La reazione per lo scritto sulla Cancellieri, mi spinge a mettervi - TopicsExpress



          

La reazione per lo scritto sulla Cancellieri, mi spinge a mettervi in guardia su di un riflesso condizionato. Ci sono due questioni importanti. La prima riguarda un sentimento che si chiama compassione. Possibile, mi chiedo, che dopo tutto quello che ho scritto sul carcere, sulla sua inutilità sociale, sullassurdità del sentimento della vendetta (i detenuti devono soffrire perché hanno fatto soffrire) ci sia tutta questa gente che scambia quel che dico per insensibilità e vendetta nei confronti di chi ha i soldi? È così tanto difficile leggerci quello che a me risulta evidente, cioè un potere che chiagne e fotte, che chiede compassione solo per sé e che se ne frega di chi quotidianamente deve fare i conti con le sofferenze causate da quello stesso potere? Censurare il comportamento del ministro significa pensare che la Ligresti merita sofferenza? No, cari miei, voi siete caduti in questa trappola, ma io non ci casco. Tutti quei politici cattolici, così compassionevoli, sappiano che devono ancora restituire il maltolto per ciò che hanno rubato in questi anni e solo dopo che hanno fatto ciò, possono venirci a dare lezioni di compassione. La seconda riguarda il riflesso condizionato dello schieramento. Lo dico da anni, ma non posso riassumere in ogni post quel che vado scrivendo da dieci anni. Affermare una cosa non significa stare nella squadra di quelli che affermano quella cosa. Questo funziona in televisione, nei programmi di approfondimento politico, che approfondiscono meno di una piuma sulla roccia, che più si chiamano approfondimento più stanno in superficie, ma non ha senso nella realtà. Dobbiamo sempre chiederci se occorra essere ghibellini perché si è nati ghibellini. Il mondo è complesso, non esiste una persona al mondo con la quale si può essere daccordo su tutto, perciò molto meglio il libero pensiero, senza schieramenti, piuttosto che lincondizionata adesione al pensiero altrui. Non dobbiamo avere paura di pensare come la pensano gli altri ma non dobbiamo nemmeno avere paura di pensarla al contrario. Lo schieramento non permette né dialogo né dialettica, ognuno esce dalle discussioni esattamente come ci è entrato, perché non difende il suo pensiero, ma quello del suo schieramento che, essendo tale, è immutabile (finché un qualche leader non ordini di pensarla diversamente). Fare veramente politica in questo Paese è difficile se non impossibile semplicemente perché qualsiasi questione, anche la più meccanica, diventa occasione per la futile baruffa ideologica. Ma davvero pensate che difendere il metodo Di Bella sia di destra e pensarla diversamente sia di sinistra? Davvero pensate che lImu sia di sinistra? Che il pensiero liberale sia di destra? Davvero volete restare ancora invischiati in questo gioco della gabbana finto? Questo è il motivo per cui ci ostiniamo a pensare che un buon filosofo sappia far bene i conti o che un politico navigato possa occuparsi di sanità allo stesso modo che delle autostrade. Per questo, se siamo del PD, tolleriamo che Napolitano dica che le spese militari sono importanti nello stesso momento in cui un governo da lui stimolato taglia i fondi per le università meritevoli. Per questo non abbiamo la visione esatta della marginalità di questo Paese, una provincia americana, dentro unEuropa in crisi di capitali, legata a doppio filo alleconomia globale e agli sceicchi locali. Non cadiamo nelle trappole. Le bugie sono bugie. Anche oggi 100.000 persone moriranno di fame, ma non sono italiani e ce ne sbattiamo tutti il cazzo, perché siamo compassionevoli a singhiozzo.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 07:50:15 +0000

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