Le incredibili storie giudiziarie. Le ripicche di tarda età: - TopicsExpress



          

Le incredibili storie giudiziarie. Le ripicche di tarda età: in quella casa ci devi restare tu! Una bella signora di sessantanni si trova a raccontare la sua separazione ..una storia come tante ma che ha del singolare su alcuni punti. Il marito decide di lasciarla perché negli anni il carattere docile della moglie, meglio dire sottomesso, subisce una trasformazione ed allora lentamente si organizza la fuga. Disinveste i titoli ed i risparmi di una vita insieme, intesta macchine e quant altro ad uno dei figli compiacenti, cede il suo pacchetto di clienti ad un prestanome e dopo avere fatto queste operazioni, ignara la moglie, che difficilmente controlla cosa accade in banca, lascia la casa coniugale e deposita il ricorso di separazione. Per fortuna un giudice attento riconosce le azioni fraudolente e condanna il marito a versare un signor assegno di mantenimento, non dando rilevanza al suo lamentato impoverimento. La cosa singolare e che il coniuge, che non ha avuto scrupoli sul resto, chiede espressamente al giudice della separazione che la casa coniugale di proprietà comune venga assegnata alla moglie. E ne chiede l assegnazione nonostante non ci siano figli in casa e, pertanto, la moglie non ne avrebbe diritto. La sentenza recepisce la richiesta del marito e la signora si ritrova fortunatamente casa ed assegno. Ma cosa accade? Passano gli anni e la bella signora si trova a dovere affrontare spese non indifferenti per mantenere quella grande casa....il condominio in cui abita, incurante della crisi nazionale, vara regolarmente in sede di assemblea condominiale lavori straordinari per aggiustare questo o quello. La signora, che vive in un piano attico, deve pagare la maggiore percentuale dei lavori e si trova in difficoltà. Il marito, come prevedibile, rifiuta di pagare i lavori straordinari, pure essendone tenuto in quanto proprietario, sostenendo, in una tutta sua interpretazione della legge, che i lavori sul lastrico solare od alla facciata si sono resi necessari per la incuria non per la usura ..se la moglie avesse avuto normale diligenza, come gli altri condomini, non sarebbero stati necessari....La moglie esausta gli chiede: vendiamo questa casa troppo costosa e dividiamoci il ricavato. Quello che per qualsiasi coniuge dovrebbe essere una notizia da festeggiare con fuochi di artificio...per il nostro marito non lo è. Non vuole vendere...ma non vuole nemmeno pagare...ed anche i decreti ingiuntivi del condominio gli fanno il solletico... non ha nulla che possa essere pignorato, avendo la moglie già bloccato la sua pensione con un ordine diretto di pagamento....E quindi? La mediaconciliazione ha avuto esito negativo e ci si ritrova costretti a sciogliere la comproprietà sul bene con un giudizio che porterà inevitabilmente alla vendita all asta del bene......
Posted on: Thu, 17 Oct 2013 22:26:55 +0000

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