La vita Guillaume Apollinaire, pseudonimo di Wilhelm Apollinaris - TopicsExpress



          

La vita Guillaume Apollinaire, pseudonimo di Wilhelm Apollinaris de Kostrowitzky, nacque a Roma nel 1880 da una nobile polacca e da un ex ufficiale borbonico. Nell’infanzia girò ’Europa con la famiglia, studiò irregolarmente a Monaco, Cannes, Nizza, si diplomò nel 1898. Stabilitosi a Parigi nel 1902, si impiegò in banca, collaborò a importanti riviste e partecipò alla vita artistica della città, frequentando i poeti Max Jacob e Marinetti, il pittore Picasso, e André Breton, caposcuola del Surrealismo. Erano gli anni della rivoluzione cubista e Apollinaire nel 1913 scrisse il celebre saggio Pittori cubisti. Meditazioni estetiche , con cui, difendendo Picasso e Georges Braque dalle critiche dei tradizionalisti, divenne il principale teorico del movimento cubista. A sostegno della battaglia condotta contro la tradizione dai futuristi, quello stesso anno si avvicinò alla rivista «Lacerba» e pubblicò il manifesto L’antitradizione futurista . Allo scoppio della guerra si arruolò come volontario, ma nel 1916 fu gravemente ferito a una tempia. Ritornato a Parigi, non resistette all’epidemia di febbre spagnola e morì nel 1918. Le opere Apollinaire è stato autore di opere narrative ( Il poeta assassinato , 1916), e di saggi teorici, ma è diventato celebre soprattutto per le due raccolte di poesie, Alcools 1913), cinquanta componimenti scritti fra il 1898 e il 1913, e Calligrammi (1918; dal greco kalòs, “bello”, e grámma , “segno”; letteralmente, “belle immagini”), ottantasei com- ponimenti «della pace e della guerra», di cui solo diciannove però hanno la struttura del calligramma, cioè di una composizione figurata. Dal Simbolismo allo sperimentalismo della poesia visiva Le liriche della prima raccolta sono legate a tematiche simboliste e alla malinconica musicalità di Verlaine (p. 51), ma lo stile già risente del clima culturale cubista e futurista per l’eliminazione della punteggiatura e per alcune scelte grafiche. Le liriche di Calligrammi sono invece contraddistinte dallo sperimentalismo metrico-stilistico: • l’«ideogramma lirico» utilizza le possibilità figurative offerte dai segni verbali; • il «poema-conversazione» rompe la gerarchia tra il prosastico e il poetico; • il «testo simultaneo» guarda alla tecnica pittorica del cubismo e fonde poesia e pittura, in linea con l’idea futurista dello sconfinamento tra le diverse arti. Nei calligrammi il verso libero frantuma la rima, mentre la disposizione su piani diversi delle parole spezza la tradizionale linearità del discorso poetico e crea immagini figurate. Questi procedimenti stilistici anticipano la tecnica surrealista della «scrittura automatica», vale a dire la registrazione spontanea e passiva di tutto quello che il pensiero suggerisce, senza la mediazione dell’intelletto
Posted on: Sat, 09 Nov 2013 08:47:44 +0000

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