La traduzione qui sotto è quella che io ho scritto ieri - TopicsExpress



          

La traduzione qui sotto è quella che io ho scritto ieri pomeriggio per InArteMorgan, cioè quella che purtroppo non abbiamo potuto mantenere perché l’autore dell’articolo in inglese ha chiesto di mettere l’attuale presente sul nostro sito, riferendoci essere stata scritta da lui. Quindi i soggetti che nutrono dubbi chiedessero spiegazioni all’autore che dovrà darne anche a noi. Ho cominciato a guardare la versione italiana di X-Factor un paio di anni fa solo per far piacere alla mia ragazza; quando lei tornava a casa dopo il lavoro entrambi ci rilassavamo sul divano a guardare la tv. Allinizio io disprezzavo totalmente questo talent show, fino a quando nelledizione dellanno scorso ho potuto notare quanta energia ci mettesse uno dei giudici nel suo lavoro di scouting. In realtà per la prima volta nella mia vita di spettatore televisivo stavo toccando con mano quanto qualcosa di altamente significativo stesse prendendo corpo su uno schermo. Ciò non solo ha avuto effetto sulla mia sfera emotiva in quanto spettatore, ma anche su di me come essere umano. Marco Castoldi in arte Morgan è un cantante, cantautore, compositore e produttore italiano, la cui band Bluvertigo ebbe successo durante gli anni 90 mentre lui si caricò della figura di poeta maledetto che apparentemente non è applicabile e usuale alla scena musicale italiana, la quale è attaccata alle melodie napoletane e ai cantanti dopera come Pavarotti e Bocelli. Sia Morgan che la sua ex moglie, lattrice italiana Asia Argento, sono più adatti ad un ambiente britannico/americano, dove i musicisti Lost Soul che si occupano dei propri demoni interiori sono tollerati e più che benvenuti. Il contributo di Morgan a X-Factor non è solo questione di stravaganze da musicista undeground oppure di atmosfere decadenti come My own private idaho. La storia è molto più complessa. In effetti quello che mi ha davvero colpito del suo lavoro come giudice di X-Factor è stata la cura e la complessità del suo compito di talent-manager che si può riassumere in una parola: psicodramma. O, per essere più precisi: κάθαρσις (Catharsis). Morgan come giudice di X-Factor è in grado di individuare immediatamente la più grande debolezza psicologica del suo concorrente e, nella migliore tradizione di mentoring, conduce questi ragazzi ad affrontare il loro peggior nemico: se stessi. Poi, come in uno spettacolo di magia, Morgan ha la capacità di trasformare il conflitto in una gioia per chi guarda il dipanarsi del miracolo, mentre la vittima (il povero ragazzo) subisce un processo di trasformazione psicologica che è un vero e proprio trampolino di lancio nel mondo della musica e non solo. Questi aspiranti cantanti iniziano un vero e proprio viaggio dentro se stessi. Mentre tutto questo avviene, lo spettatore ha leccezionale possibilità di ascoltare la miglior musica di sempre, non solo per il valore estetico della sua playlist né per la sua quasi enciclopedica (non alla Jean Paul Sartre) conoscenza della materia e nel suo modo da intellettuale vecchio stile di esprimerla, ma perché la playlist tratta sempre di personalizzazione psicologica. I suoi concorrenti sono sempre equipaggiati con un brano in base alla loro storia personale, le loro forze, la loro interiorità. Come per un vestito artigianale, Morgan fa indossare labito musicale al/alla suo/sua cliente del momento. Fondamentalmente è un sarto musicale che personalizza la produzione intorno alla storia psicologica del cantante e alle sue capacità vocali. In termini di professionalità e passione, mi ricorda uno dei più grandi produttori di musica dei nostri tempi: Andre Romelle Young, un uomo che parte sempre dalla realtà umana che ha di fronte. Poi, come il più divino degli artigiani, forgia il suo lavoro a modo di un vero scultore rinascimentale. In pratica, lo spettatore viene condotto per mano in un percorso psico-mitologico, che è in effetti un vero e proprio psicodramma e non solo un talent show. Per farvi un esempio, ieri Morgan ha assegnato al suo concorrente un brano di Andrea Peter Gabriel, Digging in the dirt. La ragione di una tale assegnazione si basa sul fatto che secondo lui questo ragazzo non conosce abbastanza se stesso e il suo potenziale nascosto e che Andrea (il suo alunno) non ha mai indagato sulle sue forze interiori, soprattutto quelle più oscure; ciò potrebbe aiutarlo a trasformarsi in qualcosa di musicalmente impressionante, originale e molto significativo. Fino ad oggi lo psicodramma in tv è stato mostrato al pubblico come il prodotto finale in una sorta di pacchetto pronto per il consumo. Non è mai stato evidenziato come tutto il dramma fosse strutturato. Invece quello che il signor Castoldi sta mostrando al fortunato pubblico di lingua italiana è una vera lezione su come impostarlo e soprattutto il modo di sottoporsi a un processo di trasformazione psico-mitologico per il maggiore godimento del prodotto finale. Avreste mai pensato che questo potesse accadere? In tv? Su X-Factor???? Andiamo!! Non credo che la produzione di X Factor si sia mai aspettata un lavoro così complesso da parte di uno dei suoi giudici. Voglio dire, loro stanno cercando una pop-star! Inoltre, ciò sarebbe semplicemente impossibile a meno che non si assumano come giudici di X-Factor Roman Polanski e Phil Collins combinati in una sola persona! Inoltre bisogna considerare che, affinché un tale processo di trasformazione avvenga, è necessario conoscere i meccanismi di base dello psicodramma secondo i tre atti del maestro Aristotele e come funzioni la mitologia e la catarsi umana, senza tralasciare il sapere musicale. Penso che lo spettacolo nello spettacolo che Morgan è stato in grado di costruire grazie al suo genio va ben oltre la natura stessa di X-Factor come semplice talent show. Non ho mai visto una tale esposizione di bellezza e complessità combinata ad una manipolazione sapiente di sottotesto tranne in alcuni rari film di Hollywood del passato. Questo è un iper-TV-show, cosa non ancora inventata ancora oggi, e certamente lo spettatore medio non è in grado di capire né di percepire a meno che lui/lei non abbia un background in Lettere e Filosofia e Psicologia con una particolare attenzione per la filosofia greca e Teorie di Narrazione, a meno che si spieghi al pubblico i livelli base della Conoscenza filosofica. Quelllo che Morgan ha fatto è stato davvero un lavoro eccezionale che solo un vero genio può fare. Punto. Lo fa gratuitamente, perché di certo i produttori di X-Factor ignorano completamente quello che è la catarsi se non ci sono dentro come Robert McKee o se non sanno come applicare la sovversione a livello di massa come Quentin Tarantino. In pratica Marco Castoldi ha avvolto X- Factor con unaura mitologica, come nella migliore tradizione orale della cultura occidentale. Ci auguriamo vivamente che questo metodo di appoccio continui e magari divenga latteggiamento di X- Factor della principale produzione su scala globale. Vorrei che il signor Cowell prendesse appunti. La cosa più importante ora è quello di prendere atto che una nuova altezza è stata raggiunta allinterno della produzione del Reality in tv, rappresentando un nuovo inizio . Dora in poi il pubblico dovrebbe chiedere una lettura psicodrammatica allinterno di ogni spettacolo. Perché? Beh, perché come Dostoevskij ha detto una volta: la bellezza salverà il mondo .E questo un motivo sufficiente?
Posted on: Wed, 13 Nov 2013 23:19:06 +0000

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