L’articolo 41 del DL 69/2013 (Decreto del fare), che presto - TopicsExpress



          

L’articolo 41 del DL 69/2013 (Decreto del fare), che presto potrebbe essere convertito in Legge dal Parlamento, contiene un prezioso regalo per tutti coloro che hanno inquinato e portato la Sardegna ad avere 420.000 ettari di SIN, siti inquinati: quelle aree dove gli aspetti ambientali biochimici sono influenzati più o meno pesantemente dalle attività industriali del passato o attuali. In Europa vige il principio “chi inquina paga” tuttavia questo non è pienamente rispettato ma lo è solo in rapporto alla forza, alla capacità, delle popolazioni e dell’opinione pubblica di difendere il proprio diritto alla salute e in definitiva il proprio habitat. Vedere le tabelle del dottor Vincenzo Migaleddu con le percentuali in più di malattie causate dall’inquinamento sul suolo sardo fa riflettere. Di contro fa riflettere il vedere le moltitudini di disoccupati che chiedono a gran voce lavoro e che sprofondano nel girone degli invisibili. Cosa diranno i nostri politici dirigenti nella prossima campagna elettorale su questo tema? Sarà sufficiente creare una narrazione positiva alla Michela Murgia, indipendentista, ambientalista, messa a capo della pattuglia di PROGRES? Basterà a Cappellacci l’usare i milioni di euro della Regione per la propaganda del “stiamo uniti, comunque tutto bene, abbiamo progetti, ma il lavoro è a metà (c’è ancora da distruggere e spazi da occupare), per il momento godiamo noi ma verrà anche il vostro turno”? Gli basterà condividere impunemente gli interessi di tutti e contrastar nessuno, come nella tradizione della peggiore politica? Oppure ci faremo convincere da un PD che con Giampaolo Diana veste i panni del sindacalismo industrialista e quindi va a braccetto con le lobby forti e ricche? Dove andranno Maninchedda e Sedda, i sovranisti alla ricerca di una sponda nel PD? Riusciranno i Riformatori a staccarsi dall’angolo, dove li relega la loro cinica volontà di governo che in realtà è solo necessità di potere, per farsi innovatori come dichiarano di essere? Qualcuno di questi avrà il coraggio di dire che nelle loro culture una percentuale di inquinamento e di morti per cancro può essere giustificata dal lavoro, quand’anche sporco, come a suo tempo ebbe il coraggio di fare il sindaco di Perdasdefog, Walter Mura? Quali alternative esistono a queste organizzazioni di aspiranti governanti? Ma soprattutto esistono alternative? Forse il M5S riuscirà, forte del suo 17%, a coagulare attorno a se quelle parti di società civile che di questi partiti non ne vogliono proprio più sentir parlare. Riuscirà a smussare gli estremismi che mai si incontrano attorno a un’idea di futuro diverso? Hanno chi è capace di costruire una narrazione di questo tipo, al di là del Grillo nazionale? Onestamente a me pare di no! La realtà è che finché le estreme ragioni, per quanto possano essere giustificabili, saranno condizioni di esclusione, i partiti, esperti del compromesso, del dividi e impera, della costruzione di catene del consenso e di clientele, avranno sempre la meglio su di noi. Solo nella misura in cui il M5S aprirà a chi dichiarerà di voler perseguire nuove, oneste e salubri vie, si potrà creare un’alternativa vincente a tutto ciò. Antonello Gregorini
Posted on: Mon, 15 Jul 2013 09:51:06 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015