PIU’ Carne mangiamo MENO persone mangiano Mentre i riflettori - TopicsExpress



          

PIU’ Carne mangiamo MENO persone mangiano Mentre i riflettori di tutti i media sono puntati sul piccolo erede della famiglia dei Windsor, il figlio della principessa Kate e del principe William (quanto pesa, come si chiamerà, quali saranno le sue prime scarpine ed altre amenità del genere), nessuno parla e punta i riflettori su alcune decine di migliaia di bambini in varie regioni del mondo che ogni giorno soccombono alla fame ed agli stenti per effetto della speculazione sui generi alimentari. Questi bambini non cresceranno, non raggiungeranno neanche un peso minimo, non avranno mai scarpine ma cammineranno su terra e sassi, il loro nome non sarà conosciuto se non alle loro povere madri che si dispereranno per non aver potuto nutrire i loro figli. Si tratta di un profondo dramma occultato dai media ma che è principalmente l’effetto del forte aumento dei prezzi dovuto ad una selvaggia speculazione fatta dalle grandi società finanziarie che hanno inserito gli alimenti di base in una borsa delle materie prime, determinando la risalita dei prezzi di vendita di alimenti come il mais, il grano, il riso e i cereali. Esiste oggi nel mondo piu’ cibo di quanto non basterebbe per sfamare l’intera popolazione umana. Allora per quale ragione più di 840 milioni di persone soffrono per denutrizione? La verità : Più carne mangiamo, meno persone riescono a nutrirsi sufficentemente. Se ognuno sulla Terra ottenesse da una alimentazione carnea il 25 per cento delle calorie necessarie per vivere, soltanto poco più di 3 miliardi di noi disporrebbero di cibo per nutrirsi. Se abbassiamo quella quota al 15 per cento le persone capaci di nutrirsi sufficentemente salirebbe a oltre 4 miliardi. Se l’intero mondo di colpo adottasse una alimentazione VEGAN, tutti gli esseri umani avrebbero accesso ad una dieta adeguata, tutti gli oltre 6 miliardi dipersone. L’Istituto World Watch riassume questo calcolo in maniera puntuale: ” Il consumo di carne costituisce un modello erratico di sfruttamento ottimale dei prodotti della terra, in particolare delle graniglie. Questi prodotti sarebbero consumati in maniera più adeguata se venissero consumati direttamente dagli esseri umani. La continua crescita nella produzione di carne dipende direttamente dall’utilizzo di graniglie negli allevamenti per animali destinati ai mercati più affluenti del mondo, sottraendo così preziose risorse alimentari alle popolazioni delle aree con minore potere economico”. Ci vogliono 8 chili di cereali per produrre mezzo chilo di carne adatta al consumo umano. Secondo stime delle Nazioni Unite, l’utilizzo di mezzo ettaro di terreno destinato all’allevamento di animali produce 10 chili di proteina adatta al consumo umano. Se quella stessa superficie di terreno venisse utilizzata per la produzione di soia si potrebbe ottenere un prodotto pari a 17 volte quel valore nutritivo in proteine. La produzione di graniglie da destinarsi agli allevamenti di animali richiede una quantità di acqua vastissima. Ci vogliono soltanto 1200 litri di acqua al giorno per ottenere cibo a sufficienza per una persona che segua una alimentazione di tipo VEGAN contro i 16.000 necessari per laproduzione di cibo dello stesso valore proteico da destinarsi a chi persegue una dieta alimentare carnea. Risparmieremmo più acqua rinunciando a mezzo chilo di carne di quanto non riusciremmo a fare rinunciando a farsi la doccia per un anno intero! Una quantità di cibo sufficiente ad una dieta individuale VEGAN può essere ottenuto da una superficie di terreno pari a 1/6 di quella necessaria per una dieta individuale basata su prodotti di origine animale. Se mettessimo insieme l’intera superficie arabile di terreno disponibile sullaTerra, ogni essere umano avrebbe a propria disposizione quasi un ettaro di spazio da destinare alla produzione di cibo a base vegetale, una superfice più che adeguata per il sostentamento di un individuo, ma assolutamente scarsa per la produzione di cibo a base animale che restituisca lo stesso valore nutritivo. earthoria Per completare queste cifre consideriamo chei paesi più sviluppati dal punto di vista industriale e militare si arrogano il “diritto” di esportare verso quelli più poveri le graniglie di loro produzione e di importare le carni prodotte in quei paesi spesso a scapito delle popolazioni contadine locali che si vedono sottratte le terre, le foreste e le risorse idriche dalle multinazionali. Modelli di sfruttamento della terra ad impatto zero sull’ambiente, come quelli adottati dalle popolazioni che si dedicano all’agricultura non intensiva col solo scopo di procurarsi il cibo per sopravvivere, vengono sostituiti, spesso con la forza, da impianti di sfruttamento intensivo di animali, attività questa ad altissimo impatto sul territorio e che determina l’inquinamento delle falde acquifere e dell’aria attraverso eiezioni solide e gassose rendendo, nel processo produttivo richiesto, inutilizzabili in futuro quelle stesse terre per un eventuale ripristino di modelli di produzione mirati al soddisfacimento diretto dei bisogni alimentari delle popolazioni locali. Se questa tendenza continua, le economie dei paesi maggiormente colpiti dalle carestie e dalla fame non riusciranno mai a divenire autosufficienti e la tragedia della morte per stenti di milioni di persone continuerà così come la conosciamo oggi, così come è stato nei decenni scorsi. L’unica soluzione veramente fondata su considerazioni etiche quali la libertà e la dignità di ogni essere umano di determinare la qualità della propria esistenza passa attraverso la promozione generalizzata di una dieta alimentare per tutti basata sui prodotti della terra. La scelta VEGAN è la risposta più congrua alla domanda di giustizia sociale, di pace e di sviluppo sostenibile che la società umana rivendica per la sopravvivenza della propria specie e per il ( NON secondario ) rispetto dei diritti di tutti gli altri esseri senzienti che solcano il pianeta.
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 15:41:56 +0000

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