Protocollo dintesa per la Federazione Comuni del montebellunese - TopicsExpress



          

Protocollo dintesa per la Federazione Comuni del montebellunese I Consigli Comunali di Caerano di S. Marco, Crocetta del Montello, Giavera del Montello, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Trevignano e Volpago del Montello, considerato ̶ che appare opportuna lattivazione di forme di condivisione o unione dei servizi rivolti ai Cittadini al fine di rendere omogenea lofferta di servizi sul territorio dei 7 comuni e di realizzare economie di scala utili per conservare una qualità accettabile degli stessi nel momento in cui loperatività degli Enti Locali, a causa del perdurare della crisi economica iniziata nel 2008 e dellelevato livello del Debito Pubblico, si trova ad essere in parte compromessa dalla contrazione delle entrate correnti sia proprie che trasferite; ̶ che risulta fondamentale nella dimensione delle spese di investimento, a fronte dellinasprimento del saldo obiettivo previsto dal patto di stabilità, lindividuazione delle opere pubbliche di interesse generale da ritenersi prioritarie su scala del bacino territoriale omogeneo partecipato da ciascun comune, anche al fine di ricercare forme alternative di finanziamento dagli enti sovra-ordinati (provincia, regione e stato) facendo leva sulla maggiore forza di contrattazione che consegue da ununione territoriale; ̶ che, a questo proposito, larea territoriale amministrata dai sette comuni sopra elencati è di fatto resa unitaria dallimpianto urbanistico attuale, che è la risultante del processo della loro conglomerazione, avvenuta negli ultimi quarantanni in relazione a dinamiche economiche, scolastiche, culturali, sociali, sanitarie e sportive contrassegnate da fenomeni consistenti di mobilità sociale locale e proveniente dallesterno; ̶ che la messa in rete dei Comuni configura listituzione di un quartiere - delle dimensioni di una Euro-Town (definizione applicabile per le realtà urbane ricomprese fra i 50.000 e i 250.000 abitanti) - della più ampia area metropolitana trevigiana, a sua volta parte costitutiva della cosiddetta città diffusa veneta; ̶ che lIntesa Programmatica dArea Montello - Piave - Sile ha provveduto a sostenere, assieme alla Regione Veneto e Unindustria Treviso, un Progetto promosso originariamente dallUniversità di Padova per la codificazione delle modalità previste dalla normativa di fusione o di unione dei Comuni inferiori ai 1000 abitanti o ai 5000, ottenendone lestensione ai Comuni di dimensioni maggiori, in attesa delle future determinazioni del legislatore; ̶ che detto Progetto sarà condotto con lUniversità di Padova in relazione alle novità normative riferibili allapplicazione del federalismo fiscale, anche con attenzione alle esigenze del sistema produttivo deliberano di istituire un tavolo permanente di coordinamento formato dai sette Sindaci, coadiuvati dalle parti tecniche, al fine di sviluppare le azioni comuni volte a individuare, elaborare e testare nuove modalità operative di gestione coordinata intercomunale, nel rispetto della tempistica prevista (14 mesi), e per definire puntualmente gli obiettivi e priorità specifiche utili per istituire la Federazione Comuni del montebellunese, secondo il modello del network, che consente di valorizzare le diverse soggettività comunali - rispondenti ad altrettante comunità locali - allinterno di una programmazione condivisa di unarea territoriale ormai omogenea. Il percorso sarà sviluppato in stretta collaborazione con lUniversità di Padova. Obiettivi e priorità potranno riguardare, a titolo esemplificativo: 1. i rapporti con le istituzioni sovra-ordinate per la partecipazione alle politiche di sviluppo strategico del territorio e la ricerca di finanziamenti utili a promuovere e sostenere, in chiave federalista, lintegrazione dei servizi dei sette comuni del montebellunese-montelliano; 2. le infrastrutture intercomunali, con attenzione agli aspetti qualitativi della progettazione per renderle compatibili con i valori ambientali e paesaggistici (arterie stradali, piste ciclabili, sottoservizi, ecc.); 3. il governo del territorio, con riferimento alle modalità di sviluppo dei Pat/Pati e dei Piani di Intervento, che dovrebbero essere armonizzati sul piano metodologico per lambito territoriale omogeneo Montebellunese-Montelliano (ad esempio, nelle determinazioni in ordine alle aree industriali dismesse, nellapplicazione dello Sportello unico per le imprese, nei criteri per ledificazione nelle aree con vincolo paesaggistico, nella promozione dei linguaggi costruttivi della contemporaneità, nel superamento della mera logica degli standard nella pianificazione urbanistica allo scopo di generare spazi per una socialità calda, ecc.); 4. i Servizi Informativi Territoriali, da rendere compatibili a livello informatico e nella organizzazione metodologica degli strati informativi da utilizzare per le scelte strategiche; 5. la gestione amministrativa (appalti di servizi, risorse umane, centrale acquisti, gestione della fiscalità locale, controllo dellevasione fiscale,ecc.); 6. il distretto di polizia locale (formazione, coordinamento, collaborazione interforze con Carabinieri, Guardia di Finanza e Corpo Forestale in ordine alle politiche della sicurezza, ecc.); 7. il coordinamento dei servizi sociali e delle politiche rivolte ai giovani, alla promozione delle pari opportunità, alle famiglie, ai lavoratori, agli anziani, agli immigrati (nel rispetto delle leggi vigenti), al fine di costruire e mantenere una rete sociale attraverso il coinvolgimento dei soggetti consolidati nel territorio (cooperative sociali e volontariato), con particolare attenzione allinclusione socio-lavorativa dei soggetti deboli e agli interventi in social hausing; 8. il trasporto pubblico locale (servizio per le scuole e mobilità sostenibile nellarea montebellunese-montelliana) e mobilità leggera (sviluppo delle piste ciclabili intercomunali e promozione delluso della bicicletta), ecc.; 9. le politiche scolastiche (dimensionamento, costituzione di un polo distruzione secondaria per la diversificazione dellofferta formativa in rete col sistema dimpresa); 10. le attività produttive e il lavoro: lagricoltura biologica e la tutela della biodiversità, il fair-trade locale, lattivazione di un Politecnico montebellunese quale internodo fra il distretto produttivo artigianale e industriale e il mondo della formazione ricerca ed innovazione, la promozione del commercio di vicinato, le politiche attive per loccupazione in collaborazione con il centro servizi per limpresa della Provincia; 11. lattivazione di un club di prodotto turistico per il Montello, che sia organico al Sistema Turistico Locale n.3 - Treviso, sostenuto dalla Provincia e dalla Regione Veneto, al fine di valorizzare le potenzialità dello stesso nelle nicchie di mercato attinenti il turismo storico (centenario della Grande Guerra come occasione per riaffermare una cultura di pace), il ciclo-turismo (nel rispetto della popolazione locale) e lagriturismo di qualità; 12. lofferta culturale (rete bibliotecaria, sistema museale locale, reteventi cultura intercomunale quale componente dei sistemi provinciale e regionale, valorizzazione dei siti storici e/o archeologici), quale componente fondamentale per la tenuta dello spirito di Comunità e il consolidamento dei processi di emancipazione sia individuali sia collettivi; 13 lambiente (attivazione coordinata dei Paes previsti dal Patto dei Sindaci quale nuova metodica di controllo delle emissioni, di gestione delle politiche ecologiche, di determinazione di soluzioni produttive e costruttive innovative e a basso impatto); 14. lo sport (adozione di logiche polisportive nellutilizzo coordinato degli impianti, in relazione ad una carta deontologica delle attività sportive, co-definizione di itinerari ciclo sportivi, ecc.). Per il conseguimento di detti obiettivi dovrà essere condotta unapprofondita analisi dei sotto indicati elementi, necessari alla comprensione e sviluppo delle azioni comuni da intraprendere: - ricognizione sulle risorse a disposizione per comprendere le dotazioni a disposizione, i vincoli e le opportunità: umane, tecnologiche (servizi informatici ed informativi, software), finanziarie, patrimoniali (mobili, immobili, strumentali, non strumentali, disponibili, non disponibili ecc.), ed infrastrutturali (reti, strade ecc.); - ricognizione dei Piani Statali, Regionali e Provinciali, delle public utilities su reti, infrastrutture varie che riguardano il nostro territorio, unitamente alla ricognizione dei PAT/PATI approvati o da approvare, per comprendere le direttrici di sviluppo del territorio e guidare le scelte in ordine a: obiettivi popolazione prossimi anni, aree residenziali residue da urbanizzare e già approvate, aree residenziali nuove da urbanizzare, aree industriali, commerciali, direzionali vecchie e nuove da urbanizzare, aree da ristrutturare; - determinazione di servizi mancanti e da implementare, sulla base della prevista crescita della popolazione, dei bisogni dei cittadini e delle imprese, anche con riferimento ad altre realtà limitrofe o esterne; - ricognizione dei servizi affidati in house ed esternalizzati, con lobiettivo di migliorarli attraverso politiche di integrazione, razionalizzazione, qualificazione e omogeneizzazione sul territorio; - individuazione dei gap tra diversi comuni in ordine a: servizi erogati e ricevuti, regolamenti comunali (es.: edilizi, polizia, commercio, cimitero, pubblicità, ecc.), patrimonio e infrastrutture, politiche fiscali, politiche di risparmio energetico, pianificazione urbanistica, edilizia, risorse umane in eccesso o deficit, ecc.; ciò al fine di dotarsi di politiche appropriate di omogeneizzazione per favorire lintegrazione, superando le eventuali le differenze di livello dei servizi erogati ai Cittadini appartenenti alla medesima area omogenea; individuazione di un eventuale benchmark di riferimento con il quale confrontare obiettivi, risorse, modalità gestionali e organizzative dei servizi, ecc. Per procedere speditamente nel progetto, verranno ripartiti allinterno del tavolo permanente di coordinamento dei Sindaci, anche tenendo conto delle specifiche competenze di ogni soggetto partecipante, si individuano allo scopo i seguenti ambiti: 1. coordinamento del progetto e rapporti con Università di Padova, Regione Veneto, Ipa, Unindustria e altri soggetti istituzionali; 2. analisi pianificazione urbanistica del territorio; 3. analisi risorse umane tecnologiche e finanziarie a disposizione; 4. analisi sul patrimonio comunale e lo sviluppo delle attività produttive; 5. analisi servizi allutenza (sociali, culturali ecc.); 6. analisi piani sovra comunali su infrastrutture e servizi intercomunali, rapporti con Consorzi; 7. analisi dei regolamenti dei servizi comunali. Il progetto, elaborato assieme allUniversità di Padova col sostegno della Regione Veneto, dellIpa Montello-Piave-Sile e di Unindustria, dovrà essere presentato nelle sue fasi alle Amministrazioni comunali e le soluzioni ritenute adeguate per la sperimentazione verranno adottate in corso dopera, secondo la logica degli stati davanzamento funzionali alla costituzione di una nuova entità ove le singole soggettività amministrative fungeranno da nodi di una rete di lavoro.
Posted on: Tue, 29 Oct 2013 01:22:39 +0000

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