L’oppio degli intellettuali di Pietro Monsurrò - 29/10/2008 - - TopicsExpress



          

L’oppio degli intellettuali di Pietro Monsurrò - 29/10/2008 - È un’opinione diffusa che il fanatismo politico sia causato da povertà e ignoranza. In realtà i movimenti politici estremisti hanno sempre avuto un notevole seguito nelle università e tra le persone colte. Orwell, ricorda Robert Conquest in “Il secolo delle 0 Annunci Google Parti per gli Usa? Copertura sanitaria Usa Calcola preventivo e emetti polizza Allianz-assistance.it/Usa È un’opinione diffusa che il fanatismo politico sia causato da povertà e ignoranza. In realtà i movimenti politici estremisti hanno sempre avuto un notevole seguito nelle università e tra le persone colte. Orwell, ricorda Robert Conquest in “Il secolo delle idee assassine”, diceva che le persone normali sono troppo stupide e troppo assennate per farsi “corrompere” da idee politiche folli: troppo stupide per seguirne le assurde astrazioni, troppo assennate per prenderle sul serio. E così vediamo che molti seguaci di Al Qaeda sono ingegneri e medici, o che le BR facevano adepti nelle università (ad esempio Trento). Insomma: le irragionevoli (quando non irrazionali) passioni politiche estremiste richiedono un minimo di intelligenza. Ci vuole una mente creativa per auto-alienarsi dalla realtà, dalla ragione e dall’evidenza. ESEMPI – Abbiamo quindi che i padri del socialismo inglese, Sidney e Beatrice Webb, nel 1937 affermavano che lo sterminio di un milione di kulaki era stato necessario, e che una forte fede e una forte volontà erano state necessarie per far vincere il bene comune. Harold Laski lodava un ministro di Stalin, auspicando che una figura del genere nascesse anche in Inghilterra. George Bernard Shaw, celebre scrittore e socialista inglese, affermava che la carestia che uccise dieci-quindici milioni di persone nell’URSS, dovuta (forse voluta) alle politiche agricole di Stalin, fosse un’invenzione e che in realtà la popolazione aveva troppo da mangiare (saranno morti di indigestione). Herbert George Wells, socialista, anche se anticomunista, affermava che Stalin era una persona cordiale, onesta, addirittura candida. Tanto per vedere quanto lontano si possa andare dalla realtà con un po’ di fantasia, e di malriposta passione politica, John Kenneth Galbraith affermava, nel 1984, che l’economia sovietica era molto prospera e stava facendo enormi passi avanti. Pare che Neruda abbia scritto un’ode funebre in onore di Stalin, “la maturità dell’uomo e dei popoli”, sperando che la luce (dei roghi?) non svanisse. Jean Paul Sartre criticò le notizie riguardanti i gulag nell’URSS, affermando che erano fonti non ufficiali (notoriamente le fonti ufficiali dei paesi totalitari sono molto credibili) e che il proletariato francese si sarebbe depresso (facendo intendere, implicitamente, che si trattasse di follia di massa: spero che la smitizzazione dell’URSS fosse un problema psicologico solo per Sartre, comunque). LA PRIMA VITTIMA - E che dire dello storico marxista Eric Hobsbawn, secondo cui il nuovo mondo (possibile, ovviamente) richiedeva massacri e sofferenze per poter essere partorito? Tutto ciò dimostra una notevole avversione alla realtà e all’etica da parte di molti importanti intellettuali. Che evidentemente erano molto più lontani dal buonsenso e dal decoro morale di molti semplici cittadini, forse perché troppo stupidi, più probabilmente perché troppo assennati. Ancora oggi vediamo all’opera questa mentalità. Ogni volta che si elogia una Cuba che è esistita probabilmente solo sui manuali di propaganda del KGB, ad esempio; o quando si paragonano, senza il minimo senso del ridicolo, le “torture” di Abu Ghraib (ovviamente da punire), con le torture, senza virgolette, del regime di Saddam Hussein (persone sciolte vive nell’acido, tanto per farsi un’idea; ma forse bastano le unghie strappate con le pinze durante gli interrogatori); oppure si usa la parola genocidio per indicare le poche (anche se ovviamente troppe) migliaia di vittime palestinesi del conflitto (non tutte civili inermi, e non tutte uccise dagli israeliani) arabo-israeliano. La prima vittima della passione politica è sempre l’intelligenza, e con essa i suoi parenti: la logica, i fatti e la verità. In genere ci si ferma all’irragionevolezza astratta; altrimenti seguono migliaia o milioni di morti. Stime, ovviamente, che vengono ridotte a migliaia se gli assassini sono simpatici, o aumentate a milioni se sono antipatici.
Posted on: Wed, 26 Jun 2013 22:35:56 +0000

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