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NAPOLI-14 settembre 2013 Il reportage della Repubblica Laboratori ripuliti dai rifiuti e aule ristrutturate a Chiaia. E all’Aosta-Scura dei Quartieri “riciclate” le sedie di un altro istituto La scuola “fai da te” ai tempi della crisi ecco come risorge la Bernini-Pagano STELLA CERVASIO COME trasformare un matrimonio di interesse in un matrimonio d’amore. Da quest’anno si chiama Bernini-Pagano. Al pari delle altre 300 scuole campane l’istituto dell’Arco Mirelli ha preso il doppio cognome e l’unione è abbastanza azzeccata, stavolta, perché realizzata tra un tecnico e un professionale. Ce n’è stata qualcuna più strampalata e c’è stato molto da fare per renderla funzionale. Ma qui comunque ci si è dovuti scorciare le maniche. Negli ultimi anni l’aria che tirava al Bernini, infatti, non era delle migliori: oltre alle solite inadeguatezze strutturali, i laboratori erano fuori uso, c’era roba depositata ovunque e le questioni in sospeso non trovavano soluzione. Tra i risultati negativi, quello di allontanare gli studenti. Sotto i 500, si accorpa. E così i due antichi istituti, quello a monte dellaRiviera di Chiaia, nel convento barocco di San Francesco degli Scarioni, e quello di via d’Isernia dal 2 settembre si sono ritrovati uniti da insolito destino. Il rilancio è affidato allo staff del Pagano, ma i professori delle due scuole lavorano insieme. Siedono nella stessa stanza Raffaele Messina, il nuovo vicario del dirigente Antonio Lotierzo, e il suo predecessore Gino De Luca, insegnante di Ottica del Bernini. I prof sono 150. E hanno un compito oneroso: far risorgere la scuola. «L’Ufficio scolastico regionale ci sta vicino — dice Messina — a inizio anno sono già coperte tutte le cattedre». Squadre interne ed esterne ripuliscono, sgombrano, inchiodano, lucidano aule e laboratori, che negli anni erano finiti nel degrado. «Da due banchi vecchi ne facciamo uno nuovo. In una settimana un tombino con dentro una sedia perimpedire ai ragazzi di cadere, è stato ripristinato dal nostro personale. Venerdì prossimo studenti in aula: è una corsa contro il tempo». Sono bastati due giorni per mettere in piedi il laboratorio di “moda”, con le Singer e l’asse da stiro dimenticati in deposito. «Tutto — continua il vicario — anche grazie a docenti co-me il professor Caccavale o al direttore amministrativo Rosanna Santillo». Si lavora anche di notte per recuperare 45 mila euro di 6 Pon su 10 che stavano per andare perduti. Il vicario parla di adeguarsi ai tempi che cambiano: la domanda degli studenti si sposta dall’elettronica e l’elettrotecnica alla meccanica e alla termica, si consolida l’ottica e la new entry è la moda. L’officina aperta negli anni Novanta è in collaborazione con Toyota e Daikin, quella dei condizionatori.
Posted on: Sat, 14 Sep 2013 11:11:59 +0000

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