La polemica F35, duello tra ministri del governo Pd e Pdl divisi - TopicsExpress



          

La polemica F35, duello tra ministri del governo Pd e Pdl divisi sulle spese per i caccia. Delrio contro Mauro. Slittato a oggi il voto alla Camera LA GAFFE Su Twitter Boccia (Pd) si confonde sugli F35: “Non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono incendi, salvano vite”. Il web lo ha subito preso di mira, anche perché ha dato la colpa a chi gestisce l’account di ALBERTO CUSTODERO ROMA — È scontro fra ministri sul cacciabombardiere F35. Mentre il Pd è ancora in alto mare, dopo il no dell’altra notte del capogruppo Roberto Speranza a una mozione che contenesse, come richiesto dalla gran parte dei deputati democratici, la parola «sospensione del programma ». Il segretario pd Epifani chiede di trovare una sintesi tra gli impegni già assunti e il bisogno di austerity. «Ci sono due aspetti che bisogna tenere insieme — spiega Epifani — gli impegni di carattere internazionale presi da tempo, discussi nella commissione Difesa nella passata legislatura, il bisogno di ammodernare il nostro sistema degli aerei, con il fatto che siamo in una fase di grande difficoltà finanziaria». L’ultima mediazione è stata affidata al capogruppo in commissione Difesa, Gian Piero Scanu: se non sarà raggiunto un accordo stamattina (giorno in cui ci sarà un consiglio dei ministri decisivo sul fronte economico), i democratici rischiano di presentarsi al voto delle mozioni, oggi in aula, ognuno per conto proprio. Ma la votazione potrebbe slittare. La tensione sul caso dei cacciabombardieri è salita ieri con un duro scontro verbale tra i ministri degli Affari Regionali, Graziano Delrio, pd renziano, e della Difesa, Mario Mauro (Scelta civica). Ad accendere la miccia, una dichiarazione aRepubblica tvdel ministro del Pd, poi puntualizzata, nella quale Delrio si dice a favore di «un’istruttoria» per «rimodulare la spesa» sui cacciabombardieri visto anche che «l’emergenza vera non è quella della Difesa, ma del lavoro dei giovani». Dunque, ha aggiunto, «non ha senso spendere risorse nel comparto militare». Parole che fanno andare su tutte le furie Mauro che replica che il governo non farà nessuna marcia indietro. «Non ho partecipato — attacca Mauro — a nessun consiglio dei ministri nel quale il governo abbia cambiato posizione». Evidentemente, ironizza, «c’è stata una crisi di governo e io non me ne sono accorto». Delrio interviene poi per smorzare i toni: «Ho sostenuto — dice — che bisogna fare un’istruttoria supplementare con dati certi rispetto agli impegni assunti, anche a livello internazionale ». Nonostante la precisazione, ognuno resta sulle proprie posizioni al punto che, dopo lo scontro Delrio-Mauro, il governo ora pensa a una sospensione del programma di sei mesi. «Non c’è intesa, i gruppi stanno lavorando», dichiara Mauro in serata al termine di una riunione con i capigruppo di maggioranza. Quindi ribadisce che la risoluzione Pd-Sc-Pdl «è l’unica strada possibile». Ma le posizioni per ora restano distanti con il Pdl che è contrario a ipotesi di sospensione del programma di acquisto. Il capogruppo pd Speranza, del resto, non accetta di presentare una mozione con la parola «sospensio-ne» perché potrebbe provocare un caso diplomatico, considerato che l’affaire F35 coinvolge, oltre all’Italia, Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia e Danimarca — con la collaborazione di Israele e Singapore — per un totale complessivo di 3173 velivoli, 90 dei quali per il nostro Paese. Ma c’è un altro elemento di preoccupazione per il fronte dei favorevoli: i danni all’economica italiana. La partecipazione industriale nazionale al programma è prevista in 11 miliardi di dollari nelle sole fasi di sviluppo e produzione, mentre nello stabilimento Faco, a Cameri, prevedono un investimento di circa 1,5 miliardi di dollari. Diecimila posti di lavoro sono in ballo e decine sono le aziende interessate. La situazione è ingarbugliata anche dal punto di vista commerciale: al momento, infatti, non esiste alcun contratto di acquisto, ma solo unmemorandum of agreement firmato dal governo D’Alema nel 1998 con un investimento di 10 milioni di dollari, e successivamente un memorandum of understanding firmato tra tutti gli Stati, con un parere favorevole del 2009 delle commissioni Difesa dellaCamera e del Senato. © RIPRODUZIONE RISERVATA “ „
Posted on: Wed, 26 Jun 2013 03:43:33 +0000

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