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Lingue e dialetti Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Lingua napoletana. Giambattista Basile, uno dei primi scrittori e letterati in lingua napoletana La lingua napoletana (napulitano) è una lingua romanza, riconosciuta dallUNESCO come lingua a tutti gli effetti. Il napoletano ha subìto nella sua storia, come molte altre lingue, influenze e prestiti dai vari popoli che hanno abitato o dominato la Campania e lItalia centro-meridionale: i coloni greci ed i mercanti bizantini nellepoca del Ducato di Napoli fino al IX secolo, gli arabi e le dominazioni normanna, francese e spagnola. Le prime testimonianze scritte si hanno già nel 960 con il famoso Placito di Capua, mentre la prima opera in prosa è considerata comunemente un testo di Matteo Spinelli, i Diurnali, un cronicon degli avvenimenti più importanti del regno di Sicilia del XI secolo fino al 1268. Il napoletano sostituì il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli, dallunificazione delle Due Sicilie, per decreto di Alfonso I nel 1442 e per oltre un secolo fu la lingua ufficiale del regno. Nel XVI secolo il re Ferdinando il Cattolico impose il castigliano come nuova lingua ufficiale e il napoletano di stato sopravviveva solo nelle udienze regie, negli uffici della diplomazia e dei funzionari pubblici. In seguito il cardinale Girolamo Seripando, nel 1554, stabilì poi che in questi settori venisse sostituito dal volgare toscano. Il più celebre poeta napoletano detà moderna è Giulio Cesare Cortese, di cui si ricorda la Vaiasseide, mentre la prosa in volgare napoletana diviene celebre grazie a Giambattista Basile, vissuto nella prima metà del Seicento, autore di unopera famosa come Lo cunto de li cunti overo lo trattenemiento de peccerille, tradotta in italiano da Benedetto Croce, che ha regalato al mondo la realtà popolare e fantasiosa delle fiabe. Saranno proprio Cortese e Basile a porre le basi per la dignità letteraria ed artistica della lingua napoletana moderna. Negli ultimi tre secoli, infatti, il napoletano è stato utilizzato con una certa frequenza e con notevoli risultati anche nellarte. Nella letteratura e poesia, con Salvatore di Giacomo, Edoardo Nicolardi, Libero Bovio; nel teatro, che ha dato luogo al teatro napoletano; nella lirica, che tra il XVII e XVIII secolo (durante il periodo di maggior fulgore della scuola musicale napoletana) ha prodotto interi libretti di opere; nella musica, con la canzone classica napoletana; e nel XX secolo, anche nel cinema. Religione Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Arcidiocesi di Napoli. Luogo di approdo dellapostolo Pietro in Italia, Napoli fu uno dei primi luoghi del Cristianesimo in Occidente. Le prime catacombe partenopee, risalenti al II ed al III secolo d.C., non furono adibite al culto, ma solo per usi funebri, secondo quanto stabiliva la legge romana. Levangelizzazione della città si sviluppò nei primi secoli dellera cristiana, e la latinizzazione dei riti avvenne nel XII secolo, soprattutto ad opera di Ruggiero II il normanno. Per molti secoli le basiliche maggiori ospitarono i sedili di Napoli, organi amministrativi cittadini cui si deve tra laltro opposizione allistituzione del locale tribunale dellInquisizione (1547). La città, tranne i quartieri occidentali afferenti alla diocesi di Pozzuoli, appartiene allarcidiocesi di Napoli, retta dallarcivescovo cardinale Crescenzio Sepe. È organizzata in base a 13 decanati, con 500 luoghi di culto di cui 189 parrocchiali. In ambito islamico, presenze musulmane allinterno della città partenopea, anche se sporadiche, si ebbero fin dal IX secolo, in quanto essenzialmente avevano instaurato rapporti commerciali con i napoletani. La diffusione dellislam come chiesa organizzata, invece, avvenne in concomitanza con i flussi migratori degli anni ottanta quando sorsero le prime due moschee rispettivamente a piazza Garibaldi e piazza Municipio.Più di recente, unaltra moschea è stata aperta a piazza Mercato e, allindomani degli attentati delle Torri Gemelle del 2001, la stessa moschea e la Diocesi di Napoli hanno redatto una dichiarazione comune Salam alaikum – Pax Vobiscum nella quale si confermano i principi di reciproco rispetto e buona convivenza.Infine, sono presenti anche una chiesa evangelica, una basilica anglicana e una comunità ebraica. Tradizioni e folclore Un vicolo tipico del centro storico di Napoli « La città meno americanizzata dItalia, anzi dEuropa. Eppure le truppe americane lhanno avuta per tanto tempo. Ma una volta ripartiti questi soldati (a parte qualche moretto lasciato lì), tutto quanto era americano è stato cancellato. La forza dei napoletani sta in questo: nel loro carattere, nella loro tradizione, nelle loro radici. » (Marcello Mastroianni) La ricca e storica tradizione popolare di Napoli e la sua cultura millenaria hanno determinato nel corso del tempo un sentimento di napoletanità che sintetizza diverse abitudini e credenze del popolo locale. Questi elementi, alcuni dei quali anche pittoreschi e talune volte caricaturizzati, determinano così nel napoletano lacquisizione di unidentità solida ed una forte appartenenza alla città, riassumendo addirittura il contesto folcloristico e culturale dellintera regione ed in alcuni casi anche dellItalia.Il bagaglio culturale, che va dalla musica alla cucina, dai riti sacri alle credenze mistiche, fa sì che alla città vengano associati diversi stereotipi che, in alcuni casi, vengono anche allargati al contesto nazionale. Pizza, sole, tarantella e mandolino, quattro simboli di Napoli, sono infatti annoverati e riconosciuti come i più classici simboli (utilizzati alcune volte con accezione dispregiativa) dellItalia nellimmaginario collettivo internazionale. Il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro; secondo la leggenda, se questultimo non si scioglie, una catastrofe è prossima ad avvenire Tante altre invece sono le parole o le immagini che sintetizzano e rappresentano lidentità stereotipata napoletana: come il Vesuvio; il corno o il munaciello, che testimoniano la superstizione popolare; la mozzarella, simbolo assieme alla pizza della cucina napoletana e italiana; la tombola tipico gioco natalizio che viene accompagnato alla smorfia napoletana, altra invenzione popolare napoletana questultima usata anche per il gioco del lotto, molto diffuso in città; poi cè Pulcinella, una delle maschere italiane più famose e spesso usata per rappresentare litaliano; infine vi è liconografia classica del vicolo napoletano, dominato dai bassi e dai panni stesi lungo la strada. Tra i riti religiosi invece, dominano la storica arte presepiale napoletana, per rappresentare la scena della Natività; il miracolo di san Gennaro, che testimonia tutta la devozione religiosa del popolo ed in particolare, lamore verso questo santo; ed infine il culto della Madonna dellArco. Istituzioni, enti ed associazioni Di seguito sono elencate le istituzioni, enti ed associazioni avente sede a Napoli: Villa Rosebery, una delle residenze ufficiali della Presidenza della Repubblica Il Comando Forze Integrate Alleate (Allied Joint Force Command Naples), base di comando della NATO; La Villa Rosebery, una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica; LAutorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, unautorità italiana di regolazione e garanzia, con sede principale a Napoli; LAuthority per i diritti dellinfanzia, ente fondato per la tutela dei diritti dei minori; attualmente in fase di ridefinizione. La Città della scienza, museo scientifico nel quartiere di Bagnoli, volto a offrire una buona visuale del panorama scientifico e culturale italiano; LOsservatorio astronomico di Capodimonte, che promuove e realizza progetti a carattere scientifico e astronomico; LOsservatorio Economico e Tributario, sito presso la Camera di Commercio di Napoli, che monitora la situazione economica partenopea; La Sede della Provincia, ubicata a piazza Matteotti, che si occupa di vari servizi quali istruzione, ambiente e gestione dei rifiuti; La Sede della Regione Campania; Le Basi militari NATO. Napoli è sede del Comando delle forze alleate dellEuropa meridionale e del Commando delle forze navali alleate dellEuropa meridionale. La Nato di Bagnoli era una vera e propria città nella città occupata dai militari americani per circa cinquantanni, ora a Lago Patria dove sono sorti i nuovi fabbricati con contributi anche regionali, che si aggiunge alle altre basi a Capodichino, Camaldoli, Nisida ed Agnano; La Sede dellistituzione SRM e dellOsservatorio sulle relazioni economiche tra Italia e Paesi Mediterranei, riconosciuta anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; La Fondazione Giovanni Pascale; LOspedale Antonio Cardarelli; Il Secondo Policlinico; Il Banco di Napoli, che ha la sede principale a via Toledo e ha a disposizione 687 filiali distribuite nel sud Italia; La Sede dellEurocities Network, ovvero una rete istituzionale delle maggiori città europee; La Sede del Fidiprof Centro-Sud La Sede dellOsservatorio parlamentare europeo; La Sede della Fondazione Mediterraneo, una delle più attive e importanti organizzazioni nel campo dellintegrazione e dello scambio culturale tra i popoli che affacciano sul mare omonimo.
Posted on: Fri, 15 Nov 2013 13:58:13 +0000

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