La MCS (Sensibilità Chimica Multipla) è una sindrome - TopicsExpress



          

La MCS (Sensibilità Chimica Multipla) è una sindrome multisistemica fisico-organica di intolleranza ambientale totale alle sostanze chimiche che colpisce apparati ed organi del corpo umano: respiratorio, neurologico, cardiocircolatorio, digerente, renale, muscolare, osteoarticolare e ormonale. I sintomi compaiono acutamente quando il malato entra in contatto accidentale o per motivi professionali con sostanze chimiche, anche in minime dosi, normalmente tollerate dalla maggior parte della popolazione e di uso quotidiano: insetticidi, disinfettanti, detersivi, profumi, deodoranti, vernici, solventi, colle, carta stampata, inchiostri, fumi di combustione, prodotti plastici ma anche farmaci e anestetici. Parlando per i malati che non hanno voce, “a causa delle ‘barriere chimiche’ (uffici pubblici, ospedali, etc) oltre 4.000 cittadini italiani sono costretti alla ‘morte sociale’. Per la mancanza d’informazione sanitaria le persone affette da MCS scoprono l’esistenza della malattia casualmente solo dopo anni di cure inadatte e quando la condizione è divenuta grave ed irreversibile. Le persone affette da MCS non possono rivolgersi ad alcuna struttura sanitaria e nemmeno al Pronto Soccorso, per la mancanza di ambienti, attrezzature sanitarie adeguate e di informazione del personale medico. I malati di MCS gravissimi, hanno persino difficoltà ad ottenere il diritto all’invalidità perché la malattia non è riconosciuta dal Ministero della Salute. In Italia esistono solo centri diagnosi e non di cura, disintossicazione e chirurgia, in quanto nessuna struttura sanitaria è dotata di unità ambientali (ECU) e sale operatorie per malati di MCS”. Questo è un aspetto gravissimo della vicenda, ovvero che le ASL vengono meno al dovere di assicurare l’assistenza sanitaria di base (quindi non dipendente dal Riconoscimento, “diritto alla salute’ art.32 della Costituzione e “protezione dei soggetti a rischio’ Linee Guida Indoor 2001), adducendo giustificazioni circa il mancato riconoscimento della MCS e di conseguenza non applicando i protocolli internazionali. Tuttavia due ospedali italiani, Borgo Valsugana (TN) e l’ASL 9 di Trapani, hanno adottato tali protocolli di trattamento per i malati di Sensibilità Chimica Multipla. Il Dott. Celidonio Cipolla, uno dei medici italiani che effettuano diagnosi di Sensibilità Chimica Multipla presso l’ambulatorio di allergo-tossicologia del S.Orsola Malpighi di Bologna, ha dichiarato che “se seguiamo la via dei congressi non troviamo la definizione della malattia’. “Quando viene diagnosticata una malattia di altro tipo significa che non si conosce la MCS ed il paziente’. “E’ una nuova malattia (studiata negli USA dagli anni “50, ndr) e così come è accaduto all’inizio con l’AIDS se noi vogliamo confrontarci con i testi classici non ci riusciamo”. “Sulla terapia dell’infiammazione cronica ci sono delle pubblicazioni a livello immunologico e dell’attivazione del sistema limbico. Nei soggetti MCS parte un sistema di allarme che negli USA è stato individuato attraverso esami radiologici chiamati SPECT, in base al quale hanno riscontrato una attivazione del sistema neurologico. Dall’anamnesi del paziente risulterà che in un certo periodo della sua vita ha avuto un contatto massiccio con sostanze chimiche, perciò la vicinanza anche a basse dosi di agenti chimici diventa patologica e scatena delle gravi reazioni fisiologiche, ad esempio edema della glottide”. Il malato di MCS necessita di cure e di aiuto socio-sanitario perché da solo non ce la può fare. La sindrome MCS non è una malattia allergica, psicosomatica, non è una intolleranza alimentare. Dall’istantanea perdita di tolleranza agli agenti chimici il corpo non ha più difese, così gravissime malattie giungono a danneggiare irreversibilmente i tessuti e gli organi in pochi anni (terzo ed ultimo stadio): vasculite cronica, lupus eritematoso (LES), forme degenerative reumatiche, sclerosi multipla, porfiria, Morbo di Alzheimer, etc. Dalla manifestazione di MCS (stadio 1 poi 2) i sintomi si cronicizzano e la sindrome può provocare emorragie, collassi, ictus o infarti. L’infiammazione cronica porta a sviluppare con alta incidenza forme tumorali e leucemiche, per le alterazioni al sistema immunitario (la malattia è chiamata anche “AIDS Chimica”). Oggi i malati, chiedono che lo Stato Italiano riconosca la loro esistenza introducendo la Sensibilità Chimica Multipla nel Registro delle Malattie Rare con la relativa esenzione dai tickets diagnostico-terapeutici correlati. Le Regioni introducano la MCS fra le malattie invalidanti definendo sostegni economici ai pazienti che necessitano di particolari prodotti e ausili terapeutici. Allo stesso tempo, autonomamamente, gli Assessorati alla Sanità Regionali, forniscano immediata informazione a tutta la classe medica, al fine di riconoscere i sintomi favorendo diagnosi precoci operando la fondamentale prevenzione. Vengano adottati con urgenza i protocolli di ospedalizzazione internazionali (Mercy Hospital New York e altri), almeno in un ospedale per provincia. Venga realizzato un centro residenziale terapeutico regionale, o interregionale, dove il malato possa soggiornare per brevi periodi per disintossicarsi. Gli Enti Locali e le AUSL applichino le “Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati’. Infine che venga garantito ai malati di MCS la tutela del lavoro attraverso forme alternative e progetti speciali compreso il telelavoro. Nella Regione Lazio esiste una Legge Regionale a tutela di questi ammalati che dovranno rivolgersi all’Ospedale Policlinico Umberto I ma per carenza fondi sono abbandonati a loro stessi. In Campania non esiste NULLA! Ne vogliamo parlare ? Grazie.
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 11:28:44 +0000

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