La morte, il Requiem e la luce. Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - TopicsExpress



          

La morte, il Requiem e la luce. Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1991) – Requiem in re minore K. 626. Coro dell’Opera di Stato di Vienna - Orchestra Filarmonica di Vienna diretta da Sir Georg Solti – Voci: Arleen Auger – Cecilia Bartoli – Vinson Cole e René Pape - Cattedrale di Santo Stefano – Messa di requiem celebrata da S.E. il Cardinale Hans Hermann Wilhelm Groër, Arcivescovo di Vienna – 5 dicembre 1991 – Duecentesimo anniversario della morte di Mozart. E’ un documento musicale di straordinario significato il Requiem che oggi, con la mente turbata dal sangue innocente che è stato versato a pochi metri da casa mia, allego alle pagine, sovente sconsolate, di questo lungo diario dell’anima. Il 5 dicembre del 1991, si compivano due secoli dalla data della morte del grande salisburghese. Nella Cattedrale di Santo Stefano, alla presenza del celebrante Cardinale Groër, il maestro Georg Solti diresse l’Orchestra Filarmonica di Vienna e cantanti di fama internazionale, nell’esecuzione del Requiem mozartiano. Solo pochi anni dopo, il maestro Solti e l’Arcivescovo di Vienna concludevano la loro avventura terrena, per avere la possibilità di ascoltare, e vedere, il Requiem di Mozart diretto da Mozart, con la partecipazione di serafini e cherubini nel ruolo di musici e cantori impareggiabili. Una donna giovane, professionalmente realizzata, e dal volto luminoso e aperto alle pene altrui, è stata questa mattina messa a morte, in un contesto feroce e privo di qualsivoglia traccia di umanità; aveva venti anni meno di me, due figli ragazzini, tante future occasioni di spendersi in mille rivoli diretti al bene del prossimo. Ancora più giovane di lei, l’omicida, di soli due anni più anziano di mio figlio, e certamente meno fortunato di lui, se ha smarrito la via della ragione e del retto vivere civile (che forse nessuno gli ha insegnato a coltivare ed a perseguire); provo pietà per questo sventurato che si è perso, rendendo orfani i due gemelli che non vedranno più l’aperto e rassicurante sorriso di colei che li ha messi al mondo e che, per dodici anni, brevi come un battito d’ali, è stata per loro cantiere, àncora e porto sicuro. Per oltre tre ore, ero stato al sesto piano del palazzo di giustizia, insieme a cinque giovani avvocati, con me impegnati in attività modesta e gratificante (anche per la sua modestia), in favore del popolo degli avvocati del distretto, lunedì prossimo chiamati ad una consultazione elettorale di una certa importanza; siamo andati via, a missione compiuta, sereni del buon lavoro portato a termine in due giorni; appuntamento a lunedì; sorrisi e strette di mano; che tenerezza, questi ragazzi ! Fuori, appena in strada, il messaggio del male perpetrato, del sangue sparso, del gesto irrimediabile di Caino; la polizia sotto casa, un carro funebre, il corpo piagato non ancora rimosso dal luogo dell’aggressione, la gente atterrita. E solo Mozart, e Solti, e le parole della liturgia tridentina del Requiem possono riportare, nel vecchio cuore annichilito dall’orrore, uno spiraglio di luce, di armonia e di speranza.
Posted on: Wed, 04 Sep 2013 18:49:34 +0000

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