Leterno silenzio di questi spazi infiniti mi atterrisce. Due - TopicsExpress



          

Leterno silenzio di questi spazi infiniti mi atterrisce. Due volti somiglianti, nessuno dei quali preso in se stesso fa ridere, fanno ridere insieme proprio a causa della somiglianza. Che una cosa tanto evidente come la vanità del mondo sia così poco conosciuta, che risulti strano e sorprendente affermare la stoltezza di chi ricerca la gloria, questo è ammirevole. Quando si è troppo giovani non si può giudicare bene, e neppure quando si è troppo vecchi. Quando saremo afflitti, la scienza della realtà fuori di noi non ci consolerà dellignoranza morale, ma la scienza morale mi consolerà sempre dellignoranza delle scienze oggettive. Condizione delluomo. Incostanza, noia, inquietudine. Non è nella natura delluomo avanzare sempre; essa ha i suoi andare e venire. Per comandare un vascello non si sceglie il passeggero di casato più nobile. Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza. Vanità. Deferenza significa scomodatevi. Chi non vede la vanità del mondo è vano a sua volta. Ma poi, chi non la vede, tranne i giovani immersi nel frastuono, nel divertimento e nel pensiero dellavvenire? Ma togliete loro ciò che li distrae, li vedrete inaridire nella noia. Allora, pur senza conoscerlo, sentono il nulla, ed è davvero una disgrazia essere tristi a tal punto quando si riflette su sé stessi, e non potersi distrarre. Così grande è la dolcezza della gloria che, a qualunque oggetto si riferisca, fosse pure la morte, la desideriamo. Gli uomini simpegnano a correr dietro a una palla e a una lepre: anche i re si divertono a questo modo. Basta poco per consolarci perché poco basta per affliggerci. Se la nostra condizione fosse veramente felice, non ci sarebbe bisogno di fare di tutto per non pensarci. Bisogna conoscere sé stessi. Anche se questo non servisse a trovare la verità, servirebbe a regolare la propria vita, e non cè nulla di più giusto. Lincostanza è causata dalla consapevolezza della falsità dei piaceri presenti, e dallignoranza di quelli assenti. Bassezza degli uomini che arrivano a sottomettersi alle bestie, fino ad adorarle. Siamo così sventurati da non saper godere di una cosa se non a condizione di affliggerci nel caso riesca male, ciò può essere causato da infinite cose e capita continuamente. Chi trovasse il modo di rallegrarsi del bene senza affliggersi per il male contrario avrebbe fatto centro. È il movimento perpetuo. Ciò che fa grande la grandezza umana è che si riconosce miserabile; un albero non si riconosce miserabile. Riconoscersi miserabili significa dunque essere miserabili, ma riconoscersi miserabili significa essere grandi. Come la moda decide dei gusti, così decide della giustizia. Spesso la curiosità non è che vanità; si vuole sapere per poterne parlare; diversamente non si viaggerebbe certo sul mare per non dirne mai nulla e per il solo piacere di vedere, senza speranza di riferirne mai a qualcuno. Non è nello spazio che devo cercare la mia dignità, ma nellordine dei miei pensieri. Non avrei alcuna superiorità possedendo terre. Nello spazio, luniverso mi comprende e minghiotte come un punto; nel pensiero, io lo comprendo. La nostra presunzione è tale che vorremmo essere conosciuti dal mondo intero e anche da quelli che verranno quando non ci saremo più. Ma siamo così vani che la stima di cinque o sei persone attorno a noi ci fa piacere e ci soddisfa. Contraddizioni. Luomo è per natura credulo, incredulo, pauroso, temerario. Se si vanta, labbasso; se si abbassa, lo vanto e sempre lo contraddico fino a fargli capire che è un mostro incomprensibile. Tra noi e linferno o tra noi e il cielo cè solo la vita, che è la cosa più fragile del mondo. Non ci sono che tre tipi di uomini: quelli che, avendo trovato Dio, lo servono; quelli che, non avendolo trovato, simpegnano a cercarlo; e gli altri, che trascorrono la vita senza trovarlo e senza averlo cercato. I primi sono ragionevoli e felici, gli ultimi sono folli e infelici, quelli in mezzo sono infelici ma ragionevoli. Per quanto la commedia sia stata bella in ogni sua parte, lultimo atto è insanguinato. Alla fine ci gettano un po di terra sulla testa ed eccoci sistemati per sempre. Corriamo spensieratamente verso labisso, non prima di aver messo qualcosa tra noi e lui per impedirci di vederlo. Niente è più conforme alla ragione che questa sconfessione della ragione stessa. La conoscenza di Dio senza la conoscenza della propria miseria genera lorgoglio. La conoscenza della propria miseria senza la conoscenza di Dio genera la disperazione. La conoscenza di Gesù Cristo sta tra una e laltra, poiché in essa troviamo Dio e la nostra miseria. Non dobbiamo amare che Dio e odiare noi stessi. È così necessaria la follia degli uomini che non essere folli vorrebbe dire esserlo in un altro modo. Ci sono solo due tipi di uomini, i giusti che si credono peccatori, e i peccatori che si credono giusti. Niente è tanto insopportabile per luomo come il rimanere in un riposo assoluto, senza passione, senza affari, senza divertimento, senza applicarsi. Allora avverte il proprio nulla, labbandono, linsufficienza, la dipendenza, limpotenza, il vuoto. Dal fondo della sua anima uscirà quanto prima la noia, lorrore, la tristezza, il dolore, il dispetto, la disperazione. Se vivere senza cercare ciò che si è rappresenta un accecamento soprannaturale, è ben terribile vivere male credendo in Dio. La vanità è a tal punto radicata nel cuore delluomo che un soldato, un attendente, un cuciniere, un vessillifero si vantano e vogliono degli ammiratori. E anche i filosofi li vogliono, e quelli che scrivono contro tutto ciò vogliono la gloria di avere scritto bene, e quelli che leggono vogliono la gloria di averli letti, e anchio che sto scrivendo ho forse questo desiderio, e forse quelli che lo leggeranno... Volete che si pensi bene di voi? Non lodatevi. I potenti e gli umili conoscono le stesse disgrazie e le stesse passioni, ma uno è in cima alla ruota e laltro vicino al centro, e così gli stessi movimenti lo agitano meno.
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 12:11:13 +0000

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