Monte Paschi, ora rischiano i piccoli risparmiatori LA COMMISSIONE - TopicsExpress



          

Monte Paschi, ora rischiano i piccoli risparmiatori LA COMMISSIONE EUROPEA SCETTICA SULLE POSSIBILITÀ PER MPS DI RIPRENDERSI IN CASO DI MANCATO RIMBORSO DEGLI AIUTI PAGHERANNO ANCHE GLI OBBLIGAZIONISTI di Stefano Feltri (Twitter @stefanofeltri) La nazionalizzazione del Monte dei Paschi è sempre più probabile. La Commissione europea scrive al ministero del Tesoro per dire che non è affatto convinto del piano di rilancio della banca abbinato al prestito pubblico di 4 miliardi di euro, i cosiddetti “Monti-Bond”. Se le cose andranno male, cioè se la banca non riuscirà a rimborsare il prestito, a farne le spese potrebbero essere i piccoli risparmiatori. La lettera del commissario europeo per la Concorrenza Joaquin Almunia, che deve vigilare sul rischio che il prestito pubblico nasconda un illecito aiuto di Stato, è molto secca: Bruxelles non è convinta del piano di rilancio, non condivide l’approccio per il quale le perdite attese dal trading e dai titoli di Stato di cui la banca è imbottita diventino automaticamente tagli al personale, dice che il conto per cui 320 milioni di perdite sarebbero coperte dalla riduzione dell’organico di cinquemila persone “sembra sensibilmente gonfiato”. CI SONO POI perplessità sulle retribuzioni dei dirigenti: Almunia ricorda al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni che gli stipendi di vertice non possono superare di 15 volte il salario medio dello Stato in cui ha sede la banca o 10 volte quello dell’impiegato medio della banca. Invece quelli del Monte, comunicati a Bruxelles prima che la Commissione fissasse i parametri, “sono molto superiori a quanto accettato dalla Commissione in casi analoghi”. Vanno tagliati i compensi al top management, insomma. E la banca deve spiegare come pensa di restituire i prestiti straordinari LTRO ricevuti dalla Banca centrale europea, che ammontano a circa 29 miliardi. Se il Tesoro – e Siena – non daranno risposte soddisfacenti la Commissione europea potrebbe aprire una procedura contro l’Italia per aiuti di Stato. Una nota del ministero di Saccomanni, nella serata di ieri, sostiene che non c’è stata “nessuna bocciatura” e che la lettera di Almunia è parte di un normale dialogo tra istituzioni. Ma ormai il danno è fatto. La notizia della lettera è uscita sul Financial Times e il titolo della banca senese è crollato in Borsa del 4,64 per cento. La notizia peggiore, però, è in fondo alla lettera e conferma i peggiori sospetti attorno alla crisi Mps. Il sostegno pubblico, ricorda Almunia, serve a tenere in piedi la banca e quindi bisogna evitare il più possibile che i pochi soldi a disposizione finiscano ai creditori ultimi nella lista, cioè quelli che hanno obbligazioni subordinate (che vengono pagate solo dopo che quelle non subordinate sono state rimborsate) e i titolari di strumenti di capitale ibridi, cioè quella strana via di mezzo tra azioni e obbligazioni che per alcuni anni ha avuto un certo successo sul mercato. La ragione per cui i piccoli risparmiatori si devono preoccupare è il riferimento esplicito ai “bond subordinati Upper Tier 2”. Nel 2008, all’indomani dell’acquisizione di Antonveneta e in un mondo diverso, prima del fallimento di Lehman Brothers, il Monte dei Paschi emette un prestito obbligazionario da 2 miliardi (oggi in circolazione ci sono 1,6 miliardi) a un tasso Euribor più 2,5 per cento classificati come Upper Tier 2, “strumenti ibridi di patrimonializzazione”. La particolarità di questa emissione è il taglio: titoli da 1000 euro, alla portata di tutti, anche dei più piccoli risparmiatori. Un’operazione quindi pensata per incontrare le esigenze della clientela retail, non dei grossi investitori istituzionali. SE LA COMMISSIONE UE contesterà l’aiuto di Stato o o se il Monte non riesce a restituire i soldi allo Stato, questi creditori potrebbero avere cattive sorprese. La banca non commenta ufficialmente, ma una fonte di alto livello sentita dal Fatto prova a rassicurare: “Valgono le condizioni di rimborso previste dal contratto”. E in teoria i creditori upper tier 2 non rischiano il capitale e le cedole al massimo dovrebbero essere congelate. In teoria il contratto è più vincolante di Almunia, che al momento sono soltanto di moral suasion. Almeno in condizioni normali. E purtroppo i mesi prossimi mesi che attendono il Monte difficilmente saranno proprio normali.
Posted on: Tue, 30 Jul 2013 10:18:20 +0000

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