NOTE SULL’INCONTRO PUBBLICO CON PAOLO FERRERO A EMPOLI (PALAZZO - TopicsExpress



          

NOTE SULL’INCONTRO PUBBLICO CON PAOLO FERRERO A EMPOLI (PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI, MERCOLEDI 2 OTTOBRE 2013) Circa 35 partecipanti come pubblico. Ferrero è potuto venire a Empoli alle 18 perché impegnato la sera in un dibattito a Firenze con Stefano Rodotà. Il giornalista Bruno Berti (La Nazione, Cronaca di Empoli), sedeva alla presidenza con Ferrero e gli ha rivolto alcune domande. Ferrero ha risposto e nell’ultima mezz’ora la parola è passata al pubblico. Ferrero: - Il ciclo politico di Berlusconi è finito. Non sono finiti i “valori” del berlusconismo. Probabilmente si affermerà una destra dura “depurata” da Berlusconi. - Forse la moltiplicazione dei gruppi politici in Parlamento porterà a una riforma elettorale in senso più proporzionalista. Ce lo auguriamo. - La CGIL si oppone quando c’è il centro-destra al Governo e fa la concertazione quando c’è il centro-sinistra. Di Vittorio (che sosteneva l’indipendenza del sindacato da padronato, governo e partiti) si rigira nella tomba come un girarrosto. Questo gruppo dirigente della CGIL è il peggiore dal dopoguerra a oggi e affianca il PD. La maggior parte dei dirigenti della CGIL ai vari livelli sono del PD. La segretaria Camusso fa la volontà del PD. - Rifondazione, cercando di attuare l’idea del “partito sociale”, è riuscita ad essere almeno in parte presente nelle lotte sociali. Il PRC è stato l’unico Partito che ha prestato aiuto ai terremotati mobilitando 700 volontari, tanti quanti la CGIL. Dobbiamo riuscire a fare in modo che la nostra presenza nelle lotte abbia un riscontro elettorale, che finora non ha avuto. - Abbiamo detto alle personalità promotrici della manifestazione del 12 ottobre (Landini, ecc.) che se loro si faranno promotori di un nuovo soggetto politico di sinistra noi aderiremo con convinzione. Non vogliamo sciogliere Rifondazione ma auspichiamo di entrare a far parte di un soggetto più ampio e ad adesione individuale, che secondo me potrebbe arrivare a duecentomila iscritti. - Il nostro scopo è contribuire a formare un quinto polo elettorale di sinistra, autonomo dal PD. Non dobbiamo essere come SEL, che è una sinistra subalterna al PD. Se il PRC avesse il 25% dei voti come Grillo avrebbe un senso interloquire con quel Partito da posizioni di forza, dalle nostre posizioni e non subalternamente. In quel caso riusciremmo ad imporre scelte e personalità, ad esempio Rodotà Presidente del Consiglio. Ma così non è. - I comunisti devono mantenere una loro organizzazione partitica per analizzare autonomamente la società dal loro punto di vista e prospettare il superamento del capitalismo, ma oggi non hanno la forza di svolgere un ruolo egemone. Quindi dobbiamo svolgere un ruolo utile mettendoci al servizio di aggregazioni più ampie della sinistra, come in Spagna e Francia. - Al di fuori di Rifondazione non vi sono organizzazioni comuniste razionali, ma gruppetti che vivono soltanto su Facebook. - Il PdCI è andato da Bersani a chiedere con il cappello in mano. Bersani li ha lasciati a cuocere nel loro brodo per mesi e poi li ha mollati. La Federazione della Sinistra è finita perché ha funzionato secondo logiche di accordi verticistici, senza accettare il principio di “una testa, un voto”. DOPO CI SONO STATE LE DOMANDE DAL PUBBLICO. SONO INTERVENUTI UN RAGAZZO DI SEL CHE CHIEDEVA PERCHE’ NON SI RIESCA A UNIRE LA SINISTRA (ED ERA CRITICO ANCHE VERSO SEL), UN ALTRO PAIO DI DOMANDE SU EURO E STIPENDI DEI POLITICI. Io ho fatto due domande, precedute da alcune considerazioni: - Fino agli anni ’70 si è parlato di anomalia italiana, per la presenza nel nostro Paese di un movimento operaio e popolare strutturato e organizzato, dotato di una forte rappresentanza politica comunista e socialista. Dopo gli anni ’80 l’Italia è rimasta un’anomalia ma per motivi opposti. Adesso si assiste a segnali incoraggianti in diverse parti d’Europa, sia come lotte sociali e sindacali sia come ripresa elettorale di una sinistra di classe e dei comunisti in vari Paesi della UE (grande vittoria elettorale del Partito Comunista in Portogallo, permanenza in Parlamento della Linke tedesca, Front de Gauche in Francia, Syriza e KKE in Grecia, ecc.). In Italia invece siamo ridotti al lumicino. Le domande: - La CGIL, al di là della sua linea sindacale e politica, rappresenta più di cinque milioni e mezzo di lavoratori e pensionati. E’ l’unica vera organizzazione di massa rimasta in Italia. Empoli ha una tradizione di sinistra sindacale in CGIL la cui massima espressione è stata la “Sammontana” e la sua rappresentanza sindacale. Il segretario della Camera del Lavoro di Empoli è il compagno Rossano Rossi, che è anche dirigente del PdCI. La Camera del Lavoro sotto la sua guida ha fatto scioperi contro le misure del Governo Monti dai quali i sindaci del Circondario si sono dissociati pubblicamente. Lo consideri importante o no questo, compagno Ferrero? Quando parli della CGIL viene un dubbio: tu e il tuo Partito considerate la CGIL una risorsa del movimento operaio e delle masse popolari oppure un ostacolo da rimuovere? - In questi giorni si è svolta l’assemblea nazionale di “Cominciaadesso”, dove si è proposto lo scioglimento contemporaneo di PDCI e PRC e la loro unificazione in un nuovo Partito Comunista. Non ti sembra un appello da accogliere? E’ vero che tra PRC e PDCI esistono differenze politiche e anche culturali, ma queste differenze esistono anche all’interno dello stesso PRC, dove non pochi compagni la pensano come noi. Non ritieni che i comunisti, per essere più efficaci nella loro azione politica e per avere più peso nella sinistra, dovrebbero unirsi? RISPOSTE DI FERRERO ALLE MIE DOMANDE: - La CGIL è una risorsa. Io vengo dalla CGIL. Ma l’attuale gruppo dirigente è il peggiore dal dopoguerra ad oggi e noi lottiamo contro questo gruppo dirigente. Al contrario del gruppo dirigente della FIOM, che agisce da sindacato vero. La CGIL non organizza le lotte perché fa coscientemente il gioco politico del PD. - Sono stati i Comunisti Italiani a scindersi da Rifondazione e se hanno cambiato idea le porte del PRC sono aperte a tutti. La scissione non è avvenuta su divergenze riguardanti i riferimenti ideologici (Lenin, Gramsci, Luxemburg, ecc.) ma sul rapporto con il PD e i Partiti che lo hanno preceduto dopo lo scioglimento del PCI. DOPO AVER AFFERMATO CHE LE PORTE DI RIFONDAZIONE SONO APERTE A TUTTI HA UN PO’ “SFUMATO”, PARLANDO DI COMUNISTI UNITI SI MA AUTONOMI DAL PD E NON HA PIU’ DETTO CHE DOBBIAMO ENTRARE NEL PRC SE VOGLIAMO L’UNITA’. ERA MOLTO NERVOSO, QUASI ARRABBIATO. Sempre Ferrero: - Se il PdCI intende continuare a “chiedere” al PD con il cappello in mano l’unità non è possibile. Un Partito che nasce senza risolvere questo dilemma: autonomi dal PD o alleati? Rischia di scindersi di nuovo con la prossima campagna elettorale politica. NON SI E’ ESPRESSO ESPLICITAMENTE SULLA VITTORIA ELETTORALE DEL PC PORTOGHESE, NONOSTANTE IO L’ABBIA ESPLICITAMENTE NOMINATA. HA PERO’ DETTO CHE LE VITTORIE ELETTORALI COME QUELLA DEL PORTOGALLO SONO STATE POSSIBILI ANCHE GRAZIE A ORGANIZZAZIONI SINDACALI COMBATTIVE E AUTONOME. Risposte alle altre domande: Sull’Euro ha detto che la fuoriuscita potrebbe portare risultati positivi se tutti i Paesi contemporaneamente ne uscissero, ma la Germania non ha certo interesse a farlo, visto che ne beneficia. Sul recente sciopero dei lavoratori della gomma-plastica per il rinnovo del contratto ha sostenuto che i Governi hanno ormai poco potere per influire nelle trattative e che i lavoratori devono contare sulla loro unità e sulla lotta.
Posted on: Thu, 03 Oct 2013 12:55:31 +0000

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