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Maurizio Costanzo Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Maurizio Costanzo nel 2008. Maurizio Costanzo (Roma, 28 agosto 1938) è un giornalista, conduttore televisivo, autore televisivo, sceneggiatore, regista, paroliere, professore universitario e massone italiano. Indice [nascondi] 1 Biografia 2 La carriera 2.1 Gli esordi, la radio e il Maurizio Costanzo Show 2.2 Gli anni Settanta e Ottanta 2.3 Gli anni Novanta e 2000 2.4 Ritorno in RAI nel 2010 2.5 Lattività politica e massonica 2.6 Limpegno contro la mafia e lattentato di via Fauro 2.7 Carriera accademica 2.8 Altre attività 3 Opere 4 Programmi televisivi 5 Filmografia 5.1 Regia 5.2 Sceneggiatore 5.3 Attore 5.4 Soggetto 5.5 Autore 5.6 Altri media 6 Laurea honoris causa 7 Note 8 Bibliografia 9 Voci correlate 10 Altri progetti 11 Collegamenti esterni Biografia[modifica | modifica sorgente] Nato a Roma[1] il 28 agosto 1938, di nonni paterni ortonesi, figlio di Ugo, impiegato statale al Ministero dei Trasporti e di Jole De Toni, casalinga; frequenta il Liceo classico statale Giulio Cesare della stessa capitale. Terminato il liceo e diplomatosi, non si iscrive alluniversità per continuare i suoi studi e laurearsi, bensì, come era il suo sogno e la sua ambizione, nel 1956 inizia giovanissimo la sua carriera di giornalista[2] e, solo pochi anni più tardi, di autore radiofonico e televisivo di successo. Costanzo si è sposato quattro volte: si è sposato per la prima volta nel 1963 con Lori Sammartino, di quattordici anni più anziana di lui; dopo il divorzio dalla Sammartino, nel 1973 si sposa per la seconda volta con la giornalista Flaminia Morandi (che per lui divorziò dal marito Alberto Michelini), dalla quale avrà due figli: nel 1973 Camilla, (che lavora come sceneggiatrice per la Rai) e nel 1975, Saverio, oggi apprezzato regista cinematografico e di serie televisive. Dopo una convivenza durata molti anni con lattrice, doppiatrice, sceneggiatrice e regista Simona Izzo (relazione che Costanzo ha sempre considerato al pari di un matrimonio), nel 1987 si sposa per la terza volta con la conduttrice televisiva Marta Flavi, ma il matrimonio dura solo tre anni, i due infatti si separano nel dicembre del 1990 per poi divorziare nel 1995; il 28 agosto del 1995 (giorno del suo 57º compleanno) si sposa per la quarta volta con Maria De Filippi, sua attuale moglie, conosciuta circa sei anni prima (quando era ancora sposato con la Flavi) in una società di consulenza sulla comunicazione presso cui lei lavorava, divenuta in seguito una notissima conduttrice, autrice e produttrice televisiva. Nel 2004, la coppia ha adottato un ragazzo adolescente, Gabriele. Nel 2007 il figlio Saverio lo rende nonno per la prima volta di due gemelli, avuti con la compagna Sabrina Nobile. È stato membro della loggia massonica P2 (con la tessera numero 1819) dalla quale uscì ben presto. Lo stesso Licio Gelli riconobbe il pentimento di Costanzo[3]. La carriera[modifica | modifica sorgente] Gli esordi, la radio e il Maurizio Costanzo Show[modifica | modifica sorgente] Cresciuto con il sogno di diventare giornalista, inizia la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera. Nel 1957 entra a far parte della redazione del Corriere Mercantile e, pochi anni più tardi, nel 1960, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia. Nel 1963 debutta come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli - allora caposervizio del varietà a Radio RAI - dal titolo Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Nel 1966 scrive la canzone per Mina Se telefonando con larrangiamento di Ennio Morricone. Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo Buon pomeriggio con Dina Luce. A partire dalla fine degli anni settanta, è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati ad un genere allora agli albori, quello del talk-show: Bontà loro (1976/1978), che si può anche considerare a buon diritto il primo esempio di talk-show della televisione italiana, Acquario (1978/1979), GrandItalia (1979/1980) e Fascination (1984). Queste esperienze lo portano a realizzare il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il Maurizio Costanzo Show (1982/2009), talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988. Il successo di tali programmi è dato anche dalla particolare tecnica dintervista di Costanzo, che «è un pontefice dellinterruzione. Riesce cioè a far dire, a far seguitare la conversazione e il ragionare, inframmezzandosi al discorso altrui e nello stesso tempo rendendolo possibile. […] Costanzo è maestro di allusioni, che accenna e lascia sospese, quasi fossero da concludere da parte dellinterlocutore o delluditorio».[4] Maurizio Costanzo in Bontà loro Negli anni, dal Maurizio Costanzo Show - che nel frattempo diventa il salotto mediatico più importante ed influente della televisione italiana - muovono i loro primi passi nella celebrità televisiva - e non solo - personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix. Gli anni Settanta e Ottanta[modifica | modifica sorgente] È stato autore di diverse opere teatrali, fra le quali la pièce Cielo, mio marito! (scritta a quattro mani con Marcello Marchesi),[5] che, diretta da Aldo Trionfo, viene interpretata e portata al successo da Gino Bramieri e Ombretta Colli. La sua prima commedia, Il marito adottivo, debutta in scena nel 1970 per la regia di Lucio Ardenzi. Dal 1970 al 1977 vengono rappresentate anche: Con assoluta gratitudine, con la coppia Francesco Mulè e Sandra Mondaini, Un amore impossibile, con linossidabile coppia Aroldo Tieri e Giuliana Lojodice, Un coperto in più, recitata dai fratelli Aldo e Carlo Giuffrè per la prima volta insieme, ed infine Vecchi vuoti a rendere, con Cecilia Sacchi e Arnoldo Foà, che ne curerà anche la regia nel 1972. Collaboratore ad un primo progetto scritto del film Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) di Pier Paolo Pasolini, Costanzo partecipa alla sceneggiatura di molti altri film, quattro dei quali diretti da Pupi Avati: Bordella (1976), La casa dalle finestre che ridono (1976) - divenuto con il tempo un vero e proprio cult del genere horror - Tutti defunti... tranne i morti (1977) e Zeder (1983). Nel 1977 contribuisce alla stesura della sceneggiatura del film di Ettore Scola Una giornata particolare, interpretato dalla coppia Sofia Loren-Marcello Mastroianni. Nel 1978 dirige anche un film, lironico Melodrammore, parodia dei melodrammi matarazziani interpretata dallattore-simbolo del genere, Amedeo Nazzari, alla sua ultima apparizione cinematografica. È anche co-ideatore del personaggio Fracchia,[5] creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso nel 1967 aveva scoperto e incoraggiato a debuttare in un cabaret di Roma. Costanzo è co-autore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme a Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina nel 1966.[5] Nel 1977 intuisce il grande talento di un allora semi-sconosciuto scrittore Luciano De Crescenzo che, favorito proprio dallinteressamento di Costanzo, diventato padrino della sua opera prima Così parlò Bellavista e grazie alla partecipazione al suo talk show Bontà loro, può decidere di dedicarsi solo alla sua carriera di autore, abbandonando definitivamente la sua precedente professione di ingegnere allIBM. Contemporaneamente, nel 1978 Costanzo assume la direzione de La Domenica del Corriere e, nellautunno del 1979, diventa fondatore e direttore del nuovo giornale scandalistico LOcchio (edito dalla Rizzoli). La testata, che si fa promotrice di una campagna a favore dellintroduzione della pena di morte in Italia (in seguito al sequestro del magistrato Giovanni DUrso), è lasciata da Costanzo, nel marzo 1981, a causa dellinsuccesso di vendite, fallendo e venendo chiusa nel dicembre del medesimo anno, per il coinvolgimento di Angelone Rizzoli, leditore, nello scandalo della Loggia P2 (che vede coinvolto anche lo stesso Costanzo). Sul network televisivo PIN-Primarete Indipendente, appartenente al medesimo editore Rizzoli, nel 1980, viene incaricato di dirigere quello che è il primo esempio di telegiornale nazionale privato della TV italiana, Contatto. Finché nel 1981, lo scandalo della Loggia P2 non travolge tutto. Intorno alla metà degli anni ottanta decide di fondare la propria società di produzione, Fortuna Audiovisivi. Insieme ad Alberto Silvestri (suo grande amico e co-autore di alcuni dei suoi programmi più importanti, nonché padre del popolare cantautore Daniele Silvestri), nel 1984, inizia a scrivere ed interpretare personalmente i 52 episodi di quella che si può considerare la prima situation comedy allitaliana, Orazio, nella quale recita insieme allallora compagna di vita, Simona Izzo (che viene poi sostituita sul set da Emanuela Giordano quando la loro convivenza entra in crisi), Angiolina Quinterno ed Alessia Fabiani, allora bambina. Le musiche sono composte da Paolo Pietrangeli (che è pure il fedele regista di gran parte delle sue trasmissioni televisive) e Luigi Ceccarelli. Gli episodi vengono trasmessi settimanalmente su Canale 5 all’interno del contenitore domenicale Buona Domenica, di cui Costanzo è uno dei conduttori. La poliedricità di Costanzo si manifesta, infatti, anche in alcune sue trasmissioni televisive a carattere maggiormente nazional-popolare come il programma domenicale Buona Domenica, che inizialmente conduce alternandosi con Corrado (dal gennaio 1985) e poi da solo, come conduttore principale, fino alledizione 1986/1987. Vi fa ritorno nel 1996 e vi ci rimane per i successivi dieci anni come autore-presentatore, alternando alla conduzione le partecipazioni di Fiorello, Paola Barale, Claudio Lippi, Luca Laurenti, Enrico Papi, Laura Freddi e Massimo Lopez. A partire dalle ultime edizioni da lui presiedute però, diventano ospiti fissi soubrette e personaggi dalle dubbie doti artistiche, protagonisti di reality-show e della cronaca rosa: tali presenze saranno confermate e tale filosofia verrà estremizzata, con il passaggio della conduzione del programma a Paola Perego, nel 2006. Anche per questo, alcune trasmissioni televisive di Maurizio Costanzo e della moglie Maria De Filippi, nel corso degli anni duemila, diverranno, secondo i detrattori, lespressione più tipica della TV-Spazzatura.[senza fonte] Dal 1988 comincia ad andare in onda il suo programma Taccuino di Maurizio Costanzo sullemittente radiofonica romana Radio Dimensione Suono, che interromperà solo sul finire degli anni novanta. Gli anni Novanta e 2000[modifica | modifica sorgente] Nel 1992, a marzo, debutta su Canale 5 un nuovo programma di Costanzo, intitolato Guerra o pace[6], la cui sigla, Il mio nome è donna, è cantata da Lidia Martorana. Nel 1995 viene nominato direttore artistico del Festival Città Spettacolo di Benevento, carica a cui rinuncia nel 1999. Nel 1997 diviene direttore artistico del Teatro Ciak di Milano, che dirige fino alla stagione 1999. Nel novembre del medesimo anno diventa direttore di Canale 5, la rete ammiraglia di Mediaset, carica che ricopre fino al 3 novembre 1999. Nel 1999 viene nominato presidente di Mediatrade, la società del gruppo Mediaset preposta ad occuparsi di tutto ciò che riguarda la fictiontelevisiva. Nel 2000 fonda insieme allimprenditore Alessandro Benetton e alla sua banca daffari, la società Maurizio Costanzo Comunicazione. Il suo scopo dichiarato è incentrato principalmente sul mondo di Internet, proponendosi la consulenza e la gestione di tutto ciò che può riguardare la comunicazione e limmagine di personaggi pubblici dello star system, di politici e di imprenditori. Direttore artistico di Canale 5, riveste diverse importanti cariche presso la società Mediaset e intrattiene anche rapporti di consulenza con la rete TV LA7. Costanzo, frequentemente appellato dottore, non si è mai laureato, anche se nel 2009 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferita dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano.[7]. « Mi sono diplomato soltanto, e invece di andare allUniversità mi misi a fare il giornalista a Paese Sera. Ero volontario, come si diceva allora. Cioè lavoravo e non pigliavo una lira. » (Intervista al settimanale Epoca, 30 novembre 1993[8]) Ciò non gli ha impedito di insegnare, a partire dal 1996, alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dellUniversità La Sapienza di Roma (nellanno accademico 2008-2009 ha avuto laffidamento di Teoria e applicazioni del linguaggio televisivo e il Laboratorio sui formati e i generi televisivi).[9] Durante la sua pluridecennale carriera giornalistica può vantare collaborazioni con alcuni dei più importanti quotidiani e settimanali nazionali come Il Corriere della Sera, Il Mattino, La Stampa, Epoca. Fino al novembre 1997 tiene anche rubriche su Gioia e Film tv. Scrive per il quotidiano Il Messaggero (cura una rubrica quotidiana denominata il Diario), per i settimanali Gente e Panorama.[5] Dal 2007 collabora anche con Il Riformista. Nel 2004 è uno dei fondatori e collaboratori del quotidiano sportivo Il Romanista, giornale dedicato unicamente alla società calcistica A.S. Roma, di cui Costanzo si dichiara essere tifosissimo e che ritiene uno degli unici punti fermi nella propria vita. Maurizio Costanzo con Mario Merola Nel 2004 pubblica un libro edito da Mondadori, Chi mi credo di essere, nel quale si confessa apertamente su svariati temi anche relativi al suo passato, con la collaborazione del giornalista Giancarlo Dotto.[5] Nel 2006 vede la luce un altro libro edito da Mondadori, E che sarà mai?.[5] A febbraio 2005 chiude il Maurizio Costanzo Show per protesta contro lo sforamento dei programmi di prima serata che lo costringevano ad andare in onda a tarda notte. Con il programma mattutino Tutte le mattine, iniziato nel 2004,[10] Costanzo unisce il talk show allattualità. Il Maurizio Costanzo Show riprende il 16 settembre 2005 sul canale digitale terrestre di Mediaset.[11] Da settembre 2006 Tutte le mattine si trasforma e slitta: diventa pomeridiano, viene introdotto il pubblico e il nome cambia in Buon pomeriggio,[12] già titolo di un suo fortunato programma radiofonico degli anni settanta condotto in coppia con Dina Luce. Lasciata Buona domenica, Costanzo si riserva la fascia preserale domenicale con Conversando, programma di interviste e attualità.[13] È presente su Italia 1 con Altrove - Liberi di sperare, trasmissione dedicata alla vita nelle carceri. Infine su Rete 4 cura una rubrica intitolata Il grande cinema italiano dove vengono presentate famose pellicole italiane del passato che vengono poi trasmesse. A gennaio 2007 conclude il programma Conversando per riproporre il Maurizio Costanzo Show, ogni giovedì sempre su Canale 5.[14] Da aprile dello stesso anno conduce su Rai Radio Uno la trasmissione L uomo della notte dalle 00.20 circa alluna, alternando telefonate, musica e riflessioni su temi dattualità contattando periodicamente il professor Angelo Vescovi per gli sviluppi della ricerca sulle cellule staminali. Nel 2009 ha introdotto la rubrica Poetando dedicata alla lettura di brevi poesie di autori ancora sconosciuti. Tra questi spesso viene nominato il misterioso Ugo Straniero; secondo molti ascoltatori è un poeta inesistente, sarebbe solo uno pseudonimo con cui lo stesso Costanzo firmerebbe le poesie che egli stesso scrive. Grazie ad un editore è riuscito a pubblicare in un primo libro 92 poesie. Inoltre nel 2010 ha introdotto la rubrica Diariando in cui viene letta una pagina del Diario personale inviata dallo stesso scrittore alla redazione. Nel 2011 introduce la rubrica Letterando nella quale vengono lette alcune lettere che vengono ritenute di particolare importanza personale dalla persona che le invia alla stessa redazione. Nel 2007 assume la responsabilità di direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, sostituendo nel ruolo lattore Gigi Proietti, dopo un suo polemico siluramento. Allinizio del 2008 accetta di diventare direttore artistico della Fondazione Teatro di Latina. Nel 2008 sostituisce nel compito di direttore artistico del Todi Arte Festival lattrice Simona Marchini, a seguito di un altro polemico allontanamento. Nellambito televisivo, nellautunno 2009 conduce lultima edizione del noto Maurizio Costanzo Show, in onda per due sere a settimana, riproponendo in ogni puntata filmati tratti dalle precedenti edizioni e commentandoli in studio con Alfonso Signorini e i protagonisti dei filmati. Contemporaneamente annuncia di aver firmato un contratto che lo vedrà tornare, dopo quasi trentanni di assenza, in RAI, dove sarà autore e conduttore del programma di Rai 1 Memorie dal bianco e nero[15] insieme ad Enrico Vaime. Nel 2012 torna a proporsi in vesti di paroliere, firmando per Marcella Bella il brano Da quando mi hai lasciata, incluso nellalbum Femmina Bella, con il quale linterprete catanese festeggia i 40 anni di carriera. Ritorno in RAI nel 2010[modifica | modifica sorgente] Dal 22 febbraio 2010 conduce Bontà sua su Rai 1 (chiaro riferimento a Bontà loro), rubrica giornaliera in cui intervista personaggi dello spettacolo ma non solo, cercando di trarne gli aspetti più curiosi. Nellestate 2010 partecipa alla trasmissione calcistica Notti Mondiali con Paola Ferrari e Giampiero Galeazzi (con cui forma la strana coppia secondo Paola Ferrari), in diretta da Piazza di Siena a Roma. A partire dallautunno 2010 torna alla conduzione del celeberrimo Bontà loro che va a sostituire proprio Bontà sua: vengono quindi inseriti più ospiti rispetto al formato precedente, la trasmissione sarà chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassissimi ascolti. Poche settimane più tardi, il conduttore è tornato in video nel preserale di Rai 2 con Maurizio Costanzo Talk, trasmissione che riprende il titolo del più celebre Maurizio Costanzo Show e che non sarà confermata per la stagione successiva, e oltre al Maurizio Costanzo Talk conduce il sabato in seconda serata su Rai 1 la trasmissione Italia mia con Enrico Vaime. Dal 2009 torna su Rai Radio Uno. Da novembre 2011 conduce Di che talento sei? trasmesso al sabato in seconda serata su Rai 1. Sarà presente come giudice esterno nel programma Amici di Maria De Filippi condotto appunto da Maria De Filippi, sua moglie. Dal maggio 2012 Costanzo conduce Italia in 4D su Rai Storia e Sè fatta notte su Rai 1. Lattività politica e massonica[modifica | modifica sorgente] Nel 1980, direttore del neonato telegiornale Contatto (primo notiziario nazionale non RAI in onda sullemittente della Rizzoli PIN - Primarete Indipendente), viene coinvolto nello scandalo del ritrovamento della lista degli aderenti alla loggia massonica P2. La sua tessera è la numero 1819 (il suo fascicolo il numero 626) con la qualifica massonica di maestro. Inizialmente nega con decisione lappartenenza alla loggia (sebbene solo pochi mesi prima avesse fatto sensazione una sua intervista a Licio Gelli, pubblicata sul Corriere della Sera[16]), poi sostiene di essere stato iscritto a sua insaputa, infine ammette la sua partecipazione in unintervista a Giampaolo Pansa, rilasciata al quotidiano La Repubblica[17]. Tale ammissione è stata definitivamente ribadita dallo stesso Costanzo di fronte alla Corte dassise, durante il processo ai capi della loggia massonica, accusati di cospirazione politica[18]. Nel 1986, si candida per il Partito Radicale. Nonostante abbia amichevoli rapporti con Silvio Berlusconi, anche recentemente ha affermato di votare per il Partito Democratico[senza fonte]. Limpegno contro la mafia e lattentato di via Fauro[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Attentato di via Fauro. Amico del giudice Giovanni Falcone, ospite alle sue trasmissioni, Costanzo si impegnò come uomo e giornalista nella lotta alla mafia. In seguito allomicidio di Libero Grassi, appena un mese dopo Costanzo e Michele Santoro realizzarono una maratona Rai-Fininvest contro la mafia. Memorabile rimase la scena in cui Costanzo bruciò in diretta una maglietta con scritto Mafia made in Italy. Proprio questo suo impegno sembra essere la causa, il 14 maggio 1993, di un attentato. Unutilitaria imbottita di novanta chilogrammi di tritolo esplose in via Ruggiero Fauro (vicino al Teatro Parioli). Al momento dell’esplosione erano in transito due autovetture: una Mercedes blu presa a nolo la mattina dellattentato condotta da Stefano Degni e dove sedevano Maurizio Costanzo (di ritorno dalle registrazioni del Maurizio Costanzo Show) e la sua compagna Maria De Filippi e, a brevissima distanza, una Lancia Thema con a bordo le guardie del corpo Fabio De Palo (rimasto lievemente ferito) e Aldo Re (che subì lesioni legate allo shock).[19] Fortunatamente non ci furono vittime, e gli occupanti della Mercedes rimasero illesi.[20] Il fallimento dellattentato portò una parte degli osservatori a sostenere che lattentato mirasse solo a spaventare Costanzo, al fine di sostenere una strategia della tensione. Fino a quel momento infatti la mafia aveva dimostrato di riuscire sempre a colpire lobiettivo: il periodo dellattentato a Costanzo è quello dellescalation della mafia degli anni novanta: gli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la bomba a Firenze agli Uffizi. Inoltre, qualche scetticismo sul fatto che Costanzo fosse veramente lobiettivo dellattentato fu espresso dallallora deputato Giuseppe Ayala, ex magistrato del pool antimafia, sostenendo che un carico di esplosivo così potente si giustifica solo se si vuole colpire unauto superblindata.[21] Tuttavia secondo gli investigatori dellepoca, Costanzo era veramente lobiettivo dellattentato, ed egli e la scorta furono salvati dal cono dombra creato dal palo di sostegno di una rete di recinzione, da un albero e da un pezzo di muretto[19][20], fortuitamente allineati tra lesplosione e il veicolo al momento della detonazione. Dal momento dellattentato Maurizio Costanzo vive sottoposto a un protocollo di protezione che prevede 5 uomini di scorta. Carriera accademica[modifica | modifica sorgente] Dal 1995 al 2009 è stato professore a contratto per la cattedra di Teoria e Tecnica del linguaggio radiotelevisivo presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università “Sapienza” di Roma. Dallanno accademico 2011/2012 Costanzo è docente di Sociologia della comunicazione e radio-televisiva presso la Facoltà di Scienze della formazione dellUniversità degli Studi Niccolò Cusano.[22] Altre attività[modifica | modifica sorgente] Costanzo possiede aziende specializzate nella comunicazione e nellimmagine ed opera per conto di aziende e personaggi pubblici (ha curato, tra laltro, limmagine dellex Presidente della Camera dei deputati, Irene Pivetti e dellex sindaco di Roma, Francesco Rutelli).[23] Si occupa anche di formazione, insieme ad Ateneo Impresa, ha creato una scuola di comunicazione[24] dove insegna un metodo esclusivo depositato che coniuga tecniche di comunicazione relazionale e dimpresa con nuovi format caratterizzati dalla contaminazione con esperienze di successo. Negli anni ottanta diventa testimonial della marca di camicie Dino Erre Collofit per la quale girerà diversi spot. Qui, oltre allormai famoso motto Buona camicia a tutti, definisce il prodotto una camicia coi baffi. Assieme alla moglie Maria De Filippi ha creato una società di produzione, la Fascino, che produce i programmi della coppia. Dal 2008, regala la sua quota di partecipazione alla moglie, che diventa così proprietaria della società a metà con Mediaset.[25] Nel giugno del 2007 ha suscitato scalpore la notizia secondo cui al presentatore sono stati versati dalla Telecom ben sette milioni di euro per le sue attività di consulenza.[26] La scoperta, fatta dalla Guardia di Finanza nellambito delle indagini condotte sulle spese sostenute dal gruppo telefonico, è stata confermata dallo stesso Costanzo, il quale ha sostenuto lassoluta regolarità di queste operazioni.[26] Le Fiamme Gialle non hanno tuttavia trovato alcuna traccia delle prestazioni professionali che avrebbero dovuto giustificare simili esborsi.[26] Nel marzo del 2010 Costanzo diviene direttore responsabile della collana Giallo Mondadori.[27][28] Capita a volte di sentire i suoi commenti sullattualità sugli 89.100 di Radio Manà Manà nel programma radiofonico condotto da Roberto Arduini e Gabriele La Porta. Dal 2011 è opinionista fisso sullemittente radiofonica Radio Manà Manà[29]. Dall11 giugno 2012 Maurizio Costanzo è il direttore artistico di Vero TV (Canale 55 Digitale terrestre[30]) e i conduttori della rete da lui diretta sono: Corrado Tedeschi, Marisa Laurito, Laura Freddi, Marco Columbro, Maria Teresa Ruta, Zuzzurro e Gaspare, Alba Parietti e Margherita Zanatta. Dal giugno 2013 Maurizio Costanzo è editorialista del Corriere dellUmbria e delle altre edizioni dei quotidiani che fanno parte del gruppo editoriale perugino: sua la rubrica settimanale di prima pagina La domenica col baffo. Dal 9 settembre conduce su RTL 102.5 il Radio Costanzo Show, insieme a Pierluigi Diaco e Jolanda Granato, in onda ogni lunedì dalle 19 alle 21. Opere[modifica | modifica sorgente] Ho ucciso la morte, Roma, G. Semerano, 1958. Due minuti di silenzio, Roma, Canesi Editore, 1963. Lamore in provincia. Confessioni al microfono, Milano, Sugar, 1973. Malhumor, Milano, Bietti, 1973. Dizionario delle idee correnti, con Umberto Simonetta, Milano, Bompiani, 1975. Bontà loro, Milano, Rizzoli, 1978. Le polemiche di Acquario, Milano, Rizzoli, 1979. Stasera amore. Le storie di sesso e sentimento di molti italiani che avete visto su Retequattro. Da unidea di Aurelio De Laurentiis, Milano, A. Mondadori, 1983. Di amori ne ho avuti tanti. Una hostess. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984. Però che brutta paura. Un maresciallo di p.s.. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984. E qui comincia lavventura. Un giovane. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984. Che succederà dopo la pensione? Un cameriere. Gli italiani raccontano la loro vita, Milano, A. Mondadori, 1984. Smemorie, Milano, Rizzoli, 1984. Caro Babbo Natale, Milano, Bompiani, 1986. Il resto è vita, Milano, Rizzoli, 1986. Alfredino. Il pozzo dei troppi misteri, Milano, A. Mondadori, 1987. Orazio. Diario di un uomo straordinariamente normale, con Alberto Silvestri, Milano, A. Mondadori, 1987. Racconti damore, Milano, A. Mondadori, 1988. Teatro. Ovvero il fascino discreto della parola, Roma, Gremese, 1990. Bella Italia. Perché le leghe?, Milano, Rusconi, 1991. Dove andiamo. Riflessioni a sipario chiuso, Milano, A. Mondadori, 1995. Dietro langolo. Riflessioni per un anno, Milano, A. Mondadori, 1996. La televisione è piccola, Milano, Baldini & Castoldi, 1996. Un paese anormale. LItalia che non ci piace, Milano, A. Mondadori, 1999. Show. Ventanni di storie e di personaggi, Milano, A. Mondadori, 2001. La TV secondo me. Il futuro della televisione nella rivoluzione digitale, Milano, Il sole-24 ore, 2002. Facciamo finta che. Lindustria televisione. Produrre fiction seriale, con Flaminia Morandi, Roma, Carocci, 2003. Per sempre (Anima graffiata). un film di Alessandro Di Robilant, con Laura Sabatino, Venezia, Marsilio, 2003. Scrivimi subito. Per dire tutto, dirlo bene e dirlo in breve, (a cura di), Milano, A. Mondadori, 2004. Chi mi credo di essere, Milano, A. Mondadori, 2004. Lo chiamavano varietà. Lindustria televisione. Produrre lintrattenimento, con Flaminia Morandi, Roma, Carocci, 2004. E che sarà mai?, Milano, A. Mondadori, 2006. Il poeta Straniero, ovvero Straniero Ugo, poeta, con Enrico Vaime, Roma-Reggio Emilia, Aliberti, 2009. La strategia della tartaruga. Manuale di sopravvivenza, Milano, Mondadori, 2009. ISBN 88-04-59494-2 Preferisco i cani (e un gatto), Milano, Mondadori, 2011. ISBN 978-88-04-61429-6 Programmi televisivi[modifica | modifica sorgente] Bontà loro (Rai 1, 1976-1978, 2010-2011) Acquario (Rai 1, 1978-1979) GrandItalia (Rai 1, 1979-1980) Contatto (Primarete Indipendente, 1980) Maurizio Costanzo Show (Rete 4, 1982-1985 - Canale 5, 1985-2009) Fascination (Rete 4, 1984) Buona domenica (Canale 5, 1985-1987, 1996-2006) La febbre del venerdì sera (Canale 5, 1996) Tutte le mattine (Canale 5, 2004-2006) Buon pomeriggio (Canale 5, 2006-2007) Voglia (Italia 1, 2006) Palco e retropalco (Rai 2 - Rai 3, 2009-2010) Memorie dal bianco e nero (Rai 1, 2009-2010) Bontà sua (Rai 1, 2010) Notti mondiali (Rai 1, 2010) Ballando con le stelle (Rai 1, 2010) Italia mia (Rai 1, 2011) Maurizio Costanzo Talk (Rai 2, 2011) Di che talento sei? (Rai 1, 2011-2012) Italia in 4D (Rai Storia, 2012) Sè fatta notte (Rai 1, dal 2012) Radio Costanzo Show (Rtl 102.5, dal 2013-) Filmografia[modifica | modifica sorgente] Regia[modifica | modifica sorgente] Melodrammore, (1978) Sceneggiatore[modifica | modifica sorgente] A qualsiasi prezzo, regia di Emilio P. Miraglia (1968) I quattro del pater noster, regia di Ruggero Deodato (1969) Il giovane normale, regia di Dino Risi (1969) Cerca di capirmi, regia di Mariano Laurenti (1970) Al piacere di rivederla, regia di Marco Leto (1976) Bordella, regia di Pupi Avati (1976) La casa dalle finestre che ridono, regia di Pupi Avati (1976) Laltra metà del cielo, regia di Franco Rossi (1977) Una giornata particolare, regia di Ettore Scola (1977) Tutti defunti... tranne i morti, regia di Pupi Avati (1977) Melodrammore, regia di Maurizio Costanzo (1978) Jazz band - Film TV, regia di Pupi Avati (1978) Cinema!!! - Film TV, regia di Pupi Avati (1979) Zeder, regia di Pupi Avati (1983) Per sempre, regia di Alessandro Di Robilant (2003) Troppo belli, regia di Ugo Fabrizio Giordani (2005) Voce del verbo amore, regia di Andrea Manni (2007) Attore[modifica | modifica sorgente] Anni 90 - Parte II, regia di Enrico Oldoini (1993) Body Guards - Guardie del corpo, regia di Neri Parenti (2001) Caterina va in città, regia di Paolo Virzì (2003) In tutti e tre i film Costanzo interpreta sé stesso. Soggetto[modifica | modifica sorgente] A qualsiasi prezzo, regia di Emilio P. Miraglia (1968) Cerca di capirmi, regia di Mariano Laurenti (1970) Culastrisce nobile veneziano, regia di Flavio Mogherini (1976) Bordella, regia di Pupi Avati (1976) La casa dalle finestre che ridono, regia di Pupi Avati (1976) Tutti defunti... tranne i morti, regia di Pupi Avati (1977) Jazz band - Film TV, regia di Pupi Avati (1978) Le strelle nel fosso, regia di Pupi Avati (1978) Cinema!!! - Film TV, regia di Pupi Avati (1979) Passo a due, regia di Andrea Barzini (2005) Autore[modifica | modifica sorgente] Bambole, non cè una lira (1978) - varietà televisivo di Rai 1 Altri media[modifica | modifica sorgente] Costanzo viene citato nella canzone Si si si No no no dei Vallanzaska con lo pseudonimo di Buddha Costanzo viene citato nella canzone Italiano medio degli Articolo 31 Costanzo viene citato nella canzone Nun te reggae più di Rino Gaetano Laurea honoris causa[modifica | modifica sorgente] Laurea Honoris Causa in Giornalismo, editoria e multimedialità. (2009) [31] - nastrino per uniforme ordinaria Laurea Honoris Causa in Giornalismo, editoria e multimedialità. (2009) [31] — Università IULM di Milano Note[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Sun, 17 Nov 2013 20:55:03 +0000

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