Pezzettini C’è chi si nutre di pezzettini. Un cielo azzurro - TopicsExpress



          

Pezzettini C’è chi si nutre di pezzettini. Un cielo azzurro purissimo. Te lo senti dentro, accogli il dolce calore di una giornata stupenda, anche se sai bene che non durerà. Le nubi grigie appariranno e un manto di gelo (anche d’estate) ti si adagierà addosso. La fine dell’attimo di serenità. Il sorriso caldo di un bambino che alza le braccine morbide verso di te. Lo prendi in braccio con gioia e nient’altro sembra aver alcuna importanza. Quel profumo di innocenza e talco, le guancine soffici, la voce tenera, affetto istantaneo e travolgente. Poi se ne va. Ricadi ancora più profondamente nell’abisso della solitudine. Una parola dolce, giunta all’improvviso, da lontano. Chiudi gli occhi e te la fai scivolare sul viso e sul corpo. La trattieni col pensiero, la stringi nell’anima, la nascondi perchè e tua, solo tua. Per un po’. Ma le parole svaniscono nell’immensità della vita caotica. Una frase perfetta, o una pagina. Leggi e rileggi e ripeti in silenzio quelle parole: davvero le hai scritte tu? Ma da dove sono usciti, tali sentimenti? Non sei tu, mica senti con tanta passione, via. Orgoglio profondo t’innalza, ti stende le ali, ti gonfia lo spirito…Poi si sgonfia e vedi solo lettere nere sullo sfondo bianco. Parole, semplici vocaboli, insignificanti. Fiori che spuntano, all’improvviso, dove c’era solo erbaccia. Una presentazione avvincente, applausi, calma soddisfazione di un compito ben riuscito. Sorridi, ringrazi, prometti…Poi le luci vengono spente, i saluti si attenuano, il parcheggio è vuoto, la macchina una sagoma immobile. Attimi. Che contano da impazzire, ma che svaniscono subito, e tu ti chiedi e allora? I ricordi, antichi e recenti, decenni passati o solo mesi, un paio d’anni…Passione così ardente che ti brucia la pelle, ma tu ti ci abbandoni perché sai che questo è il massimo, il ricordo più perpetuo e struggente. Passione non da sola, ma unita a quell’altro, il sentimento che fa solo male, che non dà mai pace, quello il cui nome non si osa mormorare. Ciò che fu e non è più, non può, non deve essere, proibito, forbidden, verbotten. Frammenti. Un presente vago e insicuro, la vertigine di un incontro, l’incendio di tutti i sensi, una foresta in fiamme, non si pensa più a niente, abbandono completo, la natura del regno animale, la più assoluta e basilare. Poi ci si desta e il panorama s’incupisce. Passano, quei pezzettini, ma contano. Ti trafiggono la carne e le ossa, ti incatenano a pensieri che rifiuti di ammettere. Ma ti offrono la vita, un passo alla volta, un attimo, un pezzetto, e così continua il cammino, trapunto da momenti di sostegno, di estasi temporanea, brevi e fuggenti, certo, ma bastano. Lo devono. MaraWriter
Posted on: Mon, 24 Jun 2013 16:40:55 +0000

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