Messina.Sicilians.it Mentre gli altri litigano, l’UDC - TopicsExpress



          

Messina.Sicilians.it Mentre gli altri litigano, l’UDC governa 28/09/2013 By Elio Granlombardo Condannati a governare. Mentre i cittadini e gli osservatori sono distratti dalle vicende interne, nazionali e locali, di PD e PDL-Forza Italia, rischia di sfuggire un dato politico che riguarda la città di Messina. Si tratta della centralità dell’UDC. Un trend che è confermato da atteggiamenti e provvedimenti della Giunta Accorinti. Il partito di Gianpiero D’Alia, prima sotto la denominazione CCD e oggi sotto le insegne dello scudocrociato casiniano, passando per una breve fase montiana, è costantemente nell’area di governo cittadino dal 1994: l’intero arco della Seconda Repubblica. Con l’unica pausa dell’era Genovese. Nel 1994, dopo la ballottaggio che vide affermarsi il centrosinistra di Franco Providenti, parecchi uomo del partito di D’Alia trovarono spazio nei sottogoverni. Per molti, più che un sostegno alla governabilità di una giunta minoritaria in Consiglio comunale, si trattò di una cambiale per il sostegno al secondo turno. Dal ’98 al 2005 i centristi tornati sotto il simbolo che fu della DC dopo la riunificazione tra Casini e Buttigione, stanno nelle giunte di Turi Leonardi e Giuseppe Buzzanca. Molto critici con il secondo, specialmente nell’ultima esperienza di governo, ma saldamente insediati in assessorati strategici che hanno consentito all’UDC di mantenere un forte radicamento territoriale nonostante le difficoltà del partito nazionale. L’UDC ultima versione aveva scelto di stare nel centrosinistra a guida Felice Calabrò. Un posizionamento che malcelava antichi rancori tra i due parlamentari di riferimento. D’Alia infatti, non ha mai perdonato a Francantonio Genovese il tentativo, durante la sua sindacatura, di attrarre a sé pezzi dell’apparato centrista. Dopo la sconfitta di Calabrò, l’UDC ha assommato ad un eccellente risultato alle amministrative la promozione di D’Alia a ministro della Repubblica. Con una delega decisiva: la Pubblica Amministrazione. In uno scenario in movimento, con le vicende legate all’affaire formazione che hanno scosso la corazzata genovesiana, D’Alia e i suoi hanno riacquistato vigore e forza nel porsi al centro della scena. L’ex vicesindaco Franco Mondello ha preteso e ottenuto la presidenza della Commissione Finanze a Palazzo Zanca, strategica rispetto alla crisi economica dell’Ente. E da Roma, D’Alia ha giocato pienamente il proprio ruolo di interlocutore sulle questioni del dissesto. Poco conta, o forse no, se alcune nomine sono riconducibili al ministro. Fatto sta che, soprattutto il vicesindaco Guido Signorino, si è compreso quanto fosse inevitabile il confronto con l’esponente dell’esecutivo Letta. Chapeau a D’Alia, che è riuscito a districarsi in una situazione non facile. Basti pensare che il pessimo risultato alle politiche della lista UCD-Monti aveva messo a rischio il suo scranno senatoriale. Ma la formazione del governo delle larghe intese lo ha visto pronto per capitalizzare un’intera esperienza politica. Una carriera che personalmente lo ha portato ai vertici della Repubblica. Adesso i messinesi attendono risultati per il futuro della città.
Posted on: Sat, 28 Sep 2013 07:42:56 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015