Lui mi guarda impaurito e mi dice “E’ uno scherzo”. E’ un - TopicsExpress



          

Lui mi guarda impaurito e mi dice “E’ uno scherzo”. E’ un mio collega con il volto coperto che giocava a fare lo stupido. Ma si può essere più idioti mi domando. Sento un moto d’odio che sale dal profondo del mio corpo e non riesco a fermarmi per cui in preda ad una crisi isterica mi fiondo su di lui come un carro armato e vado avanti e dietro schiacciandolo sotto i piedi ed urlando ”Cretino, fai schifo. Sì tutto scem! Ma come ti permetti a fare sti scherzi scemi? Strunz! Omm e mmerd” Sono all’apice della mia follia omicida quando per quella strada passa un ragazzo. Lo guardo bene. E’ lui. Sta passando e mi vede in piedi dare calci e tirare le orecchie al mio collega disteso a terra. Lui passando mi guarda con faccia sorpresa. Io sono un misto di colori. Passo dal rosso “ sono timida” al giallo “ figur e mmerd!” al bianco “ voglia e’ murì!”. L’uomo dei miei sogni mi guarda schifato. Che imbarazzo. Il mio cervello in un battibaleno pensa ad un’idea e così decido di sorprenderlo. Salgo sul cofano della macchina e come una giocatrice di wrestling mi lancio di testa contro il malcapitato (giusto per fare vedere che sono atletica e non fare solo una figuraccia) ma il tizio di sposta e finisco a testa a terra. La botta è forte. Mi risveglio in ospedale. Mi ritrovo con la testa bendata, mal di testa e non ricordo più nulla. Trovo mia madre vestita di nera con crocifisso al petto che mi guarda con il volto pieno d’odio e risentimento. Non mi resta che fingere e così con una vocina da bambina le dico” Mammina, ciao. Mi sono svegliata. Sono la tua dolce bambina”. La scena è commovente. Sembro la bimba sfigata dei film melensi di Amedeo Nazzari ed Yvone Sanson. Riesco talmente bene nella mia interpretazione che mi scendono le lacrime. Non riesco a credere ai miei occhi sono bravissima. Faccio anche la parte che certo di sollevarmi per abbracciare la mia mamma. La sto per raggiungere quando lei mi azzecca un pacchero e vengo catapultata sul letto. Urla” Stronza!” e se ne torna a casa. Ripresa chiamo Dafne per sapere cosa è successo. Dafne mi racconta che una volta caduta a terra ho perso i sensi e poi loro insieme al mio collega mi hanno portato in ospedale. Chiedo disperata” E il tipo che passava in quel momento? Dafne: “ Quale tipo? Non c’era nessuno!” Scarlet: “Che dici? Come non c’era nessuno? Io ho visto l’uomo che mi piace! Stava passando.” Dafne” Tesoro, eri talmente ubriaca che non capivi nulla! Ti sei flashata” Chiudo il telefono. Mi sento male. Sono finita in ospedale per una mia fantasia. Quiero morir! Scarlet: Storia di una segretaria
Posted on: Wed, 10 Jul 2013 05:39:09 +0000

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