ORO,CRISI E NIBIRU.........e se effettivamente ci fosse un - TopicsExpress



          

ORO,CRISI E NIBIRU.........e se effettivamente ci fosse un nesso. UN DATO CERTO E che con la CRISI.....mi consta personalmente....tanti che conosco ....sono stati costretti a vendere loro. Ma fin qui niente di nuovo..il moltiplicarsi dei compro oro...è sotto gli occhi di tutti. Che è in atto,quindi, un grande rastrellamento delle risorse auree...è un dato ed un fatto. Forse meno noto è che ....si dice.... che loro dei vari stati....non è effettivamente nei caveau dove dovrebbe essere depositato..ma chissa dove....qualcuno dice in india...perchè è stato dato in leasing ???? Forse ancora meno noto è ...che il problema di Nibiru....quello strano mondo che danno in avvicinamento alla terra..... era latmosfera che doveva essere riempita di polvere doro per garantire la sua sopravvivenza..tanto vero che ,come narrano i miti secondo zecharia sitchin,vennero sulla terra a cercarlo,poi addirittura crearono luomo con unoperazione dingegneria genetica su una specie esistente sulla terra...scimmia.....e crearono una sorta di schiavo...luomo....affinche trovasse e scavasse... al loro posto.....Poi, per una serie di problemi morali....gli dei si accoppiavano con le figlie degli uomini...e non era possibile.....un bel diluvio..a risolvere il tutto. Non vi sembra che la domanda spontanea sia ... a gurardarsi intorno nel mondo.....ma non è che ci sia qualcosa di vero ???? .....A questo punto si pone un dubbio? Ma lOro è ancora lì dove dovrebbe essere? Se così fosse perché ci vogliono 7 anni per farlo rimpatriare? Steve Scacalossi, vicepresidente della TD Security, dice che lOro “is allocated outside” , cioè la FED lo ha “prestato” o “dato in leasing” a qualcunaltro , quindi non si può restituire in tempi brevi perché ciò influirebbe negativamente sugli interessi che la FED percepisce da chi lo sta usando. Keith Barron però, un geologo responsabile di imponenti ricerche minerarie, va giù più duro : “Credo che la maggior parte delle riserve auree del mondo occidentale, che dovrebbero essere nei caveau delle Banche Centrali Custodi, sia in realtà in mano di privati in India e ciò che rimane continua ad essere inoltrato verso lAsia. Pertanto la maggior parte delloro occidentale “è sparito “ (has been vanished) dai caveau ed è ora solo una voce di registro. Queste Banche Centrali e le Bullion banks (una bullion bank è una banca daffari che funziona come trader allingosso di grandi quantità doro, ndr.) semplicemente “rollano” i contratti di locazione e loro non torna mai nelle nazioni dorigine.” A conferma delle affermazioni di Barron cè un tragico precedente. Nel 1990 Drexel Burnham Lambert, una delle maggiori Banche dAffari del tempo, andò in bancarotta coinvolta nello scandalo dei famosi junk bonds di Michael Milken. Pochi sanno che la Banca del Portogallo le aveva “prestato” 17 tonnellate doro. Oro che semplicemente evaporò. A quel tempo loro quotava 380 dollari per oncia. Qualche mese fa loro volava verso i 2000 dollari loncia … e questo valore fa la differenza. In questa nuova scena parlare di 7 mesi per la restituzione sarebbe anche pensabile, ma 7 anni no! Un tale periodo genera sospetti inevitabili. Sarebbe questo un tempo utile a “buy back” loro dato in prestito? E come si fa a #8220;ricomprare” a 2000 dollari loncia un bene che in passato valeva molto, molto meno? Le Banche Custodi che incautamente hanno fatto circolare “fuori casa” loro che era stato loro affidato, oggi dovrebbero dissanguarsi per riottenerlo e restituirlo. E dovrebbero anche cancellarlo dai loro libri contabili. Fra laltro, se la Germania insiste e si tira dietro altre nazioni, il mercato delloro fisico potrebbe reagire in modi impensabili. Le Banche Centrali di molte nazioni emergenti (come vedremo) stanno acquistando come mai in passato. Il prezzo potrebbe andare alle stelle. In ogni caso la parola dordine che sta circolando è “ridateci il nostro oro fisico” . Non ostante il dialogo tra i vari gestori dei Forzieri sia da sempre piuttosto “riservato” oggi cominciano a trapelare informazioni alimentate da un sospetto : “Vuoi vedere che cè meno oro nelle casse delle Banche Centrali Custodi di quanto viene riportato ufficialmente ?”. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Zacharia Sitchin, sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elisch, Oxford, Ashmolean Museum, docente universitario ed esperto di lingue semitiche, sostiene ormai da anni che alcune tavolette sumere descrivono la storia di una antica colonizzazione della Terra ad opera di visitatori extraterrestri chiamati Nephilim. 450000 Su Nibiru, un membro lontano del nostro sistema solare, la vita va lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta. Deposto da Anu, il sovrano Alalu fugge a bordo di una navetta spaziale e trova rifugio sulla Terra. Qui scopre che sulla Terra si trova l’oro, che si può utilizzare per proteggere l’atmosfera di Nibiru. 445000 Guidati da Enki, figlio di Anu, gli Annunaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “nefelim” che Sitchin chiama col loro nome sumerico, probabilmente discendenti dai Pleiadiani di Meier NDR) arrivano sulla Terra, fondano Eridu – la Stazione Terra I – per estrarre l’oro dalle acque del Golfo Persico. 430000 Il clima della Terra si fa più mite. Altri Annunaki arrivano sulla Terra, e tra loro Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico. 416000 Poiché la produzione d’oro scarseggia, Anu arriva sulla Terra con Enlil, il suo erede. Viene deciso di estrarre l’oro vitale attraverso scavi minerari nell’Africa meridionale. Le nomine avvengono per estrazione: Enlil conquista il comando della missione sulla Terra, Enki viene relegato in Africa. Gli abitanti di Nibiru erano, guarda caso, divisi in due categorie: gli spirituali (ma dispotici) Nephilim, probabilmente biondi e gli Annunaki “dai capelli scuri”, a cui toccavano i lavori più ingrati, nella fattispecie scendere sulla Terra ed estrarre dei minerali preziosi necessari alla loro tecnologia. A capo della spedizione sulla Terra vi è il dio Enki (chiamato anche Ea), mentre sul pianeta Nibiru regnava il “dio del cielo” Enlil. Dopo un po’ gli Annunaki, stanchi dei lavori massacranti, si ribellano, dando luogo ad un’autentica battaglia con i Nephilim. Dopo un lunghissimo tempo gli Annunaki, stanchi di continuare il pesante e gravoso incarico, decisero di elaborare una soluzione alternativa e grazie alle loro avanzate conoscenze scientifiche, 300.000 anni fa effettuarono un esperimento. Al fine di creare una razza di lavoratori, decisero di manipolare geneticamente, innestandovi il proprio DNA, una specie di ominidi allora presenti in quell’area. Tale progetto fu realizzato in collaborazione con la sposa di Enki: Ninhursag (chiamata significativamente la “Dea Madre” o la “Signora che dà la vita”) che ritirandosi nella camera delle creazioni dopo vari tentativi mostrò tra le sue mani la nuova creatura; era stato generato l’Homo Sapiens. Sia come sia, alla fine l’ingegneria genetica Nephilim/Annunaki ebbe successo e nacque Adamo. O meglio “Adam”, una creatura ermafrodita che poi verrà scissa in maschio e femmina. Le sue fattezze sono perfette, inequivocabilmente umane. E i “Servi del Signore” iniziano la loro vita di duro lavoro nelle miniere e anche altrove. Tutti sono soddisfatti, Nephilim e Annunaki. Gli uomini un po’ meno. Enki, non più vincolato al suo compito di “capo cantiere minerario” inizia a dedicarsi allo sfruttamento delle risorse ittiche e in breve i Sumeri, invece che come divinità sotterranea e delle ricchezze nascoste, lo idolatrano quale dio del Mare. Al principio questo “novello schiavo” venne utilizzato nella “terra delle miniere” (in Africa), ma ben presto si richiese la sua presenza anche a Sumer. L’uomo, creato in serie dagli Annunaki, come tutti gli ibridi, non era in grado di procreare fino a quando, ad un certo punto della storia, Enki decise di dargli questa opportunità senza l’approvazione dei suoi superiori, suscitando notevole scalpore. In questo sigillo viene rappresentata l’epica della creazione dell’uomo secondo la mitologia sumera. Trascorsero gli anni e avvenne, come recita la Bibbia: “Che i figli degli Dei videro le figlie dei terrestri e presero per mogli quelle che piacquero loro più di tutte”. Enlil non apprezzò tale iniziativa e decise di sfruttare un evento di sua conoscenza per eliminare l’umanità. Il Diluvio e la rinascita della civiltà Gli Annunaki sapevano che, entro un breve periodo, sulla Terra si sarebbe verificata un’immane ed inevitabile catastrofe (avvenuta all’incirca 13.000 anni fa). Tale cataclisma sarebbe stato provocato dalla notevole forza gravitazionale esercitata dalla vicinanza di Nibiru alla Terra. Senza avvertire l’uomo, gli Dei partirono sulle loro navicelle e tornarono solo quando la furia degli elementi si placò. Ma Enki, da sempre simpatizzante dell’umanità, contravvenne alla decisione progettando di salvarla attraverso una “famiglia prescelta” ed informando del pericolo un uomo, ricordato nella Bibbia con il nome di Noé. La divinità decise di fornire le informazioni necessarie alla costruzione di “un’arca” dove venissero preservate le specie terrestri dall’imminente disastro. In seguito, quando le navicelle si posarono sul monte Ararat, grande fu la sorpresa di Enlil nel constatare che alcuni uomini erano sopravvissuti all’immane evento. A quel punto, per intercessione di Enki, l’umanità fu finalmente accettata in pieno e gli Dei aprirono la Terra all’uomo. Poiché il diluvio aveva spazzato via le città, fu deciso di dare la possibilità ai terrestri di ricostruire una civiltà stabilendosi in tre zone: nella Valle del Nilo, nella bassa Mesopotamia e nella Valle dell’Indo. Una quarta area, definita sacra (termine che originariamente significava “dedicata, riservata”) e alla quale l’uomo non poteva avvicinarsi senza autorizzazione, fu lasciata agli dei. Questa regione si chiamava Tilmun (”il luogo dei missili”) e, come la traduzione letterale indica chiaramente, costituiva la nuova base spaziale, dopo che la precedente era stata cancellata dal diluvio. Numerose leggende narrano gli sforzi incessanti di alcuni valorosi per giungervi e trovare “l’albero della vita”, capace di renderli immortali. Simili testimonianze costituiscono la nutrita documentazione tramandataci dai Sumeri. Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l’energia contenuta nel proprio nucleo. Ma, a parte quel poco che gli astronomi possono dirci su Nibiru, possiamo ancora una volta ricavare delle preziose notizie a riguardo dalle suddette tavole sumere, sforzandoci però di interpretarne i dati obiettivamente e non considerarle semplici miti. Nibiru, ci svelano i Sumeri, avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo fa entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, a buon diritto, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli (il nostro ed uno esterno) che ne costituirebbero i perigei. Quando Nibiru passa vicino al nostro pianeta, porterebbe degli scompensi tellurici,vista la sua alta potenza gravitazionale. Tale affermazione non vuole essere allarmistica, tanto più che bisogna considerare la posizione della Terra durante questi passaggi: più si è vicini e più la possibilità di sommovimenti naturali si accentua. I Sumeri ci insegnano che il famoso Diluvio sarebbe stato provocato dall’approssimarsi di Nibiru alla Terra e che la nascita di tutte le grandi civiltà è sempre stata scandita dal metronomico lasso di tempo dei fatidici 3.600 anni. Questa osservazione risulta particolarmente interessante se notiamo che tutti i popoli antichi avrebbero appreso i fondamenti della loro cultura da “divinità celesti”. Andrea Carusi, ricercatore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale del CNR, sostiene che l’orbita retrograda del pianeta X ci invita a comprendere che esso non può essere stato generato con il Sole. Quindi, Nibiru dev’essere stato “catturato” nel nostro sistema solare in un secondo tempo. E, guarda caso, questo è proprio quanto sostengono i “miti” sumeri! Ma, chi fornì alla fiorente civiltà sumera dei dati astronomici così minuziosi da risultare ancora oggi esatti? La risposta, secondo Sitchin, è stata e sarà sempre la stessa: gli Dei o meglio, gli Annunaki. youtube/watch?v=12aor8BGqw8
Posted on: Sun, 10 Nov 2013 23:35:35 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015