La bambina di Pompei Poiché l’angoscia di ciascuno è la - TopicsExpress



          

La bambina di Pompei Poiché l’angoscia di ciascuno è la nostra ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna che ti sei stretta convulsamente a tua madre quasi volessi ripenetrare in lei quando al meriggio il cielo si è fatto nero. Invano, perché l’aria volta in veleno è filtrata a cercarti per le finestre serrate della tua casa tranquilla dalle robuste pareti lieta già del tuo canto e del tuo timido riso. Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata a incarcerare per sempre codeste membra gentili. Così tu rimani tra noi, contorto calco di gesso, agonia senza fine, terribile testimonianza di quanto importi agli dei l’orgoglioso nostro seme. Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella, della fanciulla d’Olanda murata fra quattro mura che pure scrisse la sua giovinezza senza domani: la sua cenere muta è stata dispersa dal vento, la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito. Nulla rimane della scolara di Hiroshima, ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli, vittima sacrificata sull’altare della paura. Potenti della terra padroni di nuovi veleni, tristi custodi segreti del tuono definitivo, ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo. Prima di premere il dito, fermatevi e considerate. Primo Levi (da Ad ora incerta, in Opere, Einaudi, 1997)
Posted on: Wed, 31 Jul 2013 06:59:38 +0000

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