Perchè mai il fisco pretende dal contribuente che questi oltre a comunicare i propri redditi ed i propri cespiti si occupi anche di fare i conti di quanto deve pagare, se poi, data la complicazione della materia (che solo un sistema informatico perfettamente aggiornato è in grado di fare correttamente) lo stato li rifá comunque e gli segnala (al contribuente) gli errori che in quanto tali vengono sanzionati salatamente. In questo modo il contribuente deve pagare il commercialista, le tasse, le sanzioni e gli interessi. Non potrebbe esso fisco, fare i calcoli e mandare il conto del dovuto alle varie scadenze sulla base delle dichiarazioni dei redditi fatte dal contribuente. Tanto i calcoli li fa ugualmente ma perde ulteriore tempo a controllare i calcoli fatti dal contribuente. Si toglirebbero un mucchio di complicazioni alla vita dei contribuenti e si evietrebbe il mare di contenzioso. Del resto non si fa giá così per la TARSU? E un pó come se lENEL chiedesse al cliente di fare la lettura e di farsi il calcolo della bolletta e poi a fronte degli inevitabili errori sanzionasse con il 20% o 30% chi ha sbagliato. Non è demenziale?
Posted on: Tue, 03 Dec 2013 13:19:57 +0000
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