Lee Harvey Oswald (New Orleans, 18 ottobre 1939 – Dallas, 24 - TopicsExpress



          

Lee Harvey Oswald (New Orleans, 18 ottobre 1939 – Dallas, 24 novembre 1963) è stato un operaio, militare, attivista e criminale statunitense naturalizzato sovietico, giudicato responsabile dellassassino del Presidente degli Stati Uniti dAmerica John Fitzgerald Kennedy, come risulta dalle tre inchieste ufficiali dellFBI (1963) e dalla Commissione Warren (1964). Fu arrestato poche ore dopo lattentato e ucciso due giorni dopo da Jack Ruby nella Centrale della polizia di Dallas, mentre stava per essere trasferito alla prigione della contea. Fu accusato anche dellomicidio del poliziotto J.D. Tippit e dellattentato al generale Edwin Walker. Oswald, nei due giorni in cui è sopravvissuto allomicidio di Kennedy, si è dichiarato innocente. Nel 1979 lUnited States House Select Committee on Assassinations (Commissione scelta della Camera dei Deputati sui casi di assassinio) ha concluso che, sebbene Oswald sia il probabile assassino materiale, lassassinio del presidente potrebbe essere stato frutto di un complotto, pur non riuscendo ad identificare le persone o organizzazioni che ne sarebbero state coinvolte. Giovinezza Lee Harvey Oswald nacque il 18 ottobre 1939 a New Orleans in Louisiana, in una famiglia della medio-piccola borghesia statunitense. Il padre morì poco prima della sua nascita, e la madre Marguerite si trovò a dover crescere da sola Lee, e i fratelli John Pic e Robert Oswald trascorse linfanzia passando da una famiglia allaltra, da vicini di casa a parenti, mentre i suoi due fratelli erano chiusi in orfanotrofio poiché la madre non aveva denaro sufficiente per mantenerli. Linfanzia di Oswald fu molto difficile, e i problemi aumentarono quando la madre si risposò, trasferendosi a Dallas in Texas. Il secondo matrimonio naufragò poco tempo dopo e Marguerite si trasferì a New York; approfittò della partenza per il servizio militare dei due figli maggiori per dedicarsi al figlio più piccolo, che non aveva amici e soffriva in maniera particolare i continui traslochi. Il carattere di Oswald mutò in maniera repentina. Da ragazzo triste e solitario ma sostanzialmente innocuo, diventò aggressivo e violento, al punto tale che la direzione della scuola da lui frequentata chiese una perizia psichiatrica. La diagnosi fu che il piccolo Oswald era un giovane ammalato di disturbi che originavano comportamenti maneschi, in preda a frequenti deliri di onnipotenza, del tutto isolato rispetto al contesto sociale e gravemente sofferente per una perdurante carenza affettiva; si andarono definendo i suoi comportamenti tipicamente sociopatici, borderline e narcisisti, tendenze che verranno in lui identificate anche successivamente. Il giudice competente ordinò che il ragazzo fosse sottoposto a cure adeguate, ma la madre si rifiutò di obbedire allordinanza e scappò a New Orleans col ragazzo. Il comportamento di Oswald peggiorò ulteriormente. Abbandonò la scuola a sedici anni e tentò di arruolarsi in Marina. La sua domanda agli United States Marine Corps fu tuttavia respinta. Nei Marines La sua vita proseguì fra continui spostamenti (più di venti in meno di ventanni), finché nel 1957 riuscì ad arruolarsi nei Marines, raggiungendo il fratello Robert[senza fonte]. Nei Marines la sua situazione non migliorò, e fu spesso isolato ed emarginato per il suo carattere schivo e le sue dichiarate simpatie comuniste. Oswald era appassionato di armi, e si era procurato un fucile Marlin calibro 22 per addestrarsi prima dellarruolamento. Secondo unopinione comune, derivata da unintervista ad un commilitone, Oswald era uno scarso tiratore mentre per sparare i colpi che uccisero Kennedy era necessario un tiratore molto esperto: in realtà nei Marines ottenne la qualifica di tiratore sceltissimo, poi degradato a tiratore scelto: riuscì a colpire 48 bersagli su 50 a una distanza doppia di quella che vi era tra il deposito di libri e la macchina presidenziale; inoltre il fucile Carcano non è affatto unarma inefficace e Lee Oswald si esercitava spesso a caricarlo e scaricarlo in pochissimi secondi. Non perse mai la sua passione per le armi, tanto che poco prima di essere trasferito in una base aerea giapponese subì un provvedimento disciplinare per essersi accidentalmente sparato a un braccio con una pistola non registrata. In seguito ad un altro episodio dinsubordinazione (si mise a sparare a casaccio, senza motivo, da una torre di guardia) Oswald fu punito con un nuovo trasferimento in Giappone e venne di fatto declassato e isolato. In URSS Durante la prima metà del 1959 decise di dare una svolta alla propria vita: chiese ed ottenne di abbandonare il corpo dei Marines, passò a salutare la madre a Fort Worth e si imbarcò per Helsinki, con lo scopo di entrare in Unione Sovietica. Arrivato a Mosca, chiese la cittadinanza sovietica, ma la sua richiesta venne respinta. Affranto dal fallimento tentò di togliersi la vita nellhotel in cui era alloggiato tagliandosi le vene, ma la guida turistica che lo accompagnava, se ne accorse e lo soccorse portandolo in ospedale, dove gli venne salvata la vita. Lepisodio si rivelò un colpo di fortuna: Oswald finalmente fu accolto in URSS, gli venne concesso asilo politico, trovato un lavoro in fabbrica con la qualifica di operaio e offerto un alloggio a Minsk, nellattuale Bielorussia, con un permesso di soggiorno. Oswald conobbe e sposò nel giro di pochi mesi Marina Prusakova, una giovane collega di lavoro e ottenne la cittadinanza, mantenendo anche quella statunitense. Nel frattempo però il suo sogno di una nuova vita si trasformò nellennesimo fallimento: la vita in URSS era molto più dura di quanto non pensasse e il lavoro come operaio in una fabbrica per la produzione di radio era lontano dai suoi sogni rivoluzionari. Il ritorno Oswald rientrò negli Stati Uniti, con la moglie Marina e la figlia June Lee, nata il 15 febbraio del 1962. Un senatore statunitense gli anticipò i soldi per il viaggio concedendo ad Oswald la possibilità di un rimborso a rate,[senza fonte] ma Oswald presto si rese conto che nessuno in patria era pronto a riaccoglierlo: a ventitré anni si sentiva un eroe dimenticato da tutti, un grande uomo che per qualche motivo nessuno voleva riconoscere.[senza fonte] Inizialmente andò a vivere dal fratello Robert, quindi la madre Marguerite comprò una piccola casa a Fort Worth e ospitò Lee e la sua famiglia. La convivenza entrò subito in crisi per i continui litigi di Lee con la madre, e la famiglia Oswald si trasferì in una cadente casa di legno. Marina conobbe una piccola comunità di russi esuli in Texas e iniziò a frequentarli. Oswald al contrario restò chiuso nel suo isolamento e continuò a vaneggiare (sia nei suoi diari sia nei discorsi col fratello e i pochi conoscenti) di una incombente rivoluzione e della necessità di sovvertire con le armi il potere costituito. Nel 1962 Oswald doveva ancora compiere ventitré anni ed era alla ricerca di un lavoro. Trovò un impiego a Dallas come tipografo e usò il tempo libero per coltivare la sua vita parallela: si fabbricò una carta didentità falsa col nome di Alex James Hidell (Alex da Alek, che era il suo nomignolo a Minsk, Hidell è la storpiatura di Fidel Castro[6], il suo idolo rivoluzionario) e si dedicò alla lettura di libri di spionaggio e intrighi internazionali. Era convinto che lFBI, che lo aveva interrogato un paio di volte dopo il suo ritorno dalla URSS, lo controllasse, e usava il nome falso per procurarsi riviste militanti tramite una casella postale. I pochi soldi della tipografia permisero ad Oswald di affittare un piccolo appartamento alla periferia di Dallas ma la situazione familiare non migliorava. I litigi e le violenze erano allordine del giorno e Marina si ritrovò sola nelle mani di un uomo frustrato e disturbato. Dopo mesi Oswald riuscì ad estinguere il debito del viaggio, e spese i primi soldi messi da parte per le armi: acquistò una pistola Smith & Wesson e si distraeva al poligono di tiro, suo passatempo preferito. La moglie trovava nel frattempo un po di tranquillità grazie a una nuova amica, Ruth Paine, una signora statunitense desiderosa di imparare il russo. Poco dopo Oswald comprò per 10 dollari, un fucile di precisione residuato bellico, modello Mannlicher-Carcano (costruito nel 1940 in Italia, nella Regia Fabbrica dArmi di Terni). Se lo fece spedire in una casella postale registrata col il suo pseudonimo, A.J. Hidell e cominciò ad esercitarsi a caricarlo e a scaricarlo in pochi secondi. Più tardi si fece anche fotografare con esso. Riuscì a farsi assumere da una ditta di caffè a New Orleans, luogo in cui trasferì la sua residenza. Si appassionò alla guerriglia cubana e decise di aprire un ufficio del Fair Play for Cuba Committee, unorganizzazione castrista con sede a New York. La Commissione per un atteggiamento leale nei confronti di Cuba, non ebbe successo; ciò non gli impedì successivamente di parlare alla radio come autoproclamato presidente del sedicente gruppo. Anche questiniziativa si rivelò lennesimo fallimento: nessuno si iscrisse allorganizzazione, nonostante Oswald mandasse rapporti entusiastici sulla propria attività a favore di Fidel Castro agli ignari fondatori del comitato. Licenziato ancora una volta, Oswald si ammalò di depressione. Nello stesso periodo si interessò degli esuli anti-castristi, ma poco dopo tornò a diffondere volantini comunisti, tanto che, riconosciuto dai cubani rifugiati, rischiò di essere malmenato da questi per il suo doppio gioco. Oswald venne trattenuto per una notte in prigione per la rissa e quindi invitato ad una trasmissione radio per spiegare la propria attività. Ma la solitudine presto si impadronì nuovamente di lui: passava le giornate chiuso in casa a giocare con il fucile e fantasticare di rivoluzioni con la moglie. Lattentato al generale Walker Il 10 aprile 1963 Oswald mise in atto il grande atto rivoluzionario fantasticato: secondo la testimonianza della moglie Marina alla commissione Warren, Lee le raccontò di essersi appostato fuori dalla residenza del generale anticomunista e razzista Edwin Walker e di aver sparato alcuni colpi contro la vetrata, seppellendo il fucile usato, non il Carcano, subito dopo. Il fatto di non essere stato scoperto lo spinse ad alzare il tiro e fu allora che cominciò a pensare a Kennedy, secondo le testimonianze di un conoscente, dato che Kennedy aveva tentato di rovesciare Castro lanno prima. Nellestate del 1963 Oswald si convinse che era di nuovo tempo per una azione clamorosa e si recò a Città del Messico per farsi rilasciare un visto per Cuba: lo ottenne mentendo nuovamente e spacciandosi per fotografo. Si recò così allambasciata russa in Messico per avere un visto per lUnione Sovietica, documento che poteva accelerare la sua pratica per Cuba. Ma anche questa volta le sue speranze non trovarono soddisfazione. Tornò a Dallas il 3 ottobre. Marina si era trasferita dallamica Ruth Paine. Oswald era ancora una volta senza lavoro. Affittò una camera e si registrò sotto un altro falso nome (O. H. Lee), convinto che gli agenti federali lo seguissero. La signora Paine lo aiutò e, tramite un conoscente, gli fece ottenere un colloquio di lavoro presso il deposito dei libri scolastici di Dallas (Dallas Texas Book Depository). Iniziò a lavorare come magazziniere il 15 ottobre. La vicenda Kennedy Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Assassinio di John F. Kennedy e Fucile dellassassinio di John F. Kennedy. Verso la fine di novembre, limpiegato del Texas Book School Depository Lee Oswald capì che il viaggio del Presidente Kennedy a Dallas poteva rappresentare unoccasione irripetibile per compiere un nuovo gesto rivoluzionario che avrebbe potuto renderlo famoso. La mattina del 22 novembre 1963 si svegliò, andò in cantina a prendere il suo fucile Carcano e si fece accompagnare al lavoro da un vicino di casa, con il fucile smontato. Tutti i movimenti di Oswald dalle 7,10 alle 13,55 sono stati seguiti e segnalati dai testimoni oculari alla polizia. Qui di seguito la tabella con data, orario, luogo, persona, fatto, testimone e documentazione da fonte governativa o fonte garantita. swald si appartò al sesto piano in mezzo ad alcuni scatoloni spostati di recente davanti alla finestra dalla quale partirono gli spari, secondo la balistica, e montò il fucile. Sugli scatoloni vi erano solo le sue impronte digitali. Mentre il corteo del Presidente stava attraversando la città dallaeroporto di Dallas, per recarsi al Trade Mart, un centro di uffici in periferia in cui Kennedy era atteso per un discorso e un banchetto, alle 12.30 in Dealey Plaza, si sentirono degli spari registrati dalla Centrale di Polizia di Dallas. Dalle fotografie si vede che un primo colpo a vuoto fece voltare le persone a guardare indietro e ferì leggermente un passante al volto, un secondo colpo ferì Kennedy alle spalle e, da un filmato in 8 mm. girato dal sarto Abraham Zapruder, si vede Kennedy sofferente portarsi le mani alla gola e John Connally sofferente ferito. Il proiettile, entrato nella schiena di Kennedy e uscito dalla trachea, successivamente colpì Connally, in posizione non allineata col presidente, mentre la limousine svoltava ed entrambi guardavano a destra. La pallottola, intatta per aver attraversato solo tessuti molli nel corpo di Kennedy, gli incrinò una costola, gli ruppe il radio, e persa potenza, si fermò nella coscia (successivamente cadde nella barella, danneggiata in parte dallimpatto con le ossa del governatore, ma intera). Dopo cinque secondi, mentre la macchina stava per accelerare un terzo colpo mortale colpì Kennedy alla testa, facendo volare via una parte della calotta cranica; si è a lungo dibattuto, inoltre, se sia stato sparato un quarto colpo, senza arrivare ad un risultato condiviso. Kennedy è colpito a morte, mentre il governatore del Texas Connally non è in pericolo di vita, perché il suo sedile era più basso e perché si è buttato giù di fianco al riparo sulle ginocchia della moglie Nellie, mentre Kennedy non poté a causa del busto ortopedico che portava. Dalle oltre 700 fotografie scattate in Dealey Plaza e fatte pervenire successivamente alla polizia, in alcune si vede che le persone in un primo momento si sono buttate a terra e in un secondo momento, corrono subito in massa verso la Grassy Knoll, una collinetta erbosa presente nella piazza, per vedere chi aveva sparato. Mentre la limousine si avvia allospedale con Kennedy in fin di vita, alcuni poliziotti perlustrano il deposito di libri. Gli impiegati del quinto piano affermano di aver sentito tre colpi al piano di sopra. Qualcuno ha visto fuggire un giovane uomo alto e pallido, simile ad Oswald. Dopo la sparatoria, Oswald, si fermò a prendere una bibita per non dare nellocchio, e abbandonò il luogo di lavoro senza chiedere un permesso, dopo essere stato brevemente trattenuto dalla polizia ma identificato subito dal proprio datore di lavoro ed al sesto piano la polizia rinvenne un fucile dove successivamente furono identificate le sue impronte; secondo la versione ufficiale dei fatti egli, uscito in tutta fretta in maglietta nonostante il clima di novembre, si recò alla pensione dove alloggiava durante la settimana e, presa la sua pistola, iniziò a girovagare per la città senza meta, mentre la polizia setacciava le strade di Dallas alla ricerca dellattentatore. Poco dopo un poliziotto ferma un uomo che corrisponde al sospettato ma questi lo uccide con alcuni colpi di pistola. Notato camminare nei pressi di un cinema in atteggiamento sospetto, Oswald vi entrò senza pagare il biglietto e la cassiera chiamò la polizia. Per questo motivo, arrivarono 26 poliziotti, che lo consideravano lassassino del collega, e Oswald dopo una breve colluttazione fu arrestato e portato alla centrale di polizia. Mentre veniva riconosciuto da alcuni testimoni come lassassino del poliziotto J. D. Tippit (avvenuto in mattinata),[senza fonte] si venne a sapere del suo impiego al deposito sito nella piazza in cui era avvenuto lomicidio del presidente. Il fucile trovato nelledificio, vicino alla finestra, risultò essere il suo, in tasca gli trovarono la pistola carica, con la quale la polizia ritenne potesse avere ucciso lagente di polizia Tippit: i proiettili erano gli stessi. Venne sottoposto al test dei nitrati, positivo per la mano, ma non per la guancia, fatto che non si verifica comunque sempre: la sua mano aveva certamente sparato. Oswald negò tutto, viene ripetutamente fotografato mentre sorride alla folla e fa il saluto a pugno alzato, ed, avvicinato da un giornalista durante unimprovvisata conferenza stampa nella quale aveva richiesto assistenza legale, sostenne di essere un capro espiatorio ma non ebbe il tempo di dimostrarlo in un regolare processo: domenica 24 novembre, mentre veniva trasferito dalla Centrale della polizia di Dallas alla prigione della contea, venne ucciso da Jack Ruby, un gestore di un night club apparentemente affetto da turbe psichiche e grande estimatore di JFK ma collegato a potenti mafiosi e indagato per cospirazione dalla Commissione dinchiesta presieduta da Earl Warren. Lee Harvey Oswald fu sepolto al Shannon Rose Hill Memorial Park di Fort Worth, Dallas.
Posted on: Fri, 22 Nov 2013 20:38:36 +0000

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