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Onicofagia: Conseguenze, Cura e Terapia Quali possono essere le conseguenze dellonicofagia sulla salute? Disturbi correlati allonicofagia Quali sono i rimedi disponibili per smettere di mangiarsi le unghie? Terapia comportamentale Terapia farmacologica Lonicofagia consiste nellabitudine di rosicchiarsi continuamente le unghie in momenti di stress o di eccitazione, oppure, allopposto, nei momenti di noia o dinattività. Onicofagia - Mangiarsi le unghie - TerapiaQuesto vizio è considerato un disturbo del controllo degli impulsi e appartiene ai tipici comportamenti nervosi e compulsivi che comprendono abitudini come la suzione del pollice, strapparsi le pellicine intorno alle unghie o mordicchiarsi le labbra. Lonicofagia rappresenta uno sfogo eseguito inconsciamente, come risposta alla forte tensione interna, e si manifesta come una condizione di disagio. Nella maggior parte dei casi, si tratta di unabitudine transitoria e senza conseguenze. Quali possono essere le conseguenze dellonicofagia sulla salute? Lonicofagia può causare dolore, sanguinamento e arrossamento del letto ungueale, oltre a indurre il danneggiamento delleponichio, la porzione di pelle posta alla base e ai lati dellunghia (cuticola). Quando le cuticole sono rimosse in modo improprio, possono rendere suscettibili ad infezioni batteriche o virali (esempio: onicomicosi, paronchia, patereccio ecc.). Inoltre, chi pratica lonicofagia rischia di trasportare nella bocca i microrganismi che si depositano sotto le unghie. Un esempio dinfezione del tessuto periungueale è la paronichia, un tipo di patereccio superficiale, localizzato vicino a ununghia, dovuto alla penetrazione di germi piogeni attraverso piccole lesioni. Anche la saliva può avere un ruolo nellarrossamento e nellinfezione dellarea. Lonicofagia è correlata anche alla patologia dentale e può portare a lesioni gengivali, usura degli incisivi, riassorbimento radicolare apicale e malocclusione dei denti anteriori, oltre a facilitare la diffusione dinfezioni alla bocca (esempio: ossiuri o batteri dalla regione dellano). Al contrario, lonicofagia praticata durante uninfezione da Herpes simplex virus (labiale) è in grado di sviluppare il giradito erpetico sulla falange del dito morso. Ultimo danno ai denti, non trascurabile, che può conseguire dallabitudine di mangiarsi le unghie è la carie, poiché viene intaccata la sostanza adamantina. Lingestione dei residui ungueali può provocare anche problemi allo stomaco. Infine, la persistenza negli anni del disturbo può interferire con la normale crescita delle unghie e può comportare gravi deformazioni delle dita. Dal punto di vista sociale, vedere una mano con le unghie consumate, può far pensare ad una persona timida, con scarsa autostima, che trova nella pratica del vizio un modo di gestire la rabbia. In altri casi, lonicofagia serve a controllare stati di ansia o di forte noia. Disturbi correlati allonicofagia Lonicofagia è correlata ad altri disturbi comportamentali ripetitivi: Dermatillomania: disordine del controllo degli impulsi che induce il paziente a stuzzicarsi, strofinarsi, graffiarsi o incidersi la pelle del viso o del corpo, spesso nel tentativo di eliminare piccole irregolarità o imperfezioni cutanee reali o immaginarie (nota anche con il termine di compulsive skin-picking). Dermatofagia: disturbo in cui un malato morde compulsivamente la sua pelle, di solito intorno alle unghie, con conseguente sanguinamento e decolorazione, dopo tempo prolungato. Tricotillomania (o tricomania): abitudine, spesso accompagnata dallurgenza, di tirarsi (e in alcuni casi, mangiare) le ciocche di capelli, ma nei casi più gravi anche ciglia, sopracciglia, peli della barba, peli pubici e altri peli del corpo. Quali sono i rimedi disponibili per smettere di mangiarsi le unghie? Diverse sono le misure di trattamento che possono aiutare a smettere di mangiarsi le unghie. Alcune persone possono risolvere il disturbo spontaneamente, per la paura di sviluppare infezioni o per la volontà di avere un aspetto più curato, mentre altri soggetti si concentrano sul cambiamento dei comportamenti. Come regola, nessun trattamento è necessario per i casi lievi di onicofagia. Per le situazioni più gravi, il trattamento deve comportare la rimozione dei fattori emotivi che inducono labitudine (eccitazione, iperstimolazione, infelicità, ozio...). Il trattamento più comune, economico e ampiamente disponibile, prevede lapplicazione di uno smalto di sapore amaro, che scoraggia labitudine di mangiarsi le unghie. Normalmente viene utilizzato un composto chimico denominato denatonio benzoato. Il gusto sgradevole ricorderà di fermarsi ogni volta che si portano le mani alla bocca. Una varietà di opzioni comprende: luso di un bendaggio occlusivo sulla punta delle dita, portare dei guanti o, nel caso di un bambino, indossare un pigiama integrale, che copra anche le unghie dei piedi. Mantenere le unghie tagliate è unaltra misura utile, in modo tale che gli angoli che sporgono o le cuticole non rappresentino una tentazione. La cosmesi (trattamento di ricostruzione delle unghie) può aiutare a superare gli effetti sociali dellonicofagia. Prendersi cura delle mani può aiutare a ridurre lonicofagia e incoraggia a mantenere questa parte del corpo attraente: è possibile utilizzare smalti o sottoporsi a regolari manicure. Gli uomini possono indossare uno smalto chiaro. Anche applicare unghie artificiali può limitare il disturbo, oltre a proteggere la crescita di quelle naturali. Iniziare a praticare una costante attività sportiva può contribuire a scaricare rabbia e tensione, così come provare le tecniche di gestione dello stress. Una valida alternativa per risolvere il problema dellonicofagia consiste nel chiedere al paziente di masticare un chewingum senza zucchero oppure un bastoncino di liquirizia quando sente la necessità di mordere le unghie, oppure si trova in una condizione di particolare tensione. Questo rimedio consente di tenere la bocca occupata e rende labitudine difficile da praticare. Terapia comportamentale La terapia comportamentale è utile quando le misure più semplici non sono efficaci: lobiettivo è di risolvere lonicofagia ed eventualmente individuare un comportamento alternativo (ad esempio: ponendosi lo scopo di rendere nuovamente presentabili le proprie mani). Anche la terapia del controllo degli stimoli può rivelarsi utile per identificare e per controllare lo stimolo che scatena limpulso di mangiarsi le unghie. Terapia farmacologica I trattamenti locali, come ad esempio lapplicazione sulle unghie di sostanze amare, possono avere unefficacia variabile. Lonicofagia dimostra una risposta positiva alla terapia a base di farmaci antidepressivi, prescritti anche nella cura della tricotillomania e del disturbo ossessivo-compulsivo (OCD). Unaltra opzione richiede luso della vitamina B inositolo, che riduce limpulso di mordere le unghie e agisce sullattività della serotonina, ormone che controlla umore e aggressività.
Posted on: Mon, 02 Dec 2013 22:22:39 +0000

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