Oggi è stato ufficializzato quello che tutti aspettavano con - TopicsExpress



          

Oggi è stato ufficializzato quello che tutti aspettavano con ansia ma che in realtà, in fondo, temevano: il passaggio di proprietà dell’Inter da Moratti a Thohir. Ogni tifoso interista non vedeva l’ora di questa giornata, non sopportava più di vedere l’Inter arrivare nona o rimanere fuori dall’Europa che conta. Il passaggio di proprietà è sempre stato visto, come giusto che sia, una possibilità per la società di rilanciare il suo marchio e di iniziare una nuova politica votata più al profitto attraverso la progettazione e il mercato estero piuttosto che ai soli risultati sportivi. Nel calcio si sa, contano i soldi, le idee possono creare una squadra capace di fare miracoli è vero, ma per vincere e lottare per ai massimi livelli tutti gli anni serve un club “sano” ed equilibrato finanziariamente. Oggi, si spera, è il giorno che tutti aspettavano, in cui la beneamata si adegua al mercato estero e aumenta i suoi capitali. Ma allora perché c’è un pizzico d’amarezza nell’aria? Ogni simpatizzante per i colori nerazzurri, ma sono convinto che anche qualsiasi sportivo, sicuramente ha provato almeno per un secondo un po’ di tristezza e di senso di vuoto nelle parole rilasciate questa mattina da Massimo Moratti. Non tanto per le parole in sé, molto istituzionali perché l’affare non è ancora concluso definitivamente, ma per il tono usato dal magnate. Sin da quando egli ha capito che avrebbe ceduto la sua amata figlia non ha più avuto sul viso il sorriso dolce di chi pare non possa far del male a nessuno, ma dietro ai suoi occhiali i suoi occhi lasciavano trasparire una desolazione che appariva quasi depressione. Anche nelle prime uscite stagionali della squadra di Mazzarri “Il presidente” era sempre lì, al suo posto, sul solito seggiolino che da 18 anni è suo pronto ad esultare ad un gol o a discutere con l’immancabile sorella, però senza quella spensieratezza propria di chi ama e sa che sarà sempre ricambiato. Quando si parla di Moratti non è elegante parlare di numeri di vittore e cifre di spese per assicurarsi quelli che lui considerava uomini prima che calciatori, infatti non lo faremo. Ogni società è diversa per natura ad un’altra, tutte sono uniche e ci vuole un proprietario adatto alla storia della squadra. Per esempio la Juventus è vincente per natura, spietata e felice solo se vince, non importa con che mezzo ma la Juve deve vincere, citare “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” è quasi superfluo davanti alla “vecchia signora”, la società ha legato il nome alla famiglia Agnelli, una stirpe di vincenti, in un modo o nell’altro. Per quanto riguarda l’Inter l’aggettivo che più le si addice è romantica, e quale personalità più di quella di Massimo Moratti le si può cucire addosso? Sin dalla sua fondazione al ristorate “L’orologio” con quella foto di gruppo si è capito che sarebbe stata una società romantica, sin dalla scelta dei colori nero come la notte e azzurro come il cielo. Moratti è sempre stato un inguaribile romantico, soprattutto con i calciatori che hanno spesso preso molto più di quello che gli abbiano dato, ma lui non è mai cambiato ed è sempre andato avanti per la sua strada, sbagliando svariate volte, ma sempre in buona fede e per amore della sua amata. In questo modo il suo romanticismo, come quello della sua “creatura”, è passato spesso per ingenuità, che considero sinonimi. Non è strano infatti che le domande poste a Moratti oggi siano stati sui sentimenti che prova in questi giorni, non sulle cifre e i numeri, ma sulle sensazioni, non sulle aspettative di vittorie future come a quasi tutti i presidenti si sarebbe chiesto. Non si può pensare all’Inter senza il suo primo vero tifoso, pare l’abbia capito subito anche Thohir che gli ha proposto la presidenza nonostante non sia il socio con il maggior pacchetto azionario. Probabilmente il tycoon indonesiano ha capito che si può amare l’Inter come Moratti, ma più di lui è impossibile, quindi farà di tutto per averlo nella nuova società. In fin dei conti il cuore conta più dei soldi, ma avere tutti e due non guasta.
Posted on: Tue, 15 Oct 2013 23:59:17 +0000

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