L’orso arriva anche a Malga Binasia Dopo i continui attacchi - TopicsExpress



          

L’orso arriva anche a Malga Binasia Dopo i continui attacchi sul Monte Baldo e le incursioni a Sopramonte, ecco che il plantigrado ha deciso di toccare nuovamente la Valle di Non. La sua presenza non è certo una novità: numerose, già da qualche tempo, sono le proteste che arrivano soprattutto dal territorio del Comune di Bresimo dove gli allevatori hanno perso numerosi capi in seguito alla ferocia dell’animale. Ora ad essere preoccupato è il malgaro di Malga Binasia che, oltre a denunciare gli attacchi dell’orso al bestiame, sostiene che il problema riguarda anche la dispersione delle mandrie e dei greggi in seguito alla paura che l’orso provoca in loro. Si sottolinea poi che Malga Binasia ospita ogni anno alcuni campeggi che prevedono la presenza di numerosi bambini ed accompagnatori, per non parlare del turismo che interessa tale infrastruttura dato il sublime paesaggio che si può trovare, il suo collegamento con il sentiero che conduce al Monte Pin, al Lago Trenta e Corvo e alle malghe limitrofe. Se la presenza dell’orso si farà sempre più frequente, tale zona, da sempre caratterizzata dalla presenza delle attività legate al mondo della pastorizia, potrebbe subire un forte calo di presenze turistiche, nonché di quelle dei residenti intimoriti dalla presenza del plantigrado; per non parlare del fatto che la gestione della malga potrebbe essere abbandonata e non essere tenuta più in considerazione da nessun malgaro o allevatore. Per anni alcuni personaggi hanno combattuto per la realizzazione della strada che conduce alla malga, ed ora che la struttura è stata risistemata, ecco che sopraggiunge un problema che potrebbe portare alla chiusura della stessa. È chiaro che tale presenza non può essere percepita come un passaggio felice e come un’attrazione per i turisti, in quanto genera insicurezza nei cittadini che temono un incontro di persona e il timore che l’animale selvatico possa causare altri danni a cose, animali e anche a persone. A questo punto c’è veramente da chiedersi se le Autorità stiano facendo tutto il necessario per controllare il plantigrado sul territorio trentino e se la Provincia non abbia davvero perso il controllo del progetto “Life Ursus”. Se così fosse, vista anche la realtà dei fatti, sarebbe il caso che questa (quanto meno) ammettesse i propri errori e lo sperpero di denaro pubblico impiegato per un progetto che non pare dare gli esiti sperati. Si parla di un problema serio che sta mettendo a repentaglio l’economia montana ed un mestiere: quello del pastore e dell’allevatore. Per tale motivo la Provincia dovrebbe interessarsi più alla salvaguardia del settore della zootecnia, dato che rischia di chiudere i battenti sulle nostre montagne. Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia per sapere: 1. per quale motivo nelle recenti aggressioni dell’orso al bestiame di Malga Binasia il risarcimento riconosciuto al proprietario sia stato solo parziale; 2. se gli uffici preposti a seguire l’animale sono al corrente della presenza e dei movimenti, inclusi quelli recenti, di questo esemplare; 3. se non si ritenga opportuno ed urgente poter allontanare questo esemplare problematico. Lega Nord Trentino Cons. Luca Paternoster
Posted on: Fri, 02 Aug 2013 18:39:09 +0000

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