Piccola parentesina politica.. Se cè una cosa che mi fa sorridere nella campagna per la candidatura a segretario provinciale del principale partito del centro-sinistra nella mia città, è il fatto che i candidati debbano in qualche modo posizionarsi rispetto al tema del cambiamento. Sembra che - per un paio di loro, ma non vi dirò quali, dovrete scoprirlo da soli, lì sta il gioco - cambiamento sia un tema della politica da discutere come da anni discutono di qualunque altro tema, che so, il lavoro, il mezzogiorno. Così, pavlovianamente, si collocano rispetto al cambiamento, parola scritta in cima al paragrafo in grandi maiuscole, azzurrine o rosse, a seconda del loro orientamento più spiccio.. La cosa buffa è che il cambiamento non è un tema, ma una condizione esistenziale, un segno di differenza, motivo per cui discutere di cambiamento è come ballare di architettura (cit.) Poi, tra i tre, cè il più classico degli outsider, quello che lo guardi e non pensi nella vita faccia politica. Non uno che ti rincoglionisce (pardon, affascina) di parole, ma uno che sta a sentire, e fa sintesi.. Di questi tempi, prezioso come loro..
Posted on: Tue, 22 Oct 2013 14:06:49 +0000
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