MOTIVAZIONI SULLA DENOMINAZIONE DEL NUOVO COMUNE Premessa Dare - TopicsExpress



          

MOTIVAZIONI SULLA DENOMINAZIONE DEL NUOVO COMUNE Premessa Dare il nome ad un Comune di nuovo conio è un’operazione complessa, perché il vocabolo che ne risulta deve sovrapporsi a toponimi storicizzati e spesso legittimati ed indotti dalla geografia di oggi e di ieri: nella nuova parola devono condensarsi i significati e le valenze di tutte le parole anteriori, di gran lunga, nel tempo. Per arrivare alla meta lessicale migliore è necessario interrogare, stanare, rincorrere nelle nicchie e nei suoi sepolcri, il “Genius Loci”, ed alla sua voce trarre ispirazione. Le metafore che di lui sono il cifrario esistenziale si cristallizzano, come già accennato, nella storia e nella geografia, e l’una e l’altra andranno investigate nell’intimo, con i metodi della filologia e dell’esegesi . La storia Il Comune di Povegliano si estende su superfici che appartennero al “Municipium” di “Tarvisium” (Treviso), come pure il territorio di Villorba fino al 1815, ed erano parte della colonia romana che si formò quando le conquiste degli eserciti capitolini superarono la barriera appenninica sconfinando sulla ricca pianura padana e veneta. Il colono del luogo si chiamava Paulus o Paulinus. Durante il medioevo dalle plaghe circostanti, in occasione delle inondazioni periodiche e perniciose, giungevano qui a rifugiarsi numerosi profughi, vittime delle calamità naturali, ed alcuni rimasero stanziali all’ombra della nascente pieve di “Santa Maria de Paulano”. L’affrancamento naturale dalle inondazioni, tipico del territorio di Povegliano, e dovuto a caratteri meramente altimetrici, fece sorgere tra la gente comune, spontaneo, per il luogo, il nome di “Alta de Pogian”: “Alta” indicava un livello del suolo superiore a quello che si riscontrava ad est ed ad ovest, e soprattutto a sud; “Pogian” era l’evoluzione, nella fonetica dialettale, del nome latino che fu del fondatore di questo lembo della colonia romana, appunto “Paulinus”, rimasto nel “Paulano” che appariva nel nome della chiesa locale, e che alludeva ormai ad una pianta arborea tipica del luogo, un acero nostrano: tutto ciò si articolava nella “vulgata” a seguito di una di quelle metamorfosi delle parole che allo stesso suono associano spesso significati diversi, talora sottesi tra il sacro ed il profano. La geografia Sia il Comune di Povegliano, sia il Comune di Villorba appartengono all’alta pianura veneta, caratterizzata sia da livelli sul medio mare superiori a quelli delle terre più a sud, sia dall’affioramento di potenti banchi di ghiaia e sabbia in netto contrappunto rispetto alle argille, ai limi, alle sabbie fini che intessono invece il sedime minerale delle piane più prossime al mare: fa da frontiera di passaggio la linea delle risorgive, sottesa dall’asse est ovest appena a monte della periferia di Treviso (Fontane e Lancenigo). I due Comuni occupano insieme, Povegliano a nord ovest, Villorba a sud est, il rampante “dorso di mulo” in cui si configura il conoide del Montello, poggiato su quest’ultimo a nord come su una spalla ortografica, digradante moderatamente a ponente e ad oriente, più acclive verso meridione. Durante le glaciazioni, il nocciolo roccioso dell’ameno colle, che incombe “e non minaccia” su questi luoghi, impedì gli avvallamenti e le depressioni che le acque impetuose, reflue dalle immani lingue glaciali, altrove, agli sbocchi delle vallate alpine, scavarono nelle masse sedimentarie sciolte di precedente formazione. La prima citata vocazione salvifica del sito in epoca medioevale trovava pertanto la sua ragione nella morfogenesi geologica e nella pedogenesi antiche e recenti di questo lembo dell’alta pianura veneta. Conclusioni Sia le metafore storiche si le metafore geografiche, se accuratamente sincretizzate, traguardate negli antichi preistorici e storici, messaggi criptici delle Genius Loci, conducono ad un nome dalla forte valenza evocativa : “TERRALTA VENETA”.
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 14:01:20 +0000

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