PENSIERO DEL MATTINO 15 luglio 2013 XV San Bonaventura dottore - TopicsExpress



          

PENSIERO DEL MATTINO 15 luglio 2013 XV San Bonaventura dottore della Chiesa Nel silenzio la Parola: Es 1,8-14.22; Sal 123; Mt 10,34-11,1 Chi accoglie voi accoglie me Accogliersi gli uni gli altri è importante per la testimonianza del Vangelo, ci riconosceranno, infatti, come veri discepoli di Gesù se ci ameremo in lui, come fratelli di un unico Padre. Chi accoglie noi, le nostre opere e le nostre parole, in verità, non lo fa perché siamo particolarmente bravi, ma perché obbedisce alla voce del Padre e vede lui in noi. Siamo degli umili strumenti di cui il Signore si serve per portare a compimento la sua opera. Nato nel 1218 a Bagnoregio (Viterbo), nel 1236 venne mandato a Parigi per studiare le arti liberali e la teologia presso l’eminente maestro Alessandro di Hales. Protetto dal re Luigi IX ed entrato nell’ordine dei frati minori francescani, cominciò a insegnare teologia al collegio universitario francescano di Parigi nel 1284. Divenuto maestro generale dell’ordine, ne fu il “secondo fondatore”, e dovette dividersi tra la teologia e gli uffici della carica. Il Papa Gregorio X lo volle consacrare Vescovo e nominare Cardinale. Gli chiese anche di preparare un importantissimo evento ecclesiale: il II Concilio Ecumenico di Lione, che aveva come scopo il ristabilimento della comunione tra la Chiesa Latina e quella Greca. Egli si dedicò a questo compito con diligenza, ma non riuscì a vedere la conclusione di quell’assise ecumenica, perché morì durante il suo svolgimento nel 1274. Un anonimo notaio pontificio compose un elogio di Bonaventura, che ci offre un ritratto conclusivo di questo grande santo ed eccellente teologo: “Uomo buono, affabile, pio e misericordioso, colmo di virtù, amato da Dio e dagli uomini… Dio infatti gli aveva donato una tale grazia, che tutti coloro che lo vedevano erano pervasi da un amore che il cuore non poteva celare” (cfr J.G. Bougerol, Bonaventura, in A. Vauchez (a cura), Storia dei santi e della santità cristiana. Vol. VI. L’epoca del rinnovamento evangelico, Milano 1991, p. 91). Raccogliamo l’eredità di questo santo Dottore della Chiesa, che ci ricorda il senso della nostra vita con le seguenti parole: “Sulla terra… possiamo contemplare l’immensità divina mediante il ragionamento e l’ammirazione; nella patria celeste, invece, mediante la visione, quando saremo fatti simili a Dio, e mediante l’estasi … entreremo nel gaudio di Dio” (La conoscenza di Cristo, q. 6, conclusione, in Opere di San Bonaventura. Opuscoli Teologici /1, Roma 1993, p. 187). Buona giornata a tutti voi, solo Gesù è la nostra forza che riempie il senso alla vita. Evviva, Gesù! Don Giovanni Salvia
Posted on: Mon, 15 Jul 2013 04:43:23 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015