PROLOGO PTRC I.- IL BUON GOVERNO DEL TERRITORIO VENETO: - TopicsExpress



          

PROLOGO PTRC I.- IL BUON GOVERNO DEL TERRITORIO VENETO: IL QUADRO CONOSCITIVO TERRITORIALE REGIONALE Per governare un territorio, disciplinarne l’uso e le trasformazioni, è necessario anzitutto conoscerlo. La conoscenza è un processo culturale complesso, che implica scelte di valore. Un territorio è memoria di chi vi è vissuto nel passato, di un’identità comunitaria dalle radici profonde, porta i segni della fatica e dell’intelligenza, del lavoro e dell’arte. Il territorio ha il volto di un paesaggio, nella sua immutabilità e nel suo eterno divenire, tra i monti e le acque di sempre e la vitalità delle campagne e delle città. Il territorio è parte dell’ambiente, è disegnato anche dal clima, dai venti, dagli odori (e dai sapori!). Territorio, paesaggio, ambiente: la moderna legislazione, sovrannazionale e italiana, va sempre più nella direzione di una concezione e lettura d’insieme, materiale ed immateriale, dei luoghi nei quali la fortuna ci consente di vivere. Per questo, al centro della riforma urbanistica veneta e del nuovo PTRC sta in primo luogo la scelta fondamentale di creare un quadro conoscitivo territoriale regionale. Molto di più di una banca dati costruita ed offerta alla comunità veneta, riferimento comune sul quale costruire strategie ed azioni concrete: il quadro conoscitivo esprime una capacità di lettura ed interpretazione che discende da scelte di valore. Anni di lavoro, molteplici professionalità, risorse adeguate hanno consentito di raggiungere un risultato apprezzabile che fa del secondo PTRC veneto un punto saldo per il futuro governo del territorio. Naturalmente si tratta di un quadro conoscitivo aperto, che sarà arricchito dal contributo dato dalle Province in sede di formazione dei PTCP, e che sarà tenuto costantemente monitorato dalla Regione. 2.- SEGUE: IL QUADRO CONOSCITIVO DEI VINCOLI GIURIDICI GRAVANTI SUL TERRITORIO VENETO Il PTRC affronta e risolve, per ora solo in parte, la sfida di offrire un quadro conoscitivo unitario, chiaro e completo, dei vincoli gravanti sul territorio veneto. Molti vincoli sono conseguenti alla struttura geofisica del territorio, e sono dunque essenziali per la tutela della sicurezza delle persone, per la prevenzione dei rischi. Vincoli di protezione, dunque. Altri vincoli discendono dai valori ambientali, paesaggistici e culturali che pure connotano il territorio. Alcuni di essi sono istituiti e disciplinati dalla legislazione statale, e meritano di essere rivisitati e meglio disciplinati nell’attualità su intesa fra Stato e Regione: di qui l’ulteriore lavoro da svolgere, per costruire un piano paesaggistico unico, statale e regionale, per tutto il Veneto, e per integrarlo nel PTRC in modo da fare di quest’ultimo una sintesi, un Piano allo stesso tempo territoriale e paesaggistico. Pochi, pochissimi vincoli nuovi, il minimo indispensabile. 3.- SEMPLIFICAZIONE DELLA PIANIFICAZIONE SOVRACOMUNALE E’ necessario operare per un riordino dei troppi Piani sovracomunali esistenti, assicurando piena coerenza fra i diversi strumenti che incidono sul medesimo territorio. Il nuovo PTRC può dunque rappresentare cornice e trama di fondo nella quale inserire organicamente i Piani d’area, i Piani dei parchi, i Piani ambientali, i Piani di settore. La semplificazione non è solo un’esigenza astratta condivisa: va calata nei fatti e negli atti. Il PTRC è concepito nello spirito di testo unico, organico e semplificato al massimo, senza per questo perdere profondità di analisi e forza di tutela là dove sia necessario. 4. UN PIANO CONCERTATO Il PTRC, come tutti gli strumenti di pianificazione, è finalizzato alla promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole, volto a soddisfare le necessità di crescita e benessere dei cittadini, senza pregiudizio per la qualità di vita delle generazioni future, nel rispetto delle risorse naturali. Assicura il coordinamento dello sviluppo regionale con le politiche europee e nazionali, in coerenza col Piano regionale di sviluppo, salvaguardando la comunità e il territorio dai rischi sismico ed idrogeologico, evitando sprechi di risorse territoriali, assicurando la tutela e la valorizzazione del paesaggio in tutte le sue espressioni, anche come testimonianza e memoria delle identità storico-culturali. Il metodo applicato per conseguire questi obiettivi è definito da tre concetti-chiave: concertazione, informazione, semplificazione. Il PTRC nasce in un laboratorio diffuso, mentre va a pieno regime la seconda stagione dell’urbanistica veneta aperta dalla riforma del 2004, a cantieri aperti nelle Province e nei Comuni per i nuovi PTCP e PAT. Non poteva perciò che raccogliere la ricchezza di fermenti suscitata da questa fase istituzionale e culturale e aspirare a diventare punto d’arrivo e sintesi di un processo di concertazione e partecipazione quanto mai aperto e dialettico. Il metodo aperto e trasparente seguito per la sua elaborazione, avviato con la pubblicazione di un documento preliminare, il dialogo continuo con tutti i soggetti collettivi e con il mondo scientifico e professionale, hanno creato condizioni favorevoli a prevenire i conflitti già nella fase di formazione parallela dei diversi strumenti territoriali ed urbanistici, così da ridurre al minimo l’operatività dei principio di gerarchia fra i diversi livelli di pianificazione previsto dalla legge. 5.- IL PTRC DI SECONDA GENERAZIONE Questo PTRC è il secondo nella storia della pianificazione territoriale veneta. Non è una mera revisione di quello del 1992, che va a sostituire integralmente – anche qui, in coerenza con l’obiettivo della semplificazione - perché nasce ed opererà in un contesto molto diverso da quello della fine degli anni Ottanta. E’ espressione di un’autonomia regionale più incisiva ed estesa, dopo la riforma costituzionale del 2001, più permeata dai valori comuni europei e dalle politiche territoriali ed ambientali soprannazionali. Riguarda un vasto territorio che fa parte integrante di un’Europa dai confini e dai contenuti molto diversi rispetto a vent’anni fa, in una posizione per molti aspetti strategica; un’area che costituisce parte importante di un mercato aperto e competitivo, nel quale i protagonisti sono sempre più condizionati dal contesto territoriale nel quale operano. Il PTRC ha il compito specifico di indicare gli obiettivi e le linee principali di organizzazione e di assetto del territorio regionale, nonché le strategie e le azioni volte alla loro realizzazione, riempendoli dei contenuti indicati dalla legge urbanistica. E’ dunque un piano di idee e scelte, piuttosto che di regole; un piano di strategie e progetti, piuttosto che di prescrizioni; forte della sua capacità di sintesi, di orientamento della pianificazione provinciale e di quella comunale. E’ un piano-quadro, utile per la sua prospettiva generale, e perciò di grande scala. 6.- IL PTRC COME PIANO-RETE Il PTRC di seconda generazione deve essere ambizioso. Per sua stessa natura ha orizzonti ampi, a medio e lungo termine. Si misura necessariamente coi trend demografici, con le migrazioni esterne ed interne, con l’evoluzione dell’economia internazionale e dei modelli di sviluppo, con le sfide dell’approvvigionamento energetico e della modernizzazione infrastrutturale. Deve dunque creare le condizioni perché le politiche di sviluppo trovino sostegno nel territorio e perché gli stessi valori del territorio divengano fattori di sviluppo. La sfida sta d’ora in avanti nella qualità piuttosto che nella quantità: un processo nel segno della riaggregazione e riqualificazione delle città, della valorizzazione del territorio aperto come fattore essenziale per la qualità di vita, dell’ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture della mobilità e della portualità, della produzione, della distribuzione e della logistica, del turismo e dei servizi. Il PTRC intende creare condizioni favorevoli all’iniziativa economica ed alla creatività intellettuale, facendo del territorio non un limite ma una ricchezza: una risorsa strategica, pulita e rinnovabile, appartenente anche alle future generazioni del popolo veneto. Non solo coordinamento, riordino e semplificazione, tutele. Anche un piano di idee e proposte, di strategie e di azioni. Un Veneto policentrico, forte delle sue municipalità e delle sue diversità, una vera e propria rete comunitaria con i suoi nodi e le sue relazioni, non può che avere nel moderno concetto di rete, oltre che la sua storia, anche la sua forza e il suo futuro. Una rete istituzionale: il PTRC persegue gli obiettivi non mediante prescrizioni imposte ai cittadini e limitative dei loro diritti, bensì col creare una rete – un’alleanza strategica all’insegna della condivisione e della corresponsabilità - tra tutti gli enti territoriali due differenti direzioni enti territoriali, perché indirizzi e direttive confluiscano in un unico quadro normativo e precettivo di livello comunale: chiaro, sobrio, condiviso, efficace. Una rete di protagonisti: accanto agli operatori privati, rassicurati nelle loro scelte di investimento da strategie ed obiettivi chiari in tempi certi, una forte condivisione ed iniziativa anche da parte dei soggetti pubblici, sia con progetti strategici di valenza regionale che attraverso iniziative a tutti i livelli. Una rete per la mobilità delle persone e delle merci: un progetto coerente e completo di riorganizzazione del sistema della mobilità, sia delle persone - per dare tempi certi agli spostamenti all’interno della rete metropolitana veneta - che delle merci, per garantire efficienza competitiva al sistema delle imprese venete promuovendo prioritariamente l’integrazione tra i nodi aeroportuali, portuali ed interportuali. Il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) è la materializzazione della rete che si sta costruendo tra i capoluoghi e le medie città venete; le nuove stazioni divengono il punto di partenza di un profondo ripensamento urbanistico e di una riorganizzazione completa delle mobilità metropolitana. La rete non esclude la necessità di gerarchizzazione della rete viaria regionale, col rafforzamento dell’asse centrale del Corridoio Cinque (Tangenziali Venete), l’Asse Pedemontano (SPV), l’asse Sud del Veneto, Nuova Romea - Nogara-Mare e la loro completa interconnessione. Una rete produttiva e distributiva: il nuovo disegno contenuto nel PTRC prefigura un diverso assetto delle relazioni territoriali, a partire dal sistema degli accessi, che diventano magneti per la riorganizzazione e lo sviluppo del sistema produttivo e distributivo veneto. Riordino, riqualificazione e riconversione delle zone produttive, per ridurre la dispersione ed i costi della frammentazione senza perdere i vantaggi delle comunità locali di vita e lavoro. Gerarchizzazione dei nodi logistici e distributivi e loro riordino e rafforzamento, per aumentarne l’efficienza e ridurne l’impatto sul territorio circostante. Una rete turistica e ricettiva: il PTRC rafforza le eccellenze, perché rimangano tali anche in un mercato più competitivo ed esigente, e le mette in rete con le risorse presenti capillarmente nell’intero territorio regionale per estendere e rafforzare l’offerta turistica e dare visibilità a tutte le risorse diffuse che qualificano l’intera Regione. Molti i fronti aperti segnalati dal PTRC: il rilancio della montagna e degli sport invernali, con mobilitazione di risorse pubbliche e private per un “piano neve†che dia un futuro sicuro ai residenti e agli operatori economici; il rilancio del turismo marino e lacuale con un piano strategico per la diportistica e la portualità che mantenga la competitività del Veneto nell’Adriatico; la valorizzazione dei territori aperti, dei percorsi e i servizi per la fruizione dei beni ambientali e paesaggistici, dei parchi e dei beni culturali sparsi nel territorio aperto; il rilancio dei servizi alla persona, dal termalismo alla salute. Una rete di città: nel PTRC c’è il passaggio da una visione policentrica del sistema insediativo veneto ad una struttura a rete e a nodi. Per dare forma metropolitana alla maglia insediativa, il PTRC privilegia, quali centralità di sviluppo, le medie città venete e le loro relazioni con i capoluoghi. Domina l’obiettivo di contenere il consumo di suolo, anche attraverso processi di densificazione, se e quando opportuno anche di verticalizzazione, con l’uso premiale mirato degli incrementi volumetrici. Una rete ecologica: la sostenibilità dello sviluppo infrastrutturale, economico e insediativo è strettamente legata alla tutela della natura e dell’ambiente, alla protezione della biodiversità, alla valorizzazione dei beni paesaggistici e culturali. Il PTRC riconosce e tutela le aree aperte sia come risorsa per la produzione agricola che come risorsa in sé, ecosistema essenziale per la vita in genere. Le aree protette, collegate tra loro da appropriati corridoi, passano da struttura puntiforme a vera e propria rete ecologica regionale, alla cui definizione e articolazione contribuiscono incisivamente le Province. Una rete culturale: il PTRC riconosce e valorizza i beni culturali e tradizionali che contrappuntano l’intero territorio regionale, mettendo in luce la ricchezza del patrimonio veneto e le sue enormi potenzialità. E’ una risorsa, oltre che per il turismo, per la conservazione della stessa identità comunitaria veneta e per la sua condivisione da parte delle future generazioni. 7.- IL PTRC COME PUNTO DI PARTENZA Il PTRC diviene ora, da punto di arrivo, punto di partenza di una nuova stagione. Come strumento di pianificazione, è essenziale ma anche limitato. Vive se accompagnato e sorretto da fatti, azioni, investimenti, pubblici e privati. Province e Comuni sono chiamati a contribuire a questo disegno strategico con gli ulteriori strumenti a loro disposizione. Tutti gli enti territoriali sono chiamati a cooperare nell’azione, con la varietà di strumenti, urbanistici e non, a loro disposizione. Pochezza di risorse e difficoltà causate dall’attuale fase economica richiedono segnali forti, con strumenti appropriati, finanziari ed eventualmente anche legislativi. Tempi brevi e certi possono rappresentare il migliore incentivo per rianimare gli investimenti privati. Progetti strategici regionali possono dare l’esempio. ARTICOLO 1 - Finalità TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI 1. La Regione Veneto promuove la pianificazione territoriale per la realizzazione dello sviluppo sostenibile e dell’uso razionale del territorio, in ossequio al principio di sussidiarietà. 2. Tutti gli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica concorrono, nel rispetto delle autonomie funzionali, a perseguire il miglioramento delle componenti insediative e paesaggistiche del territorio veneto. 3. Perseguono le finalità di cui al comma 1 i seguenti strumenti di pianificazione: a) il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) ed i Piani di Area che ne costituiscono parte integrante; b) i Piani Ambientali dei parchi; c) i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali (PTCP); d) i Piani di Assetto del Territorio Comunale e Intercomunale (PAT e PATI) ARTICOLO 2 - Elaborati del PTRC 1. Il PTRC è composto da: a) Relazione illustrativa con i “Fondamenti del Buon Governo†b) Elaborati grafici: − Tav. PTRC 1992-Ricognizione − Tav. 01a Uso del suolo - Terra − Tav. 01b Uso del suolo - Acqua − Tav. 02 Biodiversità − Tav. 03 Energia e Ambiente − Tav. 04 Mobilità − Tav. 05a Sviluppo economico produttivo − Tav. 05b Sviluppo economico turistico − Tav. 06 Crescita sociale e culturale − Tav. 07 Montagna del Veneto − Tav. 08 Città, motore di futuro − Tav. 09 Sistema del territorio rurale e della rete ecologica (n. 23 tavole + legenda) − Tav. 10 Sistema degli obiettivi di progetto c) Rapporto Ambientale d) Quadro conoscitivo ( su supporto digitale ) e) Ambiti di Paesaggio - Atlante ricognitivo f) Norme Tecniche Ecc.....
Posted on: Tue, 29 Oct 2013 01:08:36 +0000

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