La replica del presidente del Movimento Popolare Progetto - TopicsExpress



          

La replica del presidente del Movimento Popolare Progetto Moldaunia all’assessore Gentile sabato 03 dicembre 2011 ore 09:46 Come fa l’Ass. Reg.le Elena GENTILE a giudicare svantaggiosa e antistorica la MOLDAUNIA? In un articolo riportato sul n° 462 di Foggia&Foggia del 18 c. m., la Dr.ssa Elena GENTILE, a proposito del progetto MOLDAUNIA, irresponsabilmente, affermava: «Personalmente guardo con molto favore ad una valorizzazione delle connessioni con la BAT, piuttosto che sperare in una annessione ad un territorio come quello del Molise che è addirittura più povero del nostro. Da una eventuale realizzazione di questo progetto il nostro territorio non trarrebbe alcun beneficio e oltretutto dovremmo convivere con una terra con la quale non abbiamo nulla in comune, né per storia, né per cultura.». Premesso che il Molise non è affatto più povero della Capitanata, in quanto il suo Prodotto Interno Lordo pro capite, già dal 2007, viaggia sopra i 20.000 € (dal sito Regione Molise) mentre quello della Capitanata si attesta appena a 15.996 € (dati 2010 Osservatorio Economico Provinciale – C.C.I.A.A. Foggia), con un differenziale a favore del Molise di oltre il 25%, ci si chiede come possa la nostra unica rappresentante nella Giunta Regionale Pugliese, ignorando platealmente l’excursus storico della Capitanata, affermare che essa non ha nulla in comune, né per storia né per cultura con il Molise. Essendo difficile supporre che le sue conoscenze storiche sulla Capitanata siano limitate al solo periodo che va dal 1970 in poi, allorché è divenuta operativa l’istituzione regionale, alla quale tutte le province e comuni della Puglia hanno dovuto obbligatoriamente far riferimento, devo presumere che le sue inconsistenti affermazioni siano dovute quindi non a carenze storiche bensì a semplice difesa d’ufficio dell’ istituzione che, per la 2^ volta, le ha conferito l’ incarico di Assessore. A tal proposito si ricorda alla Sig.ra Gentile che i rapporti della Capitanata con Bari, capoluogo pugliese, sono iniziati solo agli inizi degli anni 70, e mai, prima di allora, c’erano stati rapporti tra la Capitanata e le altre realtà pugliesi (vedere articolo apparso sull’Avanti Daunia del 5 gennaio 1946, a firma dell’On. Avv. Carlo RUGGIERO, membro del Comitato Promotore pro regione Daunia. Per rinfrescare ulteriormente la memoria storica di chi, per effettiva ignoranza e/o dimenticanza, nonché di chi, nato dopo il 1970, non conosce la storia antecedente a detto periodo, si riporta di seguito, la ricerca storica del Prof. Emilio BENVENUTO di Foggia, effettuata sulla scorta di documenti conservati presso gli Archivi di Stato di Napoli e Foggia, di memorie ecclesiastiche, di cronache civiche, di ricerche e scritti di cultori di storia. Dalla “NOVA SITUATIONE DE PAGAMENTI FISCALI DE CARLINI 5 PER FOCO DELLE PROVINCIE DEL REGNO DI NAPOLI, & ADOHI DE BARONI, E FEUDATARIJ, DAL PRIMO DI GENNARO 1669, AUANTI, FATTA PER LA REGIA CAMERA DELLA SUMMARIA DI ORDINE DELL’ILLUSTRISSIMO, & ECCELLENTISSIMO SIGNORE D. PIETRO ANTONIO DE ARAGONA CAVALIERO, E CLAVIERO DELL’ORDINE D’ALCANTARA, GENTIL’HUOMO DI CAMERA DI S.M. DEL SUO CONSEGLIO DI GUERRA; CAPITANO DELLA GUARDIA ALEMANA, PRINCIPALE DI UNA COMPAGNIA D’HUOMINI D’ARMI DELLE GUARDIE VECCHIE DI CASTIGLIA,AMBASCIATORE ORDINARIO APPRESSO SUA SANTITA’, VICERE’, LUOGOTENENTE, E CAPITAN GENERALE IN QUESTO REGNO DI NAPOLI” edita in Napoli, nella regia stampa di Egidio Longo, nel 1670, il Regno di Napoli risultava ripartito nelle seguenti 12 province (pag. 9 e ss.): 1) Terra di Lavoro 2) Contado di Molise 3) Principato Citra 4) Principato Ultra 5) Capitanata 6) Basilicata 7) Terra di Bari 8) Terra d’Otranto 9) Calabria Citra 10) Calabria Ultra 11) Apruzzo Citra 12) Apruzzo Ultra In base al censimento fiscale del 1669-70 il Contado di Molise (pp. 25–30) comprendeva i Comuni di: 1) Acquaviva 2) Bagnulo 3) Baranello 4) Boyano 5) Busso 6) Caccavuone 7) Calcabuttaccio 8) Campobasso 9) Campochiaro 10) Campo di Pietra 11) Campolieto 12) Cantalupo 13) Capracotta 14) Carovilli & Castiglione 15) Carpinone 16) Vecchia 17) Colle d’Anchise 18) Colle di Croce 19) Covatta 20) Fornello 21) Fossaceca 22) Frosilone 23) Gambatesa 24) Guardia Alfierez 25) Guardia Bruna 26) Guardia Campochiaro 27) Guasto Girardo 28) Isernia 29) L’Espenete 30) Li Cameli 31) Longano 32) Loratino 33) Lucito 34) Lupara 35) Limonano 36) Macchia d’Isernia 37) Macchia Godena 38) Matrice 39) Mirabiello 40) Miranda 41) Molise 42) Mont’Agano 43) Montazzoli 44) Montefalcone 45) Montenegro 46) Monterduni 47) Montorio 48) Morcone 49) Morrone 50) Palata 51) Putrella 52) Pettorano 53) Piesco d’Isernia 54) Piesco Lanciano 55) Piesco Pignataro 56) Pietracupa 57) Providenti 58) Riccia 59) Rionigro 60) Risalda 61) Ripa Libottuni 62) Ripa Limosani 63) Rocca Aspramente 64) Rocca Cicuta 65) Rocca Minolfi 66) Rocca Vivara 67) Salcito 68) San Giovanni in Galdo 69) San Giuliano 70) San Massimo 71) San Polo 72) Santa Capita 73) Santa Croce 74) Santa Lucia Mentemitro 75) Sant’Angelo in Grottola 76) Santo Angelo Limonano 77) Santo Biase 78) Santo Felice 79) Santo Leuci 80) Santo Pietro de Avellana 81) Santo Stefano 82) Sassano 83) Sassinoro 84) Scontrone 85) Supino 86) Torello 87) Toro 88) Triveneto 89) Vinchiaturo oltre i centri, dati per disabitati, di Casal Castiglione, Casal Cerreto (o Cerritiello), Castel Cerreto e Monte la Teglia. Gli abitanti, calcolati in base ai 12.876 fuochi, erano 64.380. La Capitanata invece comprendeva i Comuni di: 1) Ascoli 2) Alberono (Alberona) 3) Alarino (Larino/CB) 4) Baselice/BN 5) Bovino 6) Castelpagano/BN 7) Celza Maggiore (Cercemaggiore/CB) 8) Candela 9) Chieuti 10) Cagnano (Cagnano Varano) 11) Cerignola 12) Castelvetere (Castelvetere in Val Fortore/BN) 13) Celenza (Celenza Valfortore) 14) Campo Marino (Campomarino/CB) 15) Castelluccio degli Schiavi (Castelluccio Valmaggiore) 16) Colle Torto (Collotorto/CB) 17) Casal Nuovo (Casalnuovo Monterotaro) 18) Casal Vecchio (Casalvecchio di Puglia) 19) Casal di Carlentino (Carlantino) 20) Casal di Vico (Casalciprano/CB) 21) Colle (Colledanchise/CB) 22) Cervello (Circello/BN) 23) Castelluccio delli Sauri (Castelluccio dei Sauri) 24) Casal di S. Agata “noviter erecto” (Sant’Agata Irpina/AV) 25) Delcito (Deliceto) 26) Deruri (Ururi/CB) 27) Ferrazzano/CB 28) Foggia 29) Forano (Forano di Val Fortore/BN) 30) Guidone (Gildone/CB) 31) Goglionise (Guglionesi/CB) 32) Ischitella 33) Ielsi/CB 34) Lucera 35) Lesena (Lesina) 36) Manfredonia 37) Montenegro (Montenero di Bisaccia/CB) 38) Macchia (Macchia Valfortore/CB) 39) Monaci Liuni (Monacilioni/CB) 40) Monte S. Angelo 41) Motta Monte Corvino (Motta Montecorvino) 42) Montelongo/CB 43) Monteaguto (Montaguto/AV) 44) Mongilfuni (Montecilfone/CB) 45) Procina (Apricena) 46) Pretacatello (Pietracatella/CB) 47) Preta Monte Corvino (Pietra Montecorvino) 48) Panni 49) Porto Cannone (Portocannone/CB) 50) Pieschici (Peschici) 51) Petacciata (Petacciato/CB) 52) Rosito (Roseto Valfortore) 53) Rodi (Rodi Garganico) 54) Regnano (Rignano Garganico) 55) Rotrello (Rotello/CB) 56) S. Bartolomeo in Galdo/BN 57) S. Marco la Catola 58) S. Elia (S. Elia a Pianisi/CB) 59) Serra Capriola (Serracapriola) 60) Sant’Agata (Sant’Agata di Puglia) 61) S. Nicandro (S. Nicandro Garganico) 62) S. Marco in Lamis 63) S. Martino (S. Martino in Pensilis/CB) 64) S. Giovanni Rotundo (S. Giovanni Rotondo) 65) S. Iacovo (San Giacomo degli Schiavoni/CB) 66) S. Giuliano (S. Giuliano di Puglia/CB) 67) S. Croce (S. Croce di Magliano/CB) 68) S. Paulo (S. Paolo di Civitate) 69) San Siviero (San Severo) 70) Troya (Troia) 71) Torre Maggiore (Torremaggiore) 72) Tufara/CB 73) Termoli/CB 74) Volturara (Volturara Appula) 75) Vico (Vico del Gargano) 76) Ursara (Orsara di Puglia) 77) Venifro (Venafro/IS) 78) Volturino (Volturino) 79) Viesti (Vieste) Gli abitanti, calcolati in base ai 17.090 fuochi, erano 85.450. All’epoca, quindi, i Comuni di: Campomarino, Collotorto, Ferrazzano, Guglionesi, Ielsi, Larino, Monacilioni, Montecilfone, Montelongo, Montenero di Bisaccia, Petacciato, Pietracatella, Portocannone, Rotello, San Giacomo degli Schiavoni, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Santa Croce di Magliano, Sant’Elia a Pianisi, Termoli, Tufara ed Ururi, oggi in provincia di Campobasso, e Castelpagano, Macchia e Venafro, oggi in provincia di Isernia, appartenevano tutti alla Capitanata che, pertanto, col suo territorio inglobava quasi interamente quello del Contado di Molise. Una provincia immensa la Capitanata di allora, la più grande d’Italia per estensione territoriale! E ciò non desta meraviglia sol che si consideri l’odierna estensione della Provincia Monastica dei Cappuccini di Foggia, che ancora regge i conventi di: Agnone (IS), Campobasso (CB), Cerignola (FG), Foggia (FG), Gesualdo (AV), Isernia (IS), Larino (CB), Montefusco (AV), Morcone (BN), Pietrelcina (BN), S. Giovanni Rotondo (FG). S. Marco la Catola (FG), San Severo (FG), S. Elia a Pianisi (CB), Serracapriola (FG), Tora (CE), Venafro (IS), Vico del Gargano (FG). Questa Provincia Religiosa, eretta formalmente nel 1555, fu vittima della soppressione dei conventi , operata dal Regno d’Italia con Lg.7.7.1866 n° 3036, e nel 1892 commissariata, ma si riprese negli attuali confini nel 1903, e mai fu dipendente dalla Provincia di Puglia, fondata nel 1530. E’ naturale quindi che i legami storici, etnici, ed economici tra le due province della Capitanata e del Contado di Molise, testimoniati peraltro dalla distribuzione geografica dei relativi territori, fossero tanto forti ed intensi che, sebbene la seconda fosse stata sino allora retta da un Luogotenente del Giustiziere della Terra di Lavoro, con separato Tribunale che teneva udienze sia a Campobasso che a Boiano e Limonano, Il Viceré Don Pedro di Toledo le volle riunire in un unico circondario, avente per capoluogo Lucera. Tale era la situazione che Giuseppe Maria GALANTI (S. Croce del Sannio 24.11.1743 – Napoli 16.10.1806) riscontrò, riferendone il 27 settembre 1771 al Re Ferdinando IV di Borbone, che gliene aveva commesso l’incarico. Nel 1799, con la creazione della Repubblica Partenopea (gennaio – giugno 1799) la nuova amministrazione municipale di Foggia (Presidente: Ludovico FREDA – Segretario: Giovanni PEPE), eletta il 7 febbraio 1799, chiese che la città fosse dichiarata concapitale e il Gen. Jean Etienne Championnet (Valence 1762 – 1800), accogliendone l’istanza, dichiarò Foggia Capoluogo delle due province di Capitanata e Contado di Molise, così unificate. Nel 1806 Joseph Bonaparte, divenuto Re di Napoli, a distanza di tre mesi dalla sua visita a Foggia (8 maggio 1806), in esecuzione della Lg. 9.8.1806 n° 132, con Real Dispaccio diretto al Presidente della Provincia di Capitanata, confermò Foggia capoluogo delle due Province unite di Capitanata e Contado di Molise, stabilendo in essa la Prefettura e l’Intendenza. Con successiva Lg. 27.9.1806 n° 189, fu concessa l’autonomia al Contado di Molise con Intendenza a Campobasso e Sottintendenza a Isernia, lasciando a Foggia la Prefettura. In seguito il Maresciallo di Francia: Joachim Murat (Labastide-Murat 1767 – Pizzo di Calabria 1815) successore di Joseph Bonaparte, chiamato a reggere il trono di Spagna e delle Indie, a seguito di una visita a Foggia, con decreto del 26 settembre 1808, concesse alla città il Tribunale Civile e Penale per la provincia di Capitanata. Per il seguito, fu preservato l’ordinamento amministrativo dato alle due province della Capitanata e del Contado di Molise, che nemmeno la restaurazione borbonica ebbe peraltro a mutare. Una modificazione di detto ordinamento si ebbe invece con l’unità d’Italia, quando il Regno, estremamente unitario e centralizzato, sul modello piemontese, venne, sotto il solo profilo amministrativo, diviso in province configurando due province separate. quella di Campobasso, comprendente l’intero territorio dell’attuale Molise e l’altra di Foggia, comprendente un territorio ridotto rispetto a quello dell’antica Capitanata (proprio per la cessione di una sua parte a favore della provincia di Campobasso), dalla valle ultra del Fortore alla valle citra dell’Ofanto, con capoluogo Foggia e sottoprefetture a Bovino e San Severo. In seguito la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana del 27 dicembre 1947, ripartendo il territorio in Regioni (art. 114), accorpava la provincia di Campobasso agli Abruzzi per formare la Regione Abruzzi e Molise, e quella di Foggia alle Puglie per formare la Regione Puglia (art. 131). Fu questa una ripartizione del tutto antistorica oltre che immotivata sotto il profilo etnico, culturale ed economico, in quanto l’ex Contado di Molise nulla aveva in comune con gli ex Apruzzi citra e ultra e tanto meno la Capitanata nulla aveva in comune con le Puglie (ex Terre di Bari e d’Otranto), diventando pertanto entrambe le province enti territoriali periferici di artificiali megaregioni, con tutte le inevitabili conseguenze di degrado ed emarginazione. Il Parlamento ne convenne, allorché con Lg. Costituzionale 27.12.1963, raccogliendo l’istanza dei molisani, divise la Regione Abruzzi e Molise in due distinte regioni: l’Abruzzo, che unificava gli Apruzzi citra ed ultra d’un tempo, ed il Molise che raggruppava in un unico contesto amministrativo i territori dell’ex Contado di Molise e dei Comuni del nord tavoliere facenti parte, in passato, della provincia di Capitanata. Non provvedeva nel contempo a separare, per analoghe ragioni, la Capitanata dalla regione Puglia e ad unirla al Molise in quanto, nella circostanza, la classe politica foggiana brillò per mancanza di lungimiranza ed assenza di iniziativa politica, benché durante l’Assemblea Costituente, la Capitanata, a furor di popolo e per voce dei suoi maggiori rappresentanti e amministratori, si fosse espressa contro la sua aggregazione alla regione Puglia. Oggi ci si offre l’occasione di raggiungere questo obiettivo, mediante il progetto MOLDAUNIA, e riunificate, finalmente, due popoli legati da secolare excursus storico comune, con reciproca osmosi di costumi, tradizioni, linguaggi ed interessi economici, legati prevalentemente alla plurisecolare tradizione della transumanza, di cui restano ancora oggi tracce. L’aggregazione della Capitanata al Molise rappresenta quindi lo sbocco naturale di un’operazione istituzionale, peraltro a costo zero, che ampliando i confini del Molise renderebbe la regione più piccola d’Italia, a statuto ordinario, una regione sufficientemente ampia e rappresentativa, in grado quindi di difendere adeguatamente gli interessi di entrambe le popolazioni di fronte alle sfide che il futuro federalismo ed il mercato globalizzato impongono. In definitiva, l’unica cosa condivisibile dell’intervista rilasciata dalla Dr.ssa GENTILE è il riconoscimento dei limiti espressi dal ns. territorio, sia sotto l’aspetto del sistema d’ impresa che sotto l’aspetto della rappresentanza politica, di cui Lei rappresenta un campione. Presidente Movimento Popolare Progetto Moldaunia Gennaro Amodeo
Posted on: Sun, 01 Sep 2013 11:17:34 +0000

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