Mallet finger ( Dito a Martello della mano – Lesione di Segond - TopicsExpress



          

Mallet finger ( Dito a Martello della mano – Lesione di Segond ) Il dito a Martello o ” Mallet Finger” è una deformità del dito che si verifica in seguito alla rottura sottocutanea del tendine estensore vicino alla sua inserzione sulla falange ungueale. E’ una patologia molto comune che si verifica in seguito ad un trama e che è caratterizzato dall’atteggiamento in flessione dell’ultima falange del dito. Anatomia Le dita lunghe sono composte da 3 falangi ( il pollice ne ha 2). Sulla base dell’ultima falange (dove si trova l’unghia) si inserisce dorsalmente ll tendine estensore che permette di estendere il dito (aprire la mano). Cause: Il dito a martello o Mallet finger è causata dalla rottura dell’apparato estensore a livello dell’inserzione sulla falange distale che generalmente avviene per trauma in flessione del dito Spesso la lesione è causata da traumi anche banali specie nelle donne di casa (rimboccando le coperte del letto, oppure togliendo una calza) o anche da traumi diretti in particolar negli uomini che fanno lavori pesanti e negli sportivi che usano le mani (urto contro una porta, pallonata giocando a pallavolo) Sintomi: Il paziente non riesce ad estendere l’ultima falange che si trova atteggiata in flessione (piegata verso il basso). L’articolazione (interfalangea distale) si può presentare tumefatta, arrossata e dolente alla palpazione Spesso la lesione è causa di dolore Diagnosi: La diagnosi è clinica. Lo specialista vi chiederà di estendere e flettere il dito per verificare il funzionamento dei tendini. Sarà richiesta una Radiografia perchè spesso ci può essere il distacco di un frammento osseo che rimane attaccato al tendine estensore ( si parla comunemente di avulsione del frammento osseo) Trattamento: Il trattamento varia in base al tipo di lesione. In caso di lesione dell ‘apparto estensore senza frammento osseo il trattamento di scelta è il posizionamento di un tutore di Stack o una stecca metallica per mantenere il dito in lieve iperstensione che va mantenuto e mai rimossa per 6 settimane e poi mantenuta solo al notte per ulteiori 3 settimane Il paziente deve sapere che successivamente il dito potrebbe tornere comunque flesso( ma non compromette le funzioni lavorative /quotidiane, fondamentale il trattamento riabilitativo eseguito da un Dott. in fisioterapia). In caso di un piccolo distacco osseo il trattamento di scelta rimane quello descritto precedentemente In caso di riscontro di un grosso frammento osseo ( quando coinvolge più del 30-50% della superficie articolare – spesso associato radiograficamente ad assenza della congruenza articolare o sublussazione articolare ) si può proporre l’intervento chirurgico. Esistono varie tecniche. Le più utilizzate consistono nella stabilizzazione del frammento mediante dei fili metallici. Cosa deve sapere il paziente Il paziente deve essere consapevole che il dito recupera raramente una completa estensione (rimane spesso lievemente flesso al termine del trattamento per via della riparazione in allungamento o mancata riparazione del tendine). La permanenza in flessione costituisce un danno estetico, ma non impedisce di svolgere lavori pesanti e le normali attività quotidiane non diminuisce la forza della mano. Il tutore o stecca metallica vanno mantenuti perché se questa lesione non viene trattata adeguatamente anche l’articolazione a valle ( interfalangea prossimale ) potrebbe risentirne provocando una deformità definita ” collo di cigno” (si sviluppa più frequentemente nei soggetti con articolazioni particolarmente lasse) Esistono eventuali interventi chirurgici che si possono proporre nei casi in cui il trattamento incruento ( con tutore o stecca metallica) sia fallito o nei casi in cui la lesione non sia stata trattata da subito (intervento di tenodermodesi; tenotomia secondo Fowler, artrodesi interfalangea distale
Posted on: Fri, 26 Jul 2013 17:27:19 +0000

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