Mi sveglio con la faccia a 2 novembre e mesta mi dirigo a lavoro. - TopicsExpress



          

Mi sveglio con la faccia a 2 novembre e mesta mi dirigo a lavoro. Mi vesto di nero come la mia anima. Oggi dovrò affrontare il mio capo. Al solo pensiero di come si sbatterà mi vengono le emorroidi sanguinolente. Non è che io abbia sempre voglia di litigare. Sì, è vero sono ariete però anche gli arieti ogni tanto adorano la pace. “Basta Scarlet, riprenditi!!! Cosa mai potrà succedere? E’ vero ieri ti sei presa un giorno di ferie ma tanto che cambia? E poi chi è lui per essere padrone del tuo tempo? E’ vero, ti paga ma quanto ti paga? Il tuo tempo vale di più di 1 euro all’ora, no? E lui questo ti dà.” Dopo questa breve chiacchierata con me stessa. Mi sento meglio. “ E’ vero, io perdo il mio fottuto tempo nel suo ufficio. Respirando l’aria fetida che esce dal suo studio. Fingendo di lavorare mentre sfoglio “Chi”. Mettendomi lo smalto sulle unghie dei piedi. Sognando ad occhi aperti la bilancia ascendente bilancia che mi piace. Mò, mi sente lui!!! Ed io stronza che mi sentivo pure in colpa. Ho deciso torno a casa a prendere una cosa che ho dimenticato.” Con scatto felino torno a casa. Mi spoglio, indosso una tuta gialla a righe nere e prendo una katana. Non sono più io, ora sono Uma Thurman. Scattante come una cerbiatta ( non in calore) schizzo nel bus. Arrivo fuori la porta dell’ufficio. Mi chiedo se bussare o essere più violenta…ci penso due secondi ma decido di optare per la seconda possibilità. Faccio una ricorsa da fuori al pianerottolo e mi scaravento contro la porta. 1-2-3 via. Corro. Katana in mano, occhi di pazza, e capello lungo e biondo da contorno scenico. Arrivo e in un secondo sventro la porta. La katana rimane incastrata. Mi ci vogliono pochi secondi per capire che la porta non era dell’ufficio dove lavoro ma di quello accanto. Mi giustifico con il titolare dicendo che non era diretto a lui l’attentato ma al mio capo dell’ufficio adiacente. Mi sa che non vuole sentire ragioni. Mi tocca pagare la porta. Apro il portafogli. Mi metto a piangere Svengo. Tratto da "Scarlet: storia di una segretaria"
Posted on: Wed, 26 Jun 2013 06:44:02 +0000

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