Non potendo partecipare a convegno ad Albino (CB), mi permetto di offrire la mia opinione (anche se non richiesta), perché i presenti possano porre qualche quesito (se gli sarà consentito) agli oratori, per rendere, con opinioni contrarie, ma dimostrabili in qualsiasi momento, più interessate e spero proficuo l’esito del convegno. La formula dei “RIFIUTI ZERO” (ovviamente secondo me), se utilizzata come modo di dire efficace, slogan totalmente teorico ed irraggiungibile, di sicuro effetto e veloce comprensività, ma da considerarsi non solo una assoluta UTOPIA, ma anche e soprattutto un FURTO INGIUSTIFICATO di denaro dalle tasche dei cittadini (a favore di pochi furbi), semplicemente per le seguenti motivazioni: 1. UNA UTOPIA perché fino a quando pretenderemo (o avremo bisogno, data l’età) di trovare al supermercato (non presso il contadino ...”sotto casa”, perché ovviamente non esiste, salvo che non viviate in campagna) le uova in una confezione che le protegga da una prematura frittata nei vari spostamenti o nella vostra borsa della spesa, LE varie acque minerali, vini, frutta, verdura, pesce, carni, formaggi, cibi prelavorati, tonno sott’olio e ogni cibo in scatola, creme, saponi (e ogni alto prodotto possa venirvi in mente), di mille marche diverse (che devono essere anche protetti igienicamente), non potrete mai evitare i loro contenitori (di qualunque materiale). Potreste al massimo, chiedere alle aziende di ridurli al minimo indispensabile e ovviamente fate bene a chiederlo, ma, per piacere, almeno non chiamateli o considerateli “Rifiuti Zero”, tutt’al più indicateli come una DIMINUZIONE degli stessi, altrimenti sarebbe una offesa all’intelligenza di chi vi ascolta. Fino a quando esisterà la civiltà (o l’inciviltà) dei consumi (a questo ritmo di demenza comportamentale non si sa fino a quando), non potremo ai evitare i rifiuti, a meno che non rinunciate anche ad andare in bagno per non produrre acque reflue (anche quelle sono rifiuti che voi producete e produrreste ogni giorno anche se compraste le uova o gli zucchini senza incarto, ma che fa comodo non considerare), o perché vi vergognate del vostro comune che le scarica in mare o nei fiumi , o perché anche quando le tratta con costosi impianti (che vengono a forza e ingiustamente fatti pagare ai cittadini) essi dopo qualche anno non funzionano nel modo corretto e lasciano passare ancora batteri fecali e mille altri veleni chimici. Se non volete arrivare a questi impossibili estremi, per favore non utilizzate la parola ZERO ! Questa bella parola è troppo importante ed impegnativa parola per usarla, ma non in modo improprio collegandola alla SOLA PRODUZIONE di rifiuti, mentre dovreste usarla ed imporla con grande forza e tutti i mezzi quando parlate i INQUINAMENTO. Se volete dimostrare che sapete di cosa parlate, assorbite prima di tutto voi stessi il concetto base che esse sono due cose completamente distinte. La produzione di rifiuti non ha niente a che fare con l’inquinamento! Ovviamente solo nel caso in cui i primi siano gestiti non per il mero lucro di pochi, ma nell’interesse di tutti e dell’ambiente. 2. FURTO INGIUSTIFICATO perché oggi esistono varie tecnologie di trattamento a freddo (senza combustione) che inquinano POCO (o comunque meno di altre, come la biodigestione, che però non si può applicare a tutti prodotti) ed altre ancora che NON INQUINANO ASSOLUTAMENTE, trattano tutti i prodotti anche i più pericolosi (comprese le acque reflue) ed in oltre offrono notevoli vantaggi economici ai Comuni, che dovrebbero (se ci fossero meno “furbi”) andare a totale vantaggio di TUTTI i cittadini e non solo di pochi eletti. Resto a disposizione di chiunque desideri approfondire queste mie considerazioni, al n° 349.7262025 rsumarchetti@gmail e formulo i migliori auguri ai lavori del convegno. Sergio Marchetti
Posted on: Tue, 18 Jun 2013 09:06:41 +0000