PERSONAGGI 13 27 agosto Ricordate la bagarre scoppiata quando uscì in libreria “Il sangue dei vinti”? Dopo anni di omertà, le tristi vicende seguite alla cadu- ta del fascismo erano state ripe- scate dalla naftalina grazie al libro di Giampaolo Pansa, attaccato prima ancora della sua pubblica- zione, e duramente, dai custodi della cultura ufficiale nostrani. Ecco, in Spagna non è andata co- sì. Non proprio. Per Pio Moa, lo storico oggi ospite del Meeting (l’incontro è in Sala Neri, alle 1 1,15), è andata molto, molto peggio. I sindacati hanno chiesto ufficialmente alla Camera dei de- putati di oscurare la sua intervista alla tv di Stato; i giornali lo han- no attaccato durissimamente, e al- cuni, tra cui “El Pais”, non gli hanno neppure concesso il diritto di replica. Ai tempi di Franco, Moa appar- teneva al partito comunista spa- gnolo; giudicandolo “troppo riformista”, stracciò la tessera e si iscrisse al “partito comunista rico- stituito”, una formazione maoista che diede origine al gruppo terro- rista Grapo. L’intenzione era quella di dar vita a un movimento effettivamente comunista: comin- ciò allora una indagine serrata sull’ideologia marxista, fino alla conclusione che si trattava non di una buona dottrina mal applicata, ma di una costruzione di pensiero errata alla sua radice, che condu- ceva i suoi seguaci al crimine. Di qui, l’abbandono del marxismo. Per il ritorno a una vita normale dovette però attendere l’amnistia del 1983, continuando nel frat- tempo a vivere nella clandestinità. Fu in questo periodo che Moa de- cise di avviare un’indagine stori- ca sulla guerra civile spagnola. Condotta sui documenti presenti negli archivi del partito socialista, dei nazionalisti catalani e baschi, la ricerca porta a una conclusione ineludibile: la vulgata corrente, “politicamente corretta”, che la guerra fosse stata una lotta tra de- mocrazia e fascismo, che la Spa- gna fosse stata divisa in democra- tici di sinistra e fascisti di destra (tutto il mondo è paese...) era fal- sa. La minaccia rivoluzionaria ini- ziale, stando ai documenti, era di matrice fondamentalmente anar- chica e marxista; la causa reale della guerra era stata la distruzio- ne della legalità repubblicana da parte della sinistra, che era in maggioranza rivoluzionaria, mentre la destra era per lo più co- stituita da moderati, gli estremisti erano ancora molti pochi (la radi- calizzazione sarebbe giunta do- po, in seguito alla deriva rivolu- zionaria della repubblica). Una svolta a dir poco coperni- cana in termini culturali, che però andavano a coincidere con l’identità nazionale e coi tabù mediatici. E infatti, nessun edito- re, di sinistra così come di destra, si mostra interessato alla pubbli- cazione. Anzi. Ad aprirsi è sola- mente l’ultima delle molte porte cui Moa bussa, quella della casa editrice Encuentro, fondata da Josè Miguel Oriol, nata dall’e- sperienza di Comunione e libera- zione. L’unica, come riconosce lo stesso autore, ad avere il corag- gio di pubblicare il primo libro. Ed è subito uno straordinario successo di pubblico. Questa mattina sarà proprio O- riol a introdurre l’incontro in cui Moa parlerà delle origini della guerra civile spagnola. Dopo es- serci fatti raccontare la sua espe- rienza fuori del comune, gli chie- diamo che cosa pensi del Mee- ting. “Non sono cattolico, non sono molto interessato ai temi re- ligiosi. Ma la frase di Cervantes che avete scelto come titolo con- tinua così: ‘Per la libertà, San- cho, e per l’onore, bisogna ri- schiare la vita’. Su questo, sono d’accordo”. Francesco Tanzilli Pio Moa, storico spagnolo, che oggi tiene un incontro sulle origini della guerra civile spagnola. Soltanto la casa Encuentro (vicina a Cl) ha avuto il coraggio di editare il suo libro revisionista “La verità sulla guerra civile” Nonostante il silenzio di giornali e tv, il suo libro sugli Anni Trenta è un best-seller: “La sinistra scatenò le ostilità. Ai tempi di Franco ero marxista; aderivo al Grapo. Poi abbandonai il comunismo ma vissi da clandestino fino all’83”
Posted on: Sun, 07 Jul 2013 14:57:11 +0000
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