Pur di raggiungerti, attraverso territori a me nemici, il quotidiano, il silenzio, la distanza la tua dimenticanza con l’umiltà del cuore mettendo da parte il coltello dell’intelligenza che di tutto chiede conto fino a disseccare il sentimento. E per te, per non perderti ancora, vivo in perenne incertezza e labilità di confini dove pure intreccio collegamenti, nodi e intravedo inediti sentieri; per te rassereno il mio corpo inquieto dei tuoi baci che l’amore ha cicli di caduta e di risorgenza, sussurrandogli all’orecchio il bisogno che hai di tempo e il tuo rispetto. E aspetto nella felicità di perdermi nell’assenza di una strada.
Posted on: Wed, 02 Oct 2013 08:08:28 +0000