha pubblicato un rapporto in cui esponeva che, mentre i DSP aiuteranno a ‘stabilizzare’ l’economia mondiale, dovrebbe essere costruita una opzione di riforma più ambiziosa sulle idee precedenti, e sviluppare, nel tempo, una valuta globale, ma che questa è poco probabile che si materializzerà in un prossimo futuro, in assenza di un drammatico cambiamento del desiderio di cooperazione internazionale.[18] Naturalmente, l’esacerbarsi di una crisi economica globale – una nuova grande depressione – potrebbe stimolare un drammatico cambiamento del desiderio di cooperazione internazionale. Mentre il Fondo Monetario Internazionale è spinto alla ribalta dell’agenda della moneta globale, la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) rimane come una vera authority in termini di ‘global governance’ generale. Come affermato dalla rivista del FMI Finance and Development nel 2009 :La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI), fondata nel 1930, è il più centrale e più antico metodo di coordinamento dei meccanismi di governance globale.[19] Jean-Claude Trichet, Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), ha tenuto un discorso al Council on Foreign Relations nel mese di aprile del 2010, in cui ha spiegato che la significativa trasformazione della governance globale che stiamo costruendo oggi è illustrata da tre esempi: In primo luogo, l’emergere del G20 come gruppo principale per il governo economico globale, a livello di ministri, governatori e Capi di Stato o di governo. In secondo luogo, l’istituzione del Global Economy Meeting dei governatori delle banche centrali sotto l’egida della BRI, come gruppo principale per la governance della cooperazione fra le banche centrali. E, interzo luogo, l’estensione dell’adesione al Financial Stability Board a tutte le economie di mercato sistematicamente emergenti.[20] Nel concludere il suo discorso, Trichet ha sottolineato che la governance globale è essenziale per migliorare decisamente la resilienza del sistema finanziario globale.[21] Il mese successivo Trichet ha parlato presso la Banca di Corea, dove ha detto:La cooperazione della banca centrale è parte di una tendenza più generale che sta rimodellando la governance globale e che è stata stimolata dalla crisi finanziaria globale, e che non è quindi sorprendente che la crisi abbia portato ad un migliore riconoscimento, anche economico, della sua maggiore importanza e della necessità di una piena integrazione all’interno della global governance. Ancora una volta Trichet identificava la BRI e le sue varie sedi, come il Global Economy Meeting e il Financial Stability Board, come il principale canale per la cooperazione delle banche centrali.[22]
Posted on: Wed, 20 Nov 2013 19:17:47 +0000

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