Massimo Carugno UNITI VERSO IL 2020 PER OBIETTIVI LONTANI Caro - TopicsExpress



          

Massimo Carugno UNITI VERSO IL 2020 PER OBIETTIVI LONTANI Caro Riccardo e caro Marco, I giorni futuri che ci apprestiamo ad affrontare non saranno per niente facili. Non è un mistero né una novità che la crisi economica ha letteralmente stremato il nostro paese, rendendo addirittura incerta la possibilità che gli italiani abbiano ancora la forza di raccogliere l’opportunità della labile ripresa che sembra affacciarsi nei prossimi mesi. Tale panorama è contornato da un misero orizzonte di degrado etico, morale, comportamentale che caratterizza la vita della politica e delle istituzioni. In questo scenario è auspicabile che i socialisti, unici ormai nel nostro paese ad avere il necessario bagaglio ideologico e culturale, possano tornare a dire la loro ed a fare la loro parte. Vi sono immani problemi nella società, una economia da ricostruire, uno stato da rifondare. Se il P.S.I. vuole partecipare fattivamente a questa missione per l’Italia deve darsi una definita cornice nella quale inserire precise prospettive. Prospettive Appaiono rilevanti alcuni passaggi. 1. Le nostre idee sono eternamente moderne e attuali ma la nostra iconografia e antiquata e utile solo alla conservazione di un patrimonio umano vecchio e nostalgico. Per sedurre le nuove generazioni dobbiamo ammodernare linguaggio e aspetto. Un nuovo simbolo e un nuovo nome piu suadenti e un forte richiamo al Socialismo Europeo e Internazionale. Le parole ”ti amo” sono state scritte prima sulle pietre, poi sui papiri, poi sulle pergamene, poi su carta, poi sugli sms infine sulle mail. Sempre un linguaggio d’amore era. Parimenti non si smette di parlare di socialismo solo perché si cambia la forma degli strumenti di comunicazione. 2. Accostarsi ai giovani vivendo i loro problemi e i loro ideali. A quelli pragmatici e realistici è opportuno accostarsi sulle tematiche della istruzione, della formazione professionale e dellaccesso al mondo del lavoro. A quelli ideologizzati accostarsi sui grandi temi della pace, della liberta, della eguaglianza, della solidarieta e fratellanza. Il Papa sul valore della pace riempie le piazze. Vuol dire che c’è ancora qualcuno che ci crede. Perché non possono essere riempite da laici ? 3. Marcare sempre piu la nostra appartenenza al PSE e di esserne i rappresentanti esclusivi in Italia. Fare in modo che tale esclusivita si mantenga e non che si sciolga. Rendere il PSE il nostro testimonial. 4. Essere consapevoli che nel centrosinistra noi siamo la componente socialdemocratica. Trasformare la nostra sudditanza col PD in alleanza. Respingerne le spinte di annessione. Recitare nel e con il centrosinistra un ruolo preciso e diverso da PD e SEL utilizzando anche altri frammenti di forze riformiste. Fare gruppi parlamentari autonomi sicuramente non avrà portato a casa risultati però è stato universalmente apprezzato dalla base e nei territori. Questa manifestazione di istinto è una cosa di cui tenere conto. 5. Verificare le condizioni per avviare un serio processo di riunificazione dell’universo socialista, abbandonando purismi ideologici, gelosie e diffidenze, cercando di capire le ragioni degli altri e di far comprendere le nostre, chiedere disponibilità e offrirla in cambio. 6. Adottare definitivamente una politica di difesa degli “oppressi” da una legislazione iniqua o da azioni sistemiche vessatorie. Bisogna rivolgersi a quelle fasce sociali talmente indifese da non avere neanche una organizzazione di categoria che li difenda. Si tratta di intercettare le ragioni di categorie di soggetti come i vessati da Equitalia, le coppie di fatto, gli esodati, persone che hanno in famiglia malattie invalidanti e con cure costose come gli affetti da celiachia o autismo, i protestati o i segnalati in Crif o Banca d’Italia, chi attende in eterno pagamenti pubblici per risarcimenti danni, territori spogliati di presidi istituzionali o amministrativi, e tanti altri che seguono in un lungo elenco. ************* Stato attuale. Per perseguire gli obiettivi che agli occhi di chi scrive appaiono pregnanti bisogna essere consapevoli dello stato attuale del partito 1. Il nostro voto dopinione è molto debole. La dotazione elettorale del PSI e quasi tutta dei territori dove esistono piu realta (di dimensioni medio piccole) che lavorano bene nel rapporto con le persone e con le comunita. Nelle elezioni politiche o nelle grandi metropoli, dove il contatto diretto conta meno, il PSI di fatto fatica ad esistere.. 2. Al contrario la cabina di regina del PSI e stata rappresentata poco da soggetti rappresentano o hanno riferimento con i territori. 3. Il senso di appartenenza e di identità nella base è talmente forte che finalita’ diverse da quelle di creare una forza Socialista con una sua precisa identita’, autonomia e consistenza sarebbero disgreganti. 4. Lobiettivo di rientrare in parlamento per molti anni ci ha condizionato in maniera angosciante si da essere obbligati, per raggiungerlo, ad una strategia politica a volte passiva e a tratti umiliata dai partner piu’ forti. Ma raggiunto l’obiettivo con soddisfazione la delegazione parlamentare deve essere lo spunto e il trampolino di lancio per un deciso cambio di rotta e per raggiungere i suoi scopi. 5. La visibilita che stenta a decollare e il vero problema del PSI. Non e chiaro dove finisca la perversione dei meccanismi dei media e dove cominci la mancanza di strumenti per trovare spazi e varchi. ********************* Non è il ruolo di chi scrive, per ora, dettare ricette. Però una cosa è certa. Il Partito se vuole uscire dalla stagnazione in cui sembra vegetare certamente non deve fare quello che sta facendo. Il cambio di strategia non deve passare per un Congresso lacerante con duelli rusticani tra 3 o 4 mozioni. C’è il rischio di buttare l’acqua con tutto il bambino e questo non va bene. A maggior ragione una lotta tra coloro che sono stati i leader di questo partito per 5 lunghissimi anni ha ancora meno senso. Non è quello che serve. Servono la azione e la determinazione di tutte le componenti migliori del nostro partito, anche inserite in una vivace dialettica, purchè resti tale. Il ricorso alle raccomandate o alle carte bollate è al contrario una deriva che francamente è foriera solo di avvilimento e sconcerto. E’ il momento, per chi, come chi scrive o come il partito che rappresenta, vive i territori con fatica e sacrificio e soprattutto si appresta a celebrare le sue elezioni regionali di chiedere BASTA FERMATEVI ! E’ il tempo di deporre le armi. Di prendere un attimo di respiro. Di riflettere e ragionare. Le risorse migliori del partito devono dialogare e non combattere. E’ assolutamente necessario recuperare unità di intenti e quindi che Marco Di Lello riprenda il suo ruolo a fianco di Riccardo Nencini Segretario Nazionale, per una conduzione unitaria del partito, nella dialettica, nella condivisione, nel confronto, correggendo errori passati di tutti noi, ma uniti per condurlo fuori dalle secche dell’anonimato. Con affetto a entrambi Massimo Carugno
Posted on: Tue, 29 Oct 2013 23:21:37 +0000

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