Le università italiane sono sempre meno accessibili, soprattutto - TopicsExpress



          

Le università italiane sono sempre meno accessibili, soprattutto quando si parla di studenti fuori sede. La città che inanella in questo senso il maggior numero di record negativi è Milano, dove si pagano le tasse universitarie più alte d’Italia e dove gli affitti, i più salati, non rientrano nelle possibilità degli studenti. A scattare una fotografia della situazione ci ha pensato Federconsumatori che, realizzando una rilevazione sui costi di una vita da fuorisede, ha scoperto quanto siano esose le università lombarde, con la Statale di Milano che, tra le pubbliche, non ha rivali: le famiglie che denunciano un reddito inseribile tra le fasce più basse si trovano a pagare quasi 800 euro, mentre coloro che raggiungono la soglia dei 30mila euro l’anno si trovano a fare i conti con una retta universitaria da oltre 3mila euro. Se si scende verso il sud Italia i costi diminuiscono, ma nemmeno di troppo: 527 euro l’anno per le famiglie meno abbienti che mantengono uno studente universitario, quasi 2.200 euro per le fasce di reddito più alte. Al danno delle rette alte si aggiunge anche la beffa rappresentata da un sistema a fasce dentro le quali è spesso difficile scovare i disonesti: «Il fatto che le famiglie di alcuni ragazzi dichiarino redditi inferiori a quelli che realmente percepiscono — spiega Rosario Trefiletti (Federconsumatori) — porta alla crescita progressiva del numero di studenti che rientrano nelle fasce più basse: questo innesca la riduzione dei fondi da distribuire, penalizzando quindi coloro i quali hanno davvero bisogno di usufruire dell’istruzione pubblica a costi accessibili». Se si sposta l’attenzione sui costi della vita di uno studente fuori sede la situazione non cambia di molto. Stando ai dati diffusi dal sindacato inquilini Cgil-Sunia, per un posto letto si arriva a sborsare in media tra i 400 e i 500 euro, mentre per una stanza singola la forbice va dai 500 ai 700, una follia che contiene in sé un aggravante ancora peggiore: nella maggior parte dei casi nulla viene denunciato e tutto resta sommerso nel mercato in nero degli affitti. «Gli studenti sono i soggetti più penalizzati — spiega Stefano Chiappelli, segretario del Sunia Milano — sia per il valore del canone elevato sia perché spesso subiscono vessazioni che non rientrano nei contratti, come i pagamenti per le manutenzioni straordinarie e altre spese che non dovrebbero essere a loro carico». Sono circa 200mila i giovani universitari che vivono in queste condizioni, con pochi soldi e senza nessun diritto. «A Milano l’offerta pubblica è insufficiente, anche quella delle università — aggiunge Chiappelli — servirebbe un piano di edilizia pubblica a canone sociale e una politica fiscale che agevoli chi offre affitti concordati. Una questione abitativa che stride con i numeri delle case vuote in città: sono circa 80mila gli alloggi sfitti, di cui 5mila pubblici». In un quadro generale così deprimente e limitante spicca un esempio virtuoso, che non viene però da un’università statale bensì dall’Università degli studi N. Cusano-Telematica Roma, un ateneo in ascesa esponenziale e ricco di iniziative volte a facilitare l’accesso degli studenti e la sostenibilità economica del loro percorso di studi. Oltre ad aver mantenuto inalterata la sua retta di iscrizione ormai da diversi anni (2.400 euro il costo per ogni anno accademico senza la necessità di acquistare testi), L’UniCusano ha investito pesantemente per mettere a disposizione dei suoi studenti una sede che ha tutte le caratteristiche del Campus americano: 16.500 mq di struttura immersa nel verde di oltre 6 ettari di parco all’interno del quale si trovano una foresteria in grado di ospitare oltre 200 studenti, aule, centri multimediali, un teatro, impianti sportivi e il centro di ricerca medico-scientifico dell’Università. La UniCusano è in grado di ospitare ed accogliere i suoi studenti, sia gli iscritti di Roma che quelli fuori sede, offrendo, oltre ad un comodo ed economico pernottamento (39 euro per una settimana all’interno dell’ateneo), anche un servizio mensa di altissima qualità. L’Università degli studi Niccolò Cusano propone inoltre un’offerta formativa che si articola in sei diverse facoltà: Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Scienze della Formazione, Psicologia ed Ingegneria, oltre a bandire Master, Corsi di Perfezionamento e aggiornamento professionale. Insomma, rette da capogiro ed affitti stratosferici hanno una soluzione: oggi quella soluzione si chiama UniCusano, nella speranza che non rimanga un esempio isolato nel panorama accademico nazionale.
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 11:32:06 +0000

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