L’ENIGMA DEL DESIDERIO parte 4° Dal desiderio del - TopicsExpress



          

L’ENIGMA DEL DESIDERIO parte 4° Dal desiderio del Desiderio dell’Altro, passiamo al IV° Ritratto - il Desiderio di Altro o Desiderio di Niente -. Questo sembra sganciarsi da ogni relazione con l’Altro. Il don Giovanni incarna benissimo questa passione in cui si va al di là dell’oggetto a disposizione. E’ il desiderio di una cosa che non può mai essere presente, l’Oggetto Impossibile. Si tratta di uno stato di insoddisfazione perpetua, uno scivolamento continuo da un oggetto all’altro, senza pace. Qui l’oggetto del desiderio non esiste più, è come ‘volere la luna’ . La personalità isterica ed anche l’anoressica esprimono bene questo stato. Anche una teologia negativa ne può essere una chiara dimostrazione: l’oggetto dell’appagamento definitivo è sempre Altrove, non è mai ‘qui ed ora’. Qui farei entrare la Saggezza Buddista che ci fa capire che non esiste un oggetto del desiderio proprio perché il desiderio segnala l’insufficienza di ogni oggetto nel soddisfare la richiesta, in quanto nella sua struttura è Desiderio di Altro, quindi di Niente. Proseguendo ci troviamo di fronte al V° Ritratto – il Desiderio di Godere -. Qui non troviamo nessun don Giovanni ma piuttosto ad una figura che ci ha passato direttamente Freud (in ‘Il motto di spirito’) con una barzelletta che raccontava di un signore decaduto che aveva ottenuto un prestito da un benestante impietosendolo con la sua misera condizione. Poco dopo , il benefattore restava allibito nel notare il ‘mendicante’ comodamente seduto in un ristorante lussuoso con davanti un pittoresco piatto di salmone guarnito con maionese, quindi, indignato ed incuriosito , entrò nel ristorante chiedendogli: ”Ma come, mi chiede un prestito e poi lo spende così?” (vale la pena di dire che trattandosi di un contesto non attuale, questo rappresentava in capriccio). Ed ecco la risposta: “Non la capisco proprio; se non ho il denaro non ‘posso’ mangiare salmone con maionese, de ho il denaro non ‘devo’ ; ma allora, vorrei sapere, quando potrò farlo?” Ebbene, il punto è che il desiderio non è Desiderio di solo pane in quanto il Desiderio non ha la natura dei Bisogni primari, è qualcosa di più (il risotto non è solo riso). Si tratta di manifestazioni che vediamo chiaramente nei capricci del bambino che attraverso essi chiede qualcosa di non strettamente materiale, bensì il Desiderio dell’ Altro (III° ritratto) come richiesta di riconoscimento e di amore. A questo punto, però, a proposito della barzelletta di Freud, c’è di più. Dato che il salmone con maionese è un mangiare superfluo, uno spreco (ai tempi, oggi forse è solo una metafora,ribadisco) il mendicante rivendica il diritto, non di sfamarsi,ma di ‘godere’ dello spreco. Oggi vediamo questi aspetti ‘scandalosi’basati sulla ricerca di un godimento inutile e spesso nocivo come qualità e quantità. In ambito terapeutico vediamo questi fenomeni quotidianamente ed in progressivo aumento, come l’obesità e la bulimia, tanto per iniziare a citarne alcuni fra tanti altri . I Desiderio in questi casi, non è più il (fisiologico) Desiderio dell’Altro ma desiderio di godimento. I due desideri, quello dell’Altro e quello di Godere si mescolano, trasformandosi in un desiderio che esclude la relazione, lo scambio simbolico. Un desiderio che rende il sogetto schiavo della sostanza che lo distrugge (tossicomania, anoressia alcolismo , dipendenze patologiche, sesso eccessivo, sesso pericoloso per la salute, ecc.). Possiamo aggiungere alla lista certe relazioni passionali in cui si sceglie i compagno/a che fa più soffrire Dice Recalcati: “ Il corpo ipermoderno è un copo senza desiderio perché è invaso dal godimento, un corpo che aspira alla ripetizione compulsiva del godimento”. Continua con la 5a parte..
Posted on: Sat, 05 Oct 2013 21:48:38 +0000

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