Le cose che nessuno ti dirà mai (cit.) Il debito pubblico – - TopicsExpress



          

Le cose che nessuno ti dirà mai (cit.) Il debito pubblico – cioè quello che lo Stato contrae con i propri cittadini – è fatto apposta per non essere mai ripagato finanziariamente, perché la “paga” del debito pubblico sono i beni e i servizi che lo Stato crea per i cittadini, spendendo i loro soldi in anticipo, a deficit, per il benessere della cittadinanza. Storia: nessuno Stato moderno ha mai dovuto ripagare il suo debito pubblico. Quello italiano, poi, è esploso all’inizio degli anni ’80. Non per colpa delle “cicale” italiane, ma sotto la pressione della grande finanza anglossassone: che ha convinto la Banca d’Italia (Ciampi) a divorziare dal Tesoro (Andreatta), cessando di essere il “bancomat” del governo, cioè il fornitore a costo zero del denaro necessario alla nazione. Da quel momento, per sostenere infrastrutture e servizi per i cittadini, lo Stato ha dovuto attingere denaro dal mercato privato, a caro prezzo, mettendo in vendita titoli di Stato da ripagare (quelli sì) con gli interessi. Risultato: il debito pubblico è praticamente raddoppiato di colpo, a vantaggio della speculazione finanziaria. Rimediare in modo naturale, cioè tornando indietro e rimettendo insieme Bankitalia e Tesoro? Operazione oggi tecnicamente impossibile, dopo l’adesione all’euro: la banca centrale italiana non è più comunque autorizzata ad emettere, per l’Italia, banconote spendibili. Di conseguenza, allo Stato – neutralizzato e paralizzato dalla finanza privata – non restano che le tasse (ora sì) per far funzionare i servizi. E non tasse qualsiasi, ma le super-tasse del rigore: quelle che strangolano le famiglie, fanno chiudere le aziende e seminano disoccupati. Un circolo mortale: se l’economia peggiora, cala di pari passo il volume dei contributi Montifiscali e quindi esplode il debito pubblico, col suo fardello cronico e ormai esponenziale di interessi passivi pluriennali. Non è stato un incidente, ma un piano: solo così, disabilitando la funzione pubblica dello Stato sovrano – emissione di moneta per sostenere la spesa pubblica – sarebbe stato possibile privatizzare completamente la finanza e l’economia, e regalare profitti stellari ai “Masters of Universe”, i falsari di Wall Street che convocarono Mario Draghi sul Britannia per progettare la grande rapina che poi l’opinione pubblica avrebbe chiamato crisi economica, crisi finanziaria, crisi dell’Eurozona. Quando il paese cresceva, il debito pubblico era “nostro”, era decisivo per il progresso e il benessere della nazione. E’ questa la verità che conta, quella che “nessun politico è disposto ad ammettere”. Nessun politico di oggi, s’intende. Perché quelli di ieri – insieme alla loro economia e alla loro industria di Stato, così temuta dalla concorrenza tedesca e francese – sono stati spazzati via dalla cupola finanziaria non appena l’Italia, caduto il Muro di Berlino, ha cessato di avere importanza geopolitica. I politici di oggi non la ammettono, quella verità fondamentale, perché loro stessi sono stati selezionati, allevati, addomesticati e messi al potere proprio dai grandi pianificatori internazionali della rapina che continuiamo a chiamare crisi.
Posted on: Sat, 14 Sep 2013 09:36:59 +0000

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