La settimana scorsa come oggi celebravamo lo straordinario, storico successo dello sciopero che ha paralizzato il settore bancario grazie alla chiusura di quasi tutti gli sportelli bancari della penisola. Abbiamo giustamente richiamato lattenzione dei media, del governo, dellopinione pubblica, abbiamo analizzato ogni dato e rintuzzato i diversivi dellABI tesi a ridimensionare la portata di una protesta che, da qualsiasi angolatura la si osservi, testimonia la profonda crisi che la categoria sta attraversando. Noi però ci spingiamo più a fondo e nei numeri ci troviamo anche altro: oltre al no alla disdetta contrattuale e al fondo di solidarietà, cogliamo il grido disperato di coloro, praticamente tutti, che hanno perso il senso del loro lavoro. Siamo di fronte a una umanità ridotta allo stato di militari di truppa, privata del necessario spirito critico, costretta da politiche commerciali aggressive e piratesche a ridursi a contare le vittime giornaliere, governata da personaggi di dubbia competenza animati da bramose logiche spartitorie, consumata dal terrore che la Compliance, moderna inquisizione, la accusi. Un impiego qualificato, stimato, ambito, regolato, vanificato da uno stuolo di managers dediti al mercemonio e appartenenti al novero degli amici degli amici che hanno reso le banche covi di nequizie finanziarie distanti anni luce dagli originari indirizzi sociali. Approdi sicuri per lacchè di vedute criminal liberiste disponibili a foraggiare lautamente gli stessi che li hanno insediati, le cui imbarazzanti, per noi, ricompense assicurano il silenzio e la discrezione. Manovre ideate e condotte nelle segrete stanze dei piani alti bancari e politici, in cui lunico scopo è creare riserve di denaro per i motivi che le cronache ci raccontano quotidianamente. Se ABI vuole convincerci che il comparto bancario deve essere rivisto, noi ne siamo già ben consapevoli ma non per le stesse ragioni e ribattiamo che dobbiamo agire partendo dal vertice, non dalla radice. Questa è lunica strada percorribile per garantire un futuro prospero e sostenibile, altrimenti siamo destinati a scorrere le fotografie del come eravamo.
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 11:28:19 +0000
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