Le cronache locali ci mostrano la degenerazione ulteriore che sta - TopicsExpress



          

Le cronache locali ci mostrano la degenerazione ulteriore che sta investendo il sistema molisano dei trasporti pubblici privatizzati: tagli drastici di linee che colpiscono soprattutto lavoratici e lavoratori pendolari, sino alle minacce di interruzione del servizio da parte dei padroni privati dell’ATM per presunti ritardati pagamenti regionali, assenza di agevolazioni tariffarie per disoccupati e basse redditi. Tra l’altro, proprio questa minaccia dell’ATM è disvelatrice delle follie che caratterizzano il sistema capitalistico, delle sue istituzioni centrali, locali e giudiziarie: a che servono questi padroni privati dei trasporti, se esistono solo grazie al fiume di fondi pubblici che intascano (le tasse pagate dai lavoratori)? Come può essere che un intero servizio regionale debba dipendere da un gruppo privato, al punto da sentirsi impunemente in diritto di cagionare l’interruzione di un servizio pubblico essenziale ? Come mai i padroni possono interrompere o turbare - peraltro a sproposito - un pubblico servizio, mentre gli operai, se occupano dei binari o una strada per sacrosante rivendicazioni di vita, spesso vengono arbitrariamente messi sotto processo e massacrati dalla polizia ? La matrice di questo male che affligge i trasporti, anche nel Molise, si chiama dunque legge del profitto, privatizzazione. Siamo infatti di fronte ad un servizio pubblico molisano, essenziale ma totalmente privatizzato; il grosso è in mano ai padroni dell’ATM (la stessa famiglia coinvolta con la ex giunta regionale di destra nello scandalo del catamarano termolese, per danni erariali milionari e truffe, in corso di giudizio). Ne deriva che la gestione dei trasporti molisani è funzionale alla legge del profitto imposta dai “padroni del vapore” e dal loro sistema, a spese delle esigenze sociali connesse alla mobilità, all’occupazione, ai salari ed alle condizioni di lavoro nel settore. Di fronte alla minaccia dell’ATM di interrompere il servizio, ribadiamo perciò una piattaforma rivendicativa che inizi a pensare di come intraprendere e sviluppare un sistema alternativo di gestione della mobilità nel Molise: 1)- Togliere le concessioni ai padroni privati, salvaguardando solo i piccoli trasportatori artigiani da assorbire nella struttura pubblica; 2)- Con gli ingenti fondi pubblici così risparmiati attivare un’azienda speciale regionale dei trasporti a gestione pubblica, sotto il controllo democratico dei lavoratori e degli utenti, che pianifichi il servizio delle varie linee, secondo le esigenze sociali della mobilità, che preveda agevolazioni per i disoccupati e le fasce a basso reddito, che garantisca il giusto livello di occupazione e salariale nel settore; 3)- Iniziare a progettare un graduale potenziamento del trasporto ferroviario con riduzione di quello su gomma, anche con finalità di riduzione dell’inquinamento e del traffico stradale. Su questa piattaforma, rivolgiamo un appello per un’iniziativa unitaria della sinistra politica e sindacale molisana, che possa aggregare una forza popolare quanto più ampia possibile.
Posted on: Tue, 16 Jul 2013 14:39:42 +0000

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