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Otto von Bismarck Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Otto von Bismarck Otto Fürst von Bismarck.JPG Cancelliere del Reich Durata mandato 21 marzo 1871 – 20 marzo 1890 Capo di Stato Guglielmo I Federico III Guglielmo II Predecessore Nessuno Successore Leo von Caprivi Primo ministro di Prussia Durata mandato 23 settembre 1862 – 1º gennaio 1873 Capo di Stato Guglielmo I Predecessore Adolfo di Hohenlohe-Ingelfingen Successore Albrecht von Roon Durata mandato 9 novembre 1873 – 20 marzo 1890 Capo di Stato Guglielmo I Federico III Guglielmo II Predecessore Albrecht von Roon Successore Leo von Caprivi Dati generali Firma Firma di Otto von Bismarck Otto Eduard Leopold von Bismarck-Schönhausen (Schönhausen, 1º aprile 1815 – Friedrichsruh, 30 luglio 1898) è stato un politico tedesco. Dal 1865 fu Conte di Bismarck-Schönhausen, dal 1871 Principe von Bismarck e dal 1890 Duca di Lauenburg. Fu Primo ministro della Prussia, dal 1862 al 1890. Nel 1867 divenne il capo del governo della Confederazione Tedesca del Nord e, alla nascita dellImpero tedesco nel 1871, ne divenne il primo Cancelliere. Fu lartefice dellunificazione della Germania. In politica interna, benché promotore di riforme in campo assistenziale, fu avversario dei socialisti. In politica estera dopo il 1878 creò un sistema di alleanze che, determinando un equilibrio di forze in Europa, riuscì a isolare la Francia e a contenere le dispute fra Austria e Russia. Indice [nascondi] 1 Le origini e la gioventù 2 Gli inizi (1847-1862) 3 Primo ministro prussiano (1862-1871) 3.1 La crisi dei ducati danesi 3.2 L’alleanza con l’Italia e la guerra contro lAustria 3.3 La Confederazione del Nord 3.4 La crisi per la successione spagnola 3.4.1 Il dispaccio di Ems 3.5 La guerra contro la Francia 3.6 La nascita dellImpero tedesco 4 Cancelliere imperiale (1871-1890) 4.1 I contrasti nella politica interna 4.1.1 Il Kulturkampf 4.1.2 I socialisti 4.2 Il congresso di Berlino 4.3 La politica estera dopo il congresso di Berlino 4.3.1 La Duplice alleanza con l’Austria 4.3.2 Le intese con la Russia e con lItalia 4.3.3 Limpero coloniale 4.4 Le riforme sociali 4.5 La crisi del sistema Bismarck e il riarmo 4.6 Lo scontro con Guglielmo II 5 Gli ultimi anni (1890-1898) 6 Onorificenze 6.1 Onorificenze tedesche 6.2 Onorificenze straniere 7 Note 8 Bibliografia 9 Voci correlate 10 Altri progetti Le origini e la gioventù[modifica | modifica sorgente] Otto von Bismarck nel 1836, a 21 anni. Otto von Bismarck nacque a Schönhausen, città situata ad est del fiume Elba, nellantica marca di Brandeburgo. La famiglia, benestante, aveva alcune proprietà a ovest di Berlino, nella provincia prussiana della Sassonia. Apparteneva per nascita agli Junker, la nobiltà agraria. Il padre, Karl Wilhelm Ferdinand von Bismarck (1771-1845), era un proprietario terriero e in passato era stato un ufficiale prussiano, benché a 23 anni avesse lasciato lesercito evitando la sconfitta di Jena e la guerra di liberazione contro Napoleone.[1] La madre, Wilhelmine Luise Mencken (1790-1839), invece, proveniva da una famiglia appartenente allapparato della burocrazia statale. Alletà di sette anni, Otto si trasferì con la madre a Berlino dove frequentò ambienti altolocati e conobbe i giovani della casa regnante di Prussia: gli Hohenzollern. Successivamente, dal 1832 al 1833, studiò giurisprudenza a Gottinga dove fu membro dellorganizzazione studentesca Corps Hannovera Göttingen. Fra il 1833 e il 1835 frequentò lUniversità di Berlino. Si laureò con risultati poco brillanti, avendo dedicato più tempo alle associazioni goliardiche (e ai duelli che allora ne erano la caratteristica) che ai libri. Il suo autore letterario preferito, tuttavia, era Walter Scott.[2] Nonostante sperasse di diventare un diplomatico, Bismarck cominciò a fare pratica nellamministrazione pubblica a Potsdam e, dal 1836, ad Aquisgrana, dove corteggiò alcune ragazze inglesi: prima Laura Russell, nipote del duca di Cleveland, e poi Isabella Loraine-Smith, figlia di un ricco ecclesiastico. Non strinse un rapporto serio con nessuna delle due e compromise la sua carriera di piccolo funzionario statale per i debiti che contraeva e per i lunghi periodi di congedo richiesti.[3] Bismarck prestò servizio militare per un anno come ufficiale nella Landwehr prima di ritornare alle proprietà familiari dove si dedicò, dopo la morte della madre, alla tenuta presso Schönhausen. Alletà di circa trentanni, strinse una forte amicizia con Marie von Thadden (1822-1846), sposatasi con un suo amico. Sotto linfluenza di Marie, che apparteneva a un ambiente religioso pietista, si convertì alla sua fede. Nel 1847 sposò una cugina di Marie, Johanna von Puttkamer (1824-1894), che frequentava lo stesso ambiente religioso. Da questo matrimonio nacquero tre figli: Marie (1848-1926), Herbert (1849-1904) e Wilhelm (1852-1901). Gli inizi (1847-1862)[modifica | modifica sorgente] I confini (in rosso) della Confederazione germanica (1815-1866) a guida austriaca, lImpero austriaco in giallo, la Prussia in blu e il resto della Germania in grigio. Bismarck nel 1847, al tempo in cui era deputato alla Dieta di Francoforte. Il re di Prussia dellepoca, Federico Guglielmo IV, in quello stesso 1847 convocò a Berlino gli Stati provinciali[4] in una “Dieta riunita”. Bismarck non vi avrebbe potuto partecipare perché non era stato eletto dagli Junker della sua provincia, ma un componente eletto si dimise e toccò a lui recarsi a Berlino. In questa occasione si fece notare per la prima volta, e quando a giugno la Dieta fu sciolta si era conquistato una certa notorietà fra i conservatori reazionari, anche per la sua tagliente abilità oratoria.[5] Durante e dopo la rivoluzione dellanno successivo, Bismarck si spese in tentativi di controrivoluzione e complotti di corte che, alla fine, si rivelarono inconcludenti. Tuttavia, quando in autunno, Federico Guglielmo IV rioccupò con lesercito Berlino e sciolse il parlamento radicale, Bismarck fu eletto nella nuova assemblea legislativa. I voti, ottenuti da un comitato di elettori, furono di 152 contro 144.[6] Dopo il ripristino della Confederazione germanica, nel 1850 la Prussia fu costretta ad accettare nello Stato federale un ruolo di secondo piano rispetto allAustria. Lingrato compito di rappresentare la Prussia alla Dieta di Francoforte[7] fu affidato a Bismarck che era stato, fra gli uomini in vista, lunico a manifestare fiducia nella collaborazione con Vienna. Per cui, benché non avesse alcuna formazione di tipo diplomatico, egli divenne, nel 1851, linviato prussiano presso il governo federale.[8] Obiettivo di Bismarck alla Dieta fu di separare almeno la Germania del Nord dallAustria, e ottenere ciò grazie alle alleanze esterne. Il re di Prussia Federico Guglielmo IV si dimostrò favorevole, ma nel 1858 fu colto da gravi problemi nervosi e fu sostituito dal fratello Guglielmo che governò come principe reggente fino al 1861, anno in cui divenne re. Costui si dimostrò di idee più liberali, definì Bismarck un reazionario accanito e allinizio del 1859 lo allontanò nominandolo ambasciatore a San Pietroburgo.[9] Ben presto, però, Guglielmo I si dovette ricredere. Lui e il suo governo, infatti, ebbero uno scontro con i liberali e il parlamento sulla riorganizzazione dellesercito, cosicché nel 1862 il Re pensò a Bismarck come alluomo che avrebbe potuto risolvere la questione. Contattato, Bismarck chiese praticamente carta bianca e Guglielmo I non se la sentì di nominarlo capo del governo. Pensò, tuttavia, a un avvicinamento per averlo più a portata di mano in caso di crisi e nel maggio del 1862 lo nominò ambasciatore a Parigi.[10] Primo ministro prussiano (1862-1871)[modifica | modifica sorgente] Scoppiata la crisi politica dopo laffermazione elettorale dei liberali, il 16 settembre 1862, Bismarck fu richiamato a Berlino. Il 22 incontrò Guglielmo I nella residenza reale di Babelsberg (oggi a Potsdam) e alla fine dei colloqui tornò nella capitale con lincarico di capo del governo. Due settimane dopo assunse anche la guida agli Affari Esteri. Avrebbe conservato il potere per quasi 28 anni.[11] Il suo primo successo lo ottenne contro lAustria che nellestate del 1863 convocò a Francoforte i principi tedeschi per discutere la riforma della costituzione federale. Bismarck riuscì a convincere Guglielmo I a rinunciare allinvito e, senza la Prussia, la riunione non raggiunse alcun risultato. Da quel momento lAustria, nellambito della Confederazione germanica, perse liniziativa politica.[12] La crisi dei ducati danesi[modifica | modifica sorgente] Bismarck sfruttò la crisi dinastica danese per attaccare nel 1864 la Danimarca e aprire un contenzioso con lAustria. Nel dipinto la battaglia di Dybbøl. Bismarck in un ritratto del 1858. Bismarck, incoraggiato dagli eventi, era deciso a sottrarre la Germania dallinfluenza austriaca e il terreno di scontro decisivo fu la questione dei ducati danesi. Il nuovo re di Danimarca Cristiano IX nel 1863 emanò una nuova costituzione che comprendeva fra i territori nazionali lo Schleswig-Holstein. Il trattato di Londra del 1852 aveva sancito invece che i ducati appartenessero in unione personale esclusivamente al re Federico VII che era deceduto nel novembre 1863. Prussia e Austria decisero quindi di appoggiare la rivendicazione di un secondo pretendente, il Duca di Augustenburg. Bismarck, però, dichiarò che la Prussia sarebbe entrata in guerra con la Danimarca solo se avesse potuto annettere i ducati, spiazzando i liberali che nella rivendicazione del duca avevano trovato una base per rilanciare lidea di una unificazione della Germania del Nord su basi progressiste; idea appoggiata anche dallimperatore dAustria Francesco Giuseppe. Per evitare la pericolosa alleanza fra liberali tedeschi e corona austriaca, Bismarck promosse unazione militare congiunta austro-prussiana contro la Danimarca e limpegno dei due Paesi a decidere, solo dopo, la sorte dei ducati. Laccordo fu stipulato il 16 gennaio 1864.[13] Allinizio di agosto del 1864, dopo una breve guerra, i danesi conclusero la pace rinunciando ai due ducati la cui sorte doveva essere stabilita ora da Austria e Prussia. Un primo passo era compiuto ma la partita fra Bismarck e Vienna era ancora aperta. Alla fine del 1865 scadevano, intanto, i trattati dello Zollverein, lunione doganale fra Prussia, Austria e gli altri Stati della Confederazione germanica. Bismarck non si oppose alla volontà dei ministri prussiani di liberarsi degli impegni contratti con lAustria e i dazi doganali che ne derivarono eressero una frontiera fra i due sistemi economici. Le relazioni fra Berlino e Vienna subirono un notevole peggioramento. Un ritorno alla delicata questione danese avvenne nel febbraio 1865, quando Bismarck si offrì di riconoscere al duca Federico di Augustenburg la sovranità sullo Schleswig-Holstein a patto che la Prussia ne ottenesse il controllo militare. Federico invece reclamò la piena autorità sui territori e trovò, in questo, un alleato nellAustria. Bismarck, allora, incitò re Guglielmo I a reclamare i ducati, ottenendone un rifiuto; fin quando, il 14 agosto 1865, la Convenzione di Gastein non stabilì il destino dei territori: lHolstein passava allAustria e lo Schleswig alla Prussia. Guglielmo si ritenne soddisfatto, Bismarck meno.[14] L’alleanza con l’Italia e la guerra contro lAustria[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Alleanza italo-prussiana e Guerra austro-prussiana. Bismarck fu nominato Primo ministro di Prussia nel 1862.[15] L’alleanza italo-prussiana vista dal giornale austriaco Humoristické listy (9 maggio 1866). In ceco: «Cosa darebbero i due per vedere anche all’indietro?» Il re dItalia Vittorio Emanuele II con il peso del Veneto e Bismarck con i ducati danesi precipitano verso la guerra (“Valka”) e contro la roccia delle forze unite dell’Impero austriaco. Fu latteggiamento di un terzo Paese, lItalia, a dare il colpo decisivo alle relazioni austro-prussiane. L8 aprile 1866, infatti, lItalia, che aveva le stesse necessità della Prussia di liberarsi definitivamente dal controllo austriaco, spinta anche da Napoleone III di Francia, si impegnò in unalleanza con la Prussia. Il trattato prevedeva lentrata in guerra dellItalia contro lAustria se questultima fosse stata attaccata entro tre mesi dalla Prussia. Bismarck, daltro canto, si impegnò a concludere la pace con lAustria solo quando questa avesse ceduto allItalia il Veneto. Il 1º giugno gli austriaci misero in discussione il destino degli ex ducati danesi e il 12 giugno si impegnarono a cedere il Veneto alla Francia se questa fosse rimasta neutrale nei loro confronti. Ottenuta la neutralità di Napoleone III, due giorni dopo, Vienna invocò la mobilitazione federale tedesca contro Berlino. Bismarck allora dichiarò sciolta la Confederazione germanica e inviò un ultimatum agli Stati germanici che avevano accolto linvito austriaco. Scoppiò così la guerra austro-prussiana. La campagna militare della Prussia durò appena 15 giorni e si concluse il 3 luglio 1866 con la battaglia di Sadowa, durante la quale lesercito austriaco subì una pesante sconfitta.[16] Bismarck, ansioso di porre fine alla guerra nel timore che Russia e Francia si sarebbero opposte a un riassetto dellEuropa centrale, propose allAustria come condizioni di pace la supremazia prussiana a nord del fiume Meno e lindipendenza degli Stati meridionali della Confederazione germanica. Vienna, sconfitta, non fece troppe difficoltà, ma la Russia, che temeva una Prussia più potente, protestò. Bismarck minacciò allora di far scoppiare uninsurrezione nella Polonia russa e lo zar Alessandro II si persuase a cedere. Anche la Francia dovette rassegnarsi al nuovo assetto politico, non prima, però, di aver ottenuto da Bismarck la conferma dellindipendenza della Germania meridionale e la promessa di un plebiscito nello Schleswig che era stato occupato dai prussiani.[17] Il 24 luglio 1866, Guglielmo I si convinse della necessità di non eccedere con le richieste contro Vienna e due giorni dopo veniva firmato un primo trattato con lAustria. Questultima si ritirava dalla Confederazione germanica (che di fatto scomparve) e accettava la nascita della Confederazione Tedesca del Nord a guida prussiana. Bismarck, da parte sua, mantenne limpegno assunto con lItalia che, nonostante la sconfitta di Custoza, ottenne tramite la Francia il Veneto, ma nullaltro. Così che quando Garibaldi conquistò il Trentino dovette poi ritirarsi. La Confederazione del Nord[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Confederazione Tedesca del Nord. La Confederazione Tedesca del Nord (1866-1871) a guida prussiana. Il confine della confederazione è tracciato in rosso. Bismarck, il ministro della Guerra prussiano Albrecht von Roon (1803-1879) e il capo di stato maggiore Moltke intorno al 1860. La Confederazione Tedesca del Nord esigeva una nuova costituzione e Bismarck, nel dicembre 1866, iniziò a studiare la costituzione di Francoforte del 1846 e quella degli Stati Uniti. La bozza che ne derivò era molto simile alla carta della Confederazione germanica, tranne per il fatto che al re di Prussia spettava il pieno controllo dellesercito.[18] Ai primi del 1867 i rappresentanti degli Stati federati approvarono la stesura di Bismarck, il quale, per venire incontro ai liberali dellassemblea costituente, accettò di includervi il voto a scrutinio segreto. Nella tarda estate dello stesso anno la costituzione entrò in vigore.[18] Bismarck fece della Germania un Paese costituzionale: non solo il diritto di voto risultava più esteso che altrove, ma fra tutti i Paesi europei solo in Germania esisteva realmente lo scrutinio segreto. Al parlamento spettavano le funzioni fondamentali e a capo dellesecutivo era posto il re di Prussia.[19] Perseguendo ora la linea politica della pace allesterno per potersi concentrare sulledificazione del nuovo sistema federale, Bismarck si trovò di fronte al problema di una piccola parte della vecchia Confederazione germanica che, benché geograficamente rientrasse nel nuovo assetto a guida prussiana, non poteva essere inserita nella Confederazione del Nord. Si trattava del Lussemburgo, presidiato da truppe prussiane ma sottoposto alla sovranità del re dOlanda Guglielmo III.[20] Bismarck ebbe lidea di convocare una conferenza internazionale che si tenne a Londra e che l11 maggio 1867 stabilì che il Lussemburgo sarebbe rimasto indipendente, la guarnigione prussiana ritirata e le fortificazioni distrutte. La soluzione fece svanire la speranza dellopinione pubblica francese di acquisire il Lussemburgo come compensazione alla nascita della Confederazione del Nord, e vista la scomparsa del baluardo militare, i generali di Napoleone III iniziarono a progettare uninvasione della Prussia. Così che, sebbene equilibrata, la soluzione diplomatica del Lussemburgo distrusse i buoni rapporti tra Parigi e Berlino.[20] La crisi per la successione spagnola[modifica | modifica sorgente] Bismarck in una caricatura del giornale Vanity Fair dellottobre 1870. Dopo il voto contrario allunificazione espresso dagli elettori tedeschi meridionali nel 1868, venne meno la speranza che la Germania unita potesse realizzarsi senza avvenimenti traumatici. Bismarck rifiutava lidea di una guerra preventiva, pur tuttavia, nel 1870 era convinto che un conflitto con la Francia avrebbe favorito lunificazione della Germania. Occorreva quindi sfruttare la possibilità di una guerra quando questa si sarebbe offerta.[21] Questa possibilità si presentò nella primavera del 1870 quando il parlamento spagnolo offrì il trono vacante di Madrid a Leopoldo di Hohenzollern-Sigmaringen della linea cattolica degli Hohenzollern, la casata di Guglielmo I. I francesi temettero un accerchiamento da Sud (Spagna) e da Est (Prussia). Nelloccasione Bismarck si dimostrò cauto rimanendo per buona parte della crisi nella località di soggiorno di Varzin, (oggi nel Distretto di Słupsk, in Polonia), ma è probabile che ci siano state pressioni segrete da parte sua per la candidatura di Leopoldo. Sicuramente Bismarck, a causa di dichiarazioni di Napoleone III, era perfettamente conscio del rischio di una guerra e ne tenne conto. Ma il 12 luglio, su suggerimento di Guglielmo I, Leopoldo annunciò la rinuncia al trono spagnolo.[22] Il dispaccio di Ems[modifica | modifica sorgente] Bismarck, tornato a Berlino, meditò sul da farsi per recuperare la tensione. Togliendolo da ogni indecisione, la Francia avanzò, il 13 luglio 1870, richieste ultimative alla Prussia. Secondo il governo di Parigi Guglielmo I doveva approvare ufficialmente la rinuncia di Leopoldo, scusarsi per aver appoggiato la candidatura e impegnarsi a non rilanciarla mai più. Il re di Prussia respinse le richieste francesi e lo stesso giorno telegrafò dalla località termale di Ems a Berlino del suo colloquio con lambasciatore francese. Bismarck, così come racconta nelle sue memorie, si sentì con il capo di stato maggiore Moltke sulleventualità di una guerra e ricevutone lassicurazione che una dilazione sarebbe stata svantaggiosa per la Prussia, pubblicò la notizia del dispaccio di Ems. Nel farlo omise le frasi più concilianti di Guglielmo e sottolineò la rinuncia del re a non impegnarsi per il futuro a candidare un Hohenzollern al trono di Spagna; puntualizzò anche che Guglielmo aveva rifiutato di vedere nuovamente lambasciatore francese e che non aveva più nulla da comunicargli.[23] Il governo francese credette di aver subito una grave provocazione, ingestibile di fronte allopinione pubblica e imboccò la strada della guerra contro la Prussia, attorno alla quale si sarebbe però mobilitata tutta la Germania.[24] La guerra contro la Francia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Guerra franco-prussiana. Così come in occasione della guerra austro-prussiana, Bismarck puntò a una vittoria rapida seguita dalla pace e dalla conciliazione. La vittoria fu raggiunta rapidamente: scoppiata a luglio del 1870, a settembre la guerra aveva già con la sconfitta francese di Sedan segnato il suo destino. Ma la pace e la riconciliazione si rivelarono difficili a realizzarsi. Diversamente dalla guerra austro-prussiana del 1866, ora i generali non permisero a Bismarck di interferire nelle loro operazioni. Né i francesi si dimostrarono favorevoli alla pace, tanto che Bismarck dovette rassegnarsi al fatto che, finché Parigi non fosse caduta, larmistizio sarebbe stato impossibile.[25] La nascita dellImpero tedesco[modifica | modifica sorgente] Bismarck in divisa nel 1871. La proclamazione di Guglielmo I a imperatore di Germania. Bismarck è al centro in divisa bianca rivolto verso Guglielmo alla cui destra è raffigurato lerede al trono Federico.[26] Con lesercito alle porte della capitale francese e una guerra che da difensiva era diventata offensiva, Bismarck si rese conto che gli alleati tedeschi del Sud non avrebbero accettato a lungo di proseguire le ostilità e si trovò nella necessità di forzarli ad accettare di entrare nella Confederazione. Se fossero rimasti autonomi, infatti, avrebbero potuto concludere accordi di pace separata con la Francia. Bismarck, quindi, perseguì lunità della Germania per poter continuare la guerra. Egli minacciò i principi tedeschi avvertendoli che, se si fossero ritirati, lunità tedesca si sarebbe fatta contro di loro, ma se fossero rimasti al fianco della Prussia, ne sarebbero stati gli artefici.[27] Fece anche importanti concessioni allo Stato del sud più esteso e importante: la Baviera. Il Paese mantenne infatti il diritto a dazi più bassi sulla birra, a gestire una propria rete ferroviaria e anche, ma solo in tempo di pace, ad avere un proprio esercito. Inoltre, la politica interna bavarese sarebbe stata gestita nella più completa autonomia. A re Ludovico II, Bismarck assicurò anche un vitalizio segreto. In cambio il Re di Baviera scrisse a Guglielmo I, sotto dettatura di Bismarck, una lettera in cui gli riconosceva la corona imperiale. Nel novembre 1870 furono conclusi anche i trattati con tutti gli altri Stati tedeschi meridionali.[28] Il 18 gennaio 1871 Guglielmo I fu incoronato imperatore di Germania a Versailles e il 28 febbraio Parigi capitolò. Alle trattative di pace Bismarck era intenzionato a reclamare alla Francia Strasburgo, ma non Metz: «Non mi piace lidea che nel nostro Paese viva malvolentieri un così alto numero di francesi». Egli, però, non riuscì a far prevalere la sua linea. Moltke, infatti, e gli altri generali, insistettero per annettere Metz e Guglielmo I li appoggiò. Bismarck riuscì comunque ad andare incontro ad alcune richieste francesi. Ridusse lindennità da 6 a 5 miliardi di franchi e, nonostante le proteste di Moltke, consentì alla Francia di conservare Belfort.[29] Cancelliere imperiale (1871-1890)[modifica | modifica sorgente] Il 3 marzo 1871, in tutta la Germania venne eletto il primo parlamento tedesco. Il 21 marzo Bismarck fu nominato Cancelliere (conservando anche la carica di Primo ministro e ministro degli Esteri prussiano). Il 28 Guglielmo I lo nominò principe dellImpero tedesco assegnandogli la gran croce di diamanti dellOrdine di Hohenzollern. Limperatore, inoltre, gli regalò una proprietà a Friedrichsruh (nellattuale comune di Aumühle, ducato di Lauenburg) facendolo divenire uno dei più grandi proprietari terrieri e di legname della Germania.[30] I contrasti nella politica interna[modifica | modifica sorgente] Il Kulturkampf[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Kulturkampf . Una vignetta del Kladderadatsch pubblicata il 31 marzo 1878. Leone XIII (successore di Pio IX): «Ora, la prego, non sia timido». Bismarck: «Ma prego, neanche lei!» Bismarck, realizzato il sogno dellunità tedesca, si concentrò su coloro che definiva i nemici interni della Germania. Il Kulturkampf (che tradotto dal tedesco significa “Battaglia di civiltà”) fu il tentativo del Cancelliere, protestante, di soffocare lo sviluppo del partito centrista (Deutsche Zentrumspartei). Questo movimento, che era all’opposizione, era formato principalmente da cattolici (una minoranza in Germania) e da antiunionisti. Bismarck definiva i seguaci del Centro Reichsfeinde: “Nemici dellimpero”. Contro di loro, nel maggio 1873 fece approvare delle leggi (“Leggi di maggio”) che disponevano che la formazione e la nomina degli ecclesiastici fossero sottoposte allapprovazione dello Stato.[31] Così come farà in futuro in altre circostanze, Bismarck tentò di sfruttare la lotta contro il Centro per montare una situazione di pericolo interno, per dividere i fronti parlamentari e consolidare il potere. Ulteriori leggi promulgate furono, nel 1874, il matrimonio civile obbligatorio, la “legge di espatrio” con la quale gli ecclesiastici disubbidienti furono minacciati del ritiro della cittadinanza, e la “legge del paniere”, con cui il clero doveva rinunciare ai servizi dello Stato.[32] La reazione dellopinione pubblica, tuttavia, non fu quella sperata da Bismarck: alle elezioni generali del 1874 la sinistra del partito nazional-liberale si rafforzò, così come il partito del Centro che aumentò i suoi deputati da 61 a 95. Ad aggravare la situazione, il 13 luglio un giovane cattolico attentò alla vita del Cancelliere che addossò tutta la responsabilità al Centro.[33] Di fronte alle perplessità di Guglielmo I sulla politica di Bismarck, costui minacciò le dimissioni e, di fatto sconfitto allinterno, si rivolse allestero cercando di trattare con papa Pio IX proponendogli labrogazione delle “leggi di maggio” se il pontefice avesse convinto il Centro ad appoggiarlo. Ma non ottenne alcun risultato.[34] I socialisti[modifica | modifica sorgente] Analogamente ai cattolici e agli antiunionisti del partito del Centro, Bismarck riconosceva nei socialisti un pericolo per lordine interno e per il suo potere personale. Già il 3 aprile 1873 deplora che la «stampa socialdemocratica nutre continuamente leccitazione degli operai contro il governo e le classi dei proprietari. […] In questa battaglia il governo non deve restare passivo, ma è anzi obbligato a difendere le necessarie fondamenta dellordinamento statale da agitazioni siffatte».[35] Nel 1875 il Cancelliere propose una legge eccezionale contro la propaganda socialdemocratica, che non ebbe il favore della maggioranza. Tre anni dopo, tuttavia, gli si presentò unoccasione di rivincita: l11 maggio 1878 un giovane squilibrato attentò, senza successo, alla vita di Guglielmo I. La risposta di Bismarck fu di presentare al parlamento le “leggi eccezionali” contro i socialisti che non era riuscito a far approvare nel 1875 e che neanche questa volta passarono (votarono a favore solo i conservatori). Qualche settimana dopo, il 2 giugno, un altro anarchico sparò allimperatore che in questo caso fu ferito gravemente. Bismarck allora sciolse il parlamento ripromettendosi, con il congresso internazionale di Berlino che stava per riunirsi, di ottenere uno strumento di propaganda per le successive elezioni. Il congresso di Berlino[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Congresso di Berlino . Il momento della firma al congresso di Berlino del 1878. In primo piano Bismarck fra Andrássy (Austria) e Pëtr Andreevič Šuvalov (Russia) a cui stringe la mano.[36] Il congresso di Berlino terminò il 13 luglio 1878 come previsto, e cioè con il successo di Bismarck che fece da arbitro nelle dispute sui Balcani e spinse lAustria a riavvicinarsi alla Germania. Il 30 si tennero le elezioni, che ancora una volta delusero il Cancelliere. I socialisti persero solo 3 seggi su 12 e il Centro si rafforzò. Nonostante ciò questo parlamento, probabilmente influenzato dal secondo attentato allImperatore, approvò le leggi anti-socialiste[37] che, a causa dei nazional-liberali, furono limitate a 3 anni. Bismarck allora cambiò strategia e, sfruttando lappoggio dei cattolici allattuazione delle sue riforme economiche sul protezionismo, abbandonò i nazional-liberali (fortemente indeboliti alle precedenti elezioni) e nel maggio 1879 si alleò con il Centro, che accettò nonostante le “leggi di maggio” fossero ancora in vigore.[38] La politica estera dopo il congresso di Berlino[modifica | modifica sorgente] Nellestate del 1879, dopo tutte le difficoltà incontrate, il cambiamento di rotta in politica interna era completo. Bismarck aveva comunque ottenuto le leggi anti-socialiste ed era stato instaurato il protezionismo fiscale. Allo stesso modo il Cancelliere concepì le alleanze internazionali, come un sistema di protezione dallesterno. La Duplice alleanza con l’Austria[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Duplice alleanza. Allinizio del 1879 Bismarck decise di stipulare unalleanza difensiva e conservatrice con lAustria-Ungheria che non oppose difficoltà. Guglielmo I, invece, che era molto legato alla Russia, diffidava dellAustria. Per vincere la resistenza del suo imperatore, Bismarck provocò la Russia di modo da dimostrare lutilità dellalleanza. In sostanza il Cancelliere pubblicò un accordo con lAustria sullo Schleswig del Nord del 13 aprile 1878, ma lo postdatò all11 ottobre 1878, cioè a dopo il congresso di Berlino. Così facendo diede limpressione di aver ricevuto una ricompensa da Vienna per i servigi a lei concessi al Congresso a danno della Russia.[39] Lo zar Alessandro II rispose scrivendo in tono arrogante a Guglielmo I, e Bismarck parlò di una minaccia di guerra. Guglielmo, però, forte di argomenti quali lantica amicizia della Russia nei confronti degli Hohenzollern, recalcitrava e solo dopo le minacce di dimissioni di Bismarck cedette. La Duplice alleanza fra Austria e Germania fu conclusa il 7 ottobre 1879. Da quel momento limperatore di Germania non si sarebbe più opposto al suo Cancelliere. Le intese con la Russia e con lItalia[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Alleanza dei tre imperatori e Triplice alleanza (1882). Il ministro degli Esteri russo Girs, Bismarck e il ministro degli Esteri austriaco Kálnoky a Skierniewice nel 1884, per il rinnovo dellAlleanza dei tre imperatori. LAlleanza dei tre imperatori, stipulata nel 1881, fu probabilmente il più grande successo in politica estera di Bismarck, il quale convinse lAustria a firmare un patto di neutralità con il suo naturale nemico, la Russia. Germania, Austria e Russia si impegnarono infatti a non attaccarsi nel caso una quarta potenza avesse aggredito una di loro. Lamicizia della Russia fu così riconquistata dopo la Duplice alleanza e un fronte continentale conservatore si formò a sfavore della Francia e degli interessi britannici nel Vicino Oriente. Con questo trattato Bismarck ottenne la sicurezza dei confini della Germania, poiché un attacco combinato di Francia e Russia diveniva impossibile. Quando però gli austriaci cominciarono a lamentarsi dellAlleanza dei tre imperatori, Bismarck escogitò un accordo che avrebbe liberato lAustria, la cui scarsa salute di impero multietnico gli stava molto a cuore, dal pericolo di essere attaccata da sud. Nello stesso tempo il Cancelliere venne incontro alle richieste degli italiani, che erano isolati, e convinse lAustria ad accettare nel 1882 unalleanza difensiva a tre con lItalia. Il prezzo, questa volta, lo pagò Bismarck, che si impegnò a difendere lItalia nel caso fosse stata attaccata dalla Francia. Limpero coloniale[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Impero coloniale tedesco e Conferenza di Berlino (1884). Rappresentazione francese della Conferenza di Berlino sullAfrica del 1884-1885. Bismarck è al centro, seduto. Dopo un certo riavvicinamento della Germania alla Francia (Bismarck fece addirittura un tentativo, fallito, di riconciliazione completa fra il 1882 e il 1885) risultò che la conseguenza dellattività diplomatica di Bismarck fu lemarginazione della Gran Bretagna. Ciò comportò una certa libertà di azione della Germania che formò in pochissimi anni, dal nulla e sulla spinta dell”età dellimperialismo”, un consistente impero coloniale. Questi nuovi possedimenti, anche nellottica del riavvicinamento alla Francia, minacciavano i domini inglesi. Per Bismarck, comunque, le colonie rappresentarono soprattutto una causa nazionale per la quale combattere e consolidare il potere. Dallo zelo di commercianti intraprendenti che poi si mettevano al riparo della bandiera imperiale, nacquero LAfrica tedesca del Sud-Ovest (1884), il Kamerun (corrispondente allattuale Camerun, 1884), la Nuova Guinea Tedesca e lAfrica Orientale Tedesca (1885).[40] Voluta da Bismarck, la conferenza di Berlino del 1884-1885 regolò tutte la questioni coloniali in sospeso in Africa. In quella sede Francia e Germania fecero causa comune contro la Gran Bretagna e il Cancelliere, a seguito anche degli altri importanti successi ottenuti in quegli anni, toccò lapice del prestigio internazionale. Il suo sistema continentale che comprendeva quasi tutta lEuropa era più solido che mai e la Germania ne era larbitro. Tuttavia, presto, le cose sarebbero cambiate. Le riforme sociali[modifica | modifica sorgente] Ispirato più da convenienze politiche che da filantropia, Bismarck attuò fra il 1881 e il 1889 il primo sistema previdenziale al mondo, che servì da modello per tutti gli altri paesi. Nel 1883 istituì lassicurazione contro le malattie e nel 1884 quella contro gli infortuni. Nel 1889, infine, realizzò un progetto di assicurazione per la vecchiaia.[41] La crisi del sistema Bismarck e il riarmo[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Trattato di controassicurazione. Guglielmo I di Germania (a sinistra) e Bismarck. In pochi mesi il sistema bismarckiano subì quasi un tracollo: il 30 marzo 1885, il governo francese di Jules Ferry, favorevole alla politica della Germania, cadde e dopo qualche mese, nel gennaio 1886, divenne Primo ministro Charles de Freycinet, molto meno ben disposto nei confronti di Bismarck. Lo stesso anno Austria e Russia arrivarono ai ferri corti per la crisi bulgara. Per soccorrere Vienna Bismarck spinse lAustria a riconciliarsi almeno con la Gran Bretagna, vero avversario della Russia in Asia e, anche per il cambio di regime a Parigi che non gli consentiva più una politica dintesa antibritannica, abbandonò ogni ambizione coloniale. Poco tempo dopo, a un esploratore tedesco che gli chiedeva del suo interesse per lAfrica, rispose: «Qui è la Russia, qui è la Francia e in mezzo cè la Germania. È questa la mia mappa dellAfrica».[42] Lallontanamento dalla Francia consentì a Bismarck di sfruttare il pericolo di unaggressione francese esagerandola a scopi interni. Nel novembre 1886 presentò infatti al Reichstag, il parlamento tedesco, una legge di riorganizzazione militare. La proposta, nonostante un violento discorso del Cancelliere su di una presunta congiura delle classi alte e sul pericolo di uninvasione, non passò. Il parlamento allora fu immediatamente sciolto e alle successive elezioni Bismarck ottenne una vittoria schiacciante. Allinizio del 1887 fu approvata così la riforma dellesercito e una legge relativa che sarebbe rimasta in vigore 7 anni (invece dei 3 abituali).[43] La vicenda, grazie a una lettera di papa Leone XIII che condannava coloro che avrebbero votato contro la legge di riorganizzazione militare, consentì a Bismarck anche di mettere fine al Kulturkampf. In compenso, nel marzo 1887, la maggior parte delle leggi anticlericali fu abrogata.[44] In campo internazionale, conseguenza della crisi bulgara, vi fu lultimo tentativo diplomatico di Bismarck di tenere in pace Austria e Russia: la firma del Trattato di controassicurazione. Con questo accordo, del giugno 1887, che sanciva la fine dellAlleanza dei tre imperatori, la Germania si impegnava a non attaccare la Russia se non in caso di attacco russo allAustria; e la Russia si impegnava a non attaccare la Germania se non in caso di attacco tedesco alla Francia. Lo scontro con Guglielmo II[modifica | modifica sorgente] Bismarck in un dipinto del 1894.[45] Il 9 marzo del 1888 limperatore Guglielmo I si spense lasciando il trono al figlio Federico III il quale a sua volta morì solo tre mesi dopo lincoronazione. Nuovo sovrano divenne quindi il figlio di Federico, Guglielmo II. Bismarck credette di poter dominare il ventinovenne rampollo della dinastia Hohenzollern e mostrò subito poco rispetto per le sue idee. Lo scontro personale avvenne allinizio del 1890, quando il Cancelliere fece in modo di esasperare lo scontro sociale per ottenere poi una vittoria schiacciante e decisiva sui socialisti. Ma Guglielmo II non voleva iniziare il suo regno facendo sparare sui tedeschi e redasse un proprio programma di riforme sociali che fu promulgato il 4 febbraio 1890 senza la firma di Bismarck.[46] Il 20 febbraio, con le elezioni politiche, i conservatori bismarckiani e i nazional-liberali persero più della metà dei loro seggi e i socialdemocratici raccolsero più voti di tutti gli altri partiti, anche se il sistema elettorale non consentì loro una rappresentanza proporzionata al successo. Con quel parlamento, lunica via duscita che Bismarck intravedeva era una politica repressiva, una guerra civile e un colpo di stato: anche i ministri lo allontanarono.[47] Il Cancelliere tentò allora di formare una nuova coalizione cercando di coinvolgere il Centro cattolico di Ludwig Windthorst, ma fu un insuccesso: i conservatori si rifiutarono di accordarsi con i cattolici, mentre il Centro chiese che la Chiesa di Roma riconquistasse le posizioni di privilegio che vantava prima del 1872.[48] Gli ultimi anni (1890-1898)[modifica | modifica sorgente] Di fronte alla incompatibilità delle sue idee con il parlamento e lImperatore, Bismarck si dimise dalla cancelleria il 20 marzo 1890. Venne ricompensato per i suoi servigi con la promozione a “colonnello generale con la dignità di Maresciallo” e fu nominato Duca di Lauenburg. Gli successe alla Cancelleria Leo von Caprivi. Ritiratosi a Varzin in Pomerania (oggi Warcino, frazione di Kępice), un mese dopo la morte della moglie (27 novembre 1894) si trasferì a Friedrichsruh (oggi nel comune di Aumühle nel Circondario del ducato di Lauenburg) dove si dedicò alla scrittura delle sue memorie (Gedanken und Erinnerungen). Morì nel 1898 alletà di 83 anni e venne sepolto nel Mausoleo Bismarck; sulla cui lapide è scritto: «Leale servo tedesco del kaiser Guglielmo I». Onorificenze[modifica | modifica sorgente] Trattamenti di Otto von Bismarck Stemma Cancelliere dellImpero tedesco Primo Ministro di Prussia Trattamento di cortesia Sua Eccellenza Trattamento colloquiale Vostra Eccellenza Trattamento alternativo Herr I trattamenti donore Trattamenti di Otto von Bismarck Stemma Principe di Bismarck Trattamento di cortesia Sua Altezza Serenissima Trattamento colloquiale Vostra Altezza Serenissima Trattamento alternativo Conte di Bismarck-Schönhausen Trattamento informale Herr I trattamenti donore Onorificenze tedesche[modifica | modifica sorgente] Cavaliere dellOrdine dellAquila Nera - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine dellAquila Nera Cavaliere dellOrdine Pour le Mérite (classe militare) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine Pour le Mérite (classe militare) Cavaliere dellOrdine Pour le Mérite (classe di pace) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine Pour le Mérite (classe di pace) Croce di Ferro di I classe - nastrino per uniforme ordinaria Croce di Ferro di I classe Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria Croce di Ferro di II classe Onorificenze straniere[modifica | modifica sorgente] Per i successi ottenuti e per le relazioni internazionali che intratteneva, Bismarck fu insignito di numerose onorificenze straniere. Delle seguenti se ne ha un riscontro in fonti attendibili:[49] Cavaliere dellOrdine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine Supremo della Santissima Annunziata Cavaliere dellOrdine dei Serafini - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine dei Serafini Cavaliere dellOrdine Imperiale di SantAndrea - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine Imperiale di SantAndrea Cavaliere dellOrdine Reale del Toson doro (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere dellOrdine Reale del Toson doro (Spagna) Commendatore dellOrdine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo - nastrino per uniforme ordinaria Commendatore dellOrdine di San Giovanni del Baliaggio di Brandeburgo Note[modifica | modifica sorgente] La prima pagina del settimanale statunitense Saturday Evening Post del 28 novembre 1903 dedicata a Bismarck Il monumento a Bismarck a Berlino, oggi.
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 18:10:49 +0000

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