ORIGINE DELLA MONETA - Giacinto Auriti Il più antico documento, - TopicsExpress



          

ORIGINE DELLA MONETA - Giacinto Auriti Il più antico documento, antenato della nostra Carta-Moneta, è il “Mamrè” di cui si parla diffusa- mente nella Bibbia, al Libro di Tobia. Il “Mamrè” costituiva il vero “strumento monetario” degli Israeliti la cui l’emissione era af- fidata alla sensibilità “religiosa” ed alla responsabilità dei singoli credenti, ed era protetto e soste- nuto da una “solidarietà crediti- zia” che si estendeva a tutto il Popolo di Dio. Nel Libro di Tobia, viene presen- tato come uno “strumento di carità”. Non occorrono molte parole per commentare la commovente storia di Tobia, figlio di Tobia, e dell’alto senso di religiosità di quella vicenda. Al “ debito dotato di potere di circolazione senza biso- gno di girata”, la Bibbia non dedica alcuni versetti ma un intero libro, tanto era importante la “istituzione dello strumento monetario” e non ne parla in forma astratta, ma con un linguaggio semplice e chiaro, comprensibile a tutti. L’istituzione del “Mamrè”, viene trasmessa di generazione in generazione come mezzo per attirare su di sé le benedizioni divine, vero e proprio esercizio della carità; il dono ed il prestito senza interesse sono la fonte della vita che libera dal male. La Ricevuta, o “Mamrè”, è come santificata e connaturata con la emanazione di Dio, tanto che l’Altissimo non esita ad inviare uno dei sette Arcangeli ammessi alla Sua Presenza, Raffaele, ad accompagnare il “creditore” Tobia nel suo lungo viaggio che lo dovrà condurre alla “riscossione” del “credito”. E nel viaggio lo colma di benedizioni di vi- ta: gli trova la sposa, gli apporta beni materiali e lo unisce ad amici. Dio stesso, per mezzo del Suo Arcangelo, cura la “riscossione” del “prestito” (cfr. Cap. 5-12). La Carta-Moneta, così concepita, è la più santa e la più sacra di tutte le monete immaginate e coniate in oro e ar- gento dalle civiltà arcaiche, poiché se gli altri popoli co- niarono la “moneta” nel più prezioso dei metalli, nessun popolo giunse alla straordinaria concezione mistico-reli- giosa del popolo ebraico. Sulla frontiera della Terra Promessa, Mosè rivelò al popo- lo di Dio, il Comandamento Segreto della Potenza e della Bontà. Dio, per bocca di Mosè, ordinò di affidare que- sto Segreto alla sola Parola ed allaT radizione con l’obbligo di tra- smetterlo alle generazioni future; ma tale obbligo fu disatteso, e fin dai tempi antichi il “segreto” della “Potenza” fu monopolizzato per la “maledizione del genere uma- no”. «Prendo testimoni il Cielo e la Terra», dice Mosè: «Ho messo di fronte a te la Vita e la Morte, la Benedizione e la Maledizione. Scegli dunque la vita, affinché tu viva, tu e la posterità. Amando il tuo Dio ed obbedendo alla Sua voce» (Deut. 30-19, 20). Il Comandamento della “Potenza” è quello che conferisce all’uomo la facoltà di inserirsi nel processo del- la “Creazione”, modificando la struttura e la evoluzione delle spe- cie viventi e dei territori, degli ele- menti costitutivi della “materia”: questo “Comandamento” dev’es- sere posto al servizio del Creato! Esso non può rimanere occulto e monopolizzato da pochi, i quali se ne servono per farsene un’arma e per conseguire una spaventosa tirannide sull’opera di Dio! Il Comandamento della Potenza non dev’essere subor- dinato all’Avidità ed all’Orgoglio dell’uomo e delle Na- zioni. Comandamento, appunto perché “verità Rivelata”, donata, proveniente non dalla creatura, ma dal Creatore! Questo Comandamento impone a coloro che lo usano, di subordinarsi ad un atteggiamento di “fraternità” e di “carità”, ad un precetto “universale” di amore; questa è la sostanza della Rivelazione di Mosè. Una parabola “rabbinica” fa un esplicito riferimento a que- sto Comandamento, presentando un dialogo tra Dio e Mo- sè: «Dio, dopo aver insegnato a Mosè la Torah, gli disse: Insegnala ad Israele». E Mosè rispose: «Signore dell’Uni- verso, io gliela metterò per iscritto». Ma Dio lo interruppe e disse: «Non voglio che tu la metta Mosè per iscritto, perché prevede che le nazioni del mondo domineranno Israele, ed allora cercheranno di toglier- gliela. Io do ad Israele in iscritto solo la Mickrah, ma gli comunico solo “oralmente” la Mishnah, il Talmud e la Maggadah. Se le nazioni del mondo vengono a dominare Israele, esso si distinguerà da loro grazie alla Mishnah ed al Talmud. Così gli Israeliti si differenzieranno da tutti gli altri popoli!». Pochi libri sono stati letti e commentati quanto la Bibbia, eppure la dottrina sociale di Mosè, che si è tradotta in una esplicita “istituzionalità moneta- ria”, imposta con estrema solennità al popolo ebraico, proprio nel momento in cui entrava nella “Terra Promessa”, è rimasta “tabù”! Si direbbe che una misteriosa “censu- ra” abbia impedito agli occhi di vedere, alle orecchie di sentire e alle parole di parlare!... eppure le parole sono tutte dinanzi a noi, come lo erano di fronte alle generazioni che ci hanno preceduto nei millenni. La “dottrina sociale monetaria” di Mosè è contenuta nel Deuteronomio e si fonda essenzialmente su tre princìpi: 1. Tutti i credenti in Dio debbono farsi reciprocamente tra di lo- ro “prestiti” senza “interesse”, nella misura delle loro neces- sità. 2. Il “prestito” ha una vita effi- mera: ogni 7 anni viene annul- lato, anche se non è stato paga- to (anno sabbatico). 3. Nessun credente può fare imma- gini di Dio, né intagliate, né inci- se, né stampate, né su pietra, né sui metalli. I metalli preziosi possono essere usati come mer- ce ma non come moneta. Da queste tre premesse scaturisce un quarto principio: “Poiché i cre- denti in Dio tra loro debbono farsi credito, nella misura delle loro necessità”, qualsiasi “debitore”, in qualsiasi momento avrebbe potuto estingue- re il proprio “debito” col ricavo di un “nuovo” debito contrattato verso un “nuovo” creditore. Per cui, il Comandamento di Mosè rendeva impossibile l’insolvibi- lità del debito; ed inoltre, come conseguenza dell’impossibilità di “coniare” monete in metalli preziosi, si faceva necessariamente ricorso ad un’altra moneta. Questa moneta era formata dalle “ricevute di credito” che rilascia- vano i debitori; esse circolavano senza bisogno di “girata”, ed erano chiamate “Mamrè”: l’antenato della nostra Carta-Moneta. Il “Mamrè” è nato come un “perfetto” strumento di carità e fratellanza. Il Comandamento “creditizio” ha istituito un “patto” ben preciso tra Dio ed il Suo popolo, il quale, mediante questo strumento, ha realizzato una particolare “struttura sociale”, unica nella storia antica, cioè in sostanza, la “struttura” di una “Cooperativa Creditizia”, nonché, la possibilità di creare dal nulla una moneta nominale (cartacea) di costo nullo, ma di un valore effettivo, arbi- trario e convenzionale, e dotato di una garanzia assoluta, perché protetto dalla “solvibilità” di tutto il popolo di Dio. Questo Comandamento era una pro- messa per il genere umano. Era uno strumento di carità, di amore e di benessere per tutte le genti! Ma è stato trasformato in uno stru- mento di preda, di pianto e di soffe- renza!.. Certo il “peso” di quel Comanda- mento, il “segreto” della Potenza, caricata sul fragile dorso di un ar- caico popolo di pastori dev’essere stato troppo grande, e la tentazione, continua ed incessante. Nei secoli e nei millenni, deve aver stretto quel- la “stirpe” nella morsa di un’atroce guerra spirituale, lacerandone la sua struttura religiosa, culturale e politica. Il discorso pronunciato da Mosè, prima di morire era chiaro: aveva investito il suo popolo del “segre- to” della Potenza e della Fratel- lanza, da svelare a tutte le gene- razioni future!.. «Non è soltanto con voi che lo, Jheovah, vostro Dio, concludo oggi questa “Alleanza”, ma è con chiun- que si tiene qui oggi con noi, da- vanti al nostro Dio, ed è con coloro che non sono qui oggi con noi, in questo giorno» (Deut. XV-14, 15). Ciò significa che il comandamento di Mosè è stato rive- lato per tutti i popoli della Terra, che ancora attendono lo “strumento”, la “istituzionalità” che renda possibile la fraternità e l’amore: la moneta; ma usata nei “modi” e “termini” prescritti da Dio (per bocca di Mosè) ma fino ad oggi, purtroppo tenuti sempre nascosti e per proprio tornaconto e mai svelati dai nostri “Fratelli maggiori”!!! doncurzionitoglia.net/wordpress/wp-content/uploads/2013/09/La_Moneta_Dio_o_Mammona.pdf
Posted on: Sat, 23 Nov 2013 10:58:51 +0000

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