MARE E MORTI NEI RESORT SUL MAR ROSSO I TURISTI, TRA CUI TANTI - TopicsExpress



          

MARE E MORTI NEI RESORT SUL MAR ROSSO I TURISTI, TRA CUI TANTI ITALIANI, CONTINUANO LA VACANZA MENTRE IL RESTO DEL PAESE È IN PREDA AL CAOS di Roberta Zunini Alla fine la “bolla” è scoppiata ma non per merito del nostro ministero degli Esteri, almeno fino a ieri pomeriggio. Federconsumatori nella mattinata di ieri aveva diramato una nota decisamente critica, sottolineando che la Farnesina continuava a sconsigliare solo di recarsi nelle principali città egiziane: “Siamo indignati che non sia stato ancora formalizzato il provvedimento per tutto il Paese”. L’associazione pro consumatori chiedeva che si definissero a rischio anche le località sul Mar Rosso, come Sharm el Sheikh e Urgada, Mar-sa Alam, Berenice, Marsa Mathrou ed El Alamein, zeppe di turisti. In tutto l’Egitto ci sarebbero almeno 19mila italiani, 5mila sono arrivati nell’ultima settimana, oltre 12mila inglesi e altrettanti tedeschi, l’80% nei resort sul Mar Rosso. “PRESSO I NOSTRI sportelli continuiamo a ricevere numerosissime richieste di aiuto da chi aveva programmato una vacanza in Egitto, anche perché - sottolinea Federconsumatori - al momento chi voglia annullare un viaggio sul Mar Rosso o nel Nord del Paese va incontro a gravosissime penali che vengono già annunciate da molte Agenzie e Tour Operator. Se invece il monito del ministero venisse esteso a tutto il Paese, i turisti potrebbero optare, senza aprire contenziosi, per diverse soluzioni: ricevere dal tour operator il rimborso di quanto pagato; rinviare la vacanza; scegliere una vacanza alternativa. È evidente che la posizione del nostro Ministero nei fatti aiuta la posizione censurabile di quei tour operator che non offrono alternative ai cittadini e per cui si dovrà dar corso a inevitabili contenziosi”, conclude la nota. Per i tanti in partenza, la barriera corallina, anziché avvicinarsi, si allontana. Chi invece è già arrivato, sta raccogliendo i parei e chiede ai tour operator di ripartire. In 48 ore le cose sono cambiate: una manifestazione nelle strade di Urgada, che ha fatto registrare una vittima, ha mostrato a tutti che niente e nessuno può sentirsi al riparo dagli scontri. “Sono numerose le partenze dei turisti da Sharm el Sheikh” - ha dichiarato il titolare di un’agenzia di viaggi locale, ‘Atlantis’. L’ufficio centrale della polizia turistica ha consigliato di stare negli hotel e proibito le visite al monastero di Santa Caterina che si trova in una delle aree più insicure del Paese, il Sinai. Prima che sul sito ufficiale della Farnesina “viaggiare sicuri” - che ha funzionato a singhiozzo per tutta la giornata - nel tardo pomeriggio di ieri comparisse l’avviso a evitare viaggi in qualsiasi zona dell’Egitto, il vice ministro degli Esteri, Marta Dassù, aveva dichiarato di rispettare il coprifuco. I nostri principali operatori non hanno ancora deciso di cancellare i pacchetti vacanze, cosa che invece hanno fatto i tedeschi Tui e Thomas Cook che hanno annunciato di aver cancellato “tutti i viaggi fino al 15 settembre”. Ieri sera Alpitur pareva però esser pronta a dare lo stop ai viaggi. La forza lavoro impiegata nel-l’industria turistica egiziana fino alla rivoluzione del 2010 era pari al 12,6% del totale del Paese e il turismo è stato finora il primo contribuente dell’economia per le entrate in valuta estera, con il 22% del totale. Gli scontri in corso stanno distruggendo il poco rimasto.
Posted on: Sat, 17 Aug 2013 15:46:16 +0000

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